di Daniele Ventre
Di scuole, tendenze, antologie e volumi miscellanei di poesia geograficamente connotati, sono pieni i più remoti angoli dello spazio letterario nazionale, fra scuole liguri, poeti lucani e piccole lineette lombarde.
traduzione isometra di Daniele Ventre
LIBRO I
L’animo spinge a narrare di forme che in corpi diversi
mutano; questa mia impresa, poiché foste voi a mutarle,
voi sostenetela, dèi, e dal primo inizio del mondo
riconducete continuo fin nella mia epoca il canto.
Prima che il mare e la terra e il cielo che copre ogni cosa
fossero, un unico volto ebbe in tutto il cosmo natura,
quello che dissero caos: una grezza massa indistinta
e nulla...
trad. di Daniele Ventre
Aurea prima una stirpe di uomini nati a morire
fecero i numi immortali che hanno dimore in Olimpo.
Vissero al tempo di Crono, allorché sul cielo regnava;
ebbero vita di dèi, e l’animo immune da angosce,
scevri d’infelicità, di travagli; vile vecchiaia
non li opprimeva, ma sempre di piede e di mano immutati,
nell’allegria s’allietavano, ignari di tutti i malanni;
poi come vinti dal sonno morivano; v’era per loro
ogni bontà: dava frutto...
trad. di Daniele Ventre
Figlio di Leto, signore, rampollo di Zeus, di te mai,/sia che cominci o finisca, io mi dimenticherò,/ma di continuo, al principio e da ultimo e anche nel mezzo/ti canterò: però ascolta, offrimi prosperità.
di Daniele Ventre "Le Meduse di Dohrn è un'opera interamente Covid-free, che si è stratificata negli anni ed è frutto di innumerevoli incontri...". Esordire, nella recensione e nell'analisi di un'opera...
di Daniele Ventre (-2013 -con un contributo di F. P.) ...corpora prima, quod ex illis sunt omnia primis... LUCREZIO 1. Voi che sentite nel boato il suono degli isotopi fissili nel 'core'* della centrale fuso...
trad. isometra di Daniele Ventre
A. P. V 6
Glielo giurò Callignòto, a Iònide, di non avere
altro più caro, nessuna altra più cara di lei.
Glielo giurò: vero è il detto però, giuramenti d’amore
dentro le orecchie immortali, oh, non ci penetrano.
Ora è un ragazzo la fiamma, per lui: della povera amica,
come di Mègara, ormai, conto e ragione non c’è.
A. P. V 23
Come mi fai riposare, Conopio, al cospetto di questa
gelida soglia, anche...
trad. isometra di Daniele Ventre
Musa, raccontami tu la cara semenza d’Ermete,
lo strepitante bicorne dai piedi caprini, che in valli
d’alberi verdi s’aggira, insieme alle Ninfe danzanti,
che se ne vanno correndo su picchi di balza scoscesa,
chiamano Pan, il signore dei pascoli, fiero di chiome,
irto di vello, che in sorte ha ogni nevoso crinale
e le giogaie dei monti e i cammini impervi di rupi.
Egli tra fitti roveti da un lato e dall’altro...
trad. isometra di Daniele Ventre (da Omero, Odissea, ed. Mesogea, Messina, 2014)
Dentro la sala, frattanto, lo splendido Odísseo rimase,
e per i proci tramava insieme ad Atena l’eccidio:
Dunque a Telemaco in fretta parlò con alate parole:
«Dentro, Telemaco, è bene che tu le armi d’Ares deponga,
sì, tutte quante; ed ai proci, invece, con dolci parole
parla, se mai ne cercassero e ne domandassero conto:
«Le ho allontanate dal fumo, ché più non...
trad. in esametri di Daniele Ventre
Ricorderò, né potrei scordarmelo, Apollo l'arciere
lui per cui tremano i numi, se avanza alla casa di Zeus;
tutti dai troni perciò, appena si viene appressando,
sorgono allora d'un balzo, se agita l'arco fulgente.
Leto soltanto lo attende con Zeus il signore del lampo,
lei che gli allenta la cocca e gli chiude poi la faretra,
quindi gli prende fra mano da dietro le valide spalle
l'arma, per assicurarla ad una...
di Daniele Ventre
A tempo dato aprivano origini.
Sul tetto a raso i nibbi planavano.
Ci si attendeva. Un tempo d’ira
batte alla porta con pugni fermi.
Restava il piede in basso. Confermano
lo stallo al segno –al limite minimo.
Le voci rauche al buio dànno
segno di corpi venduti a peso.
Volava il totem oltre il confliggere
di rupi dallo stretto. Tessevano
le donne parche tele a tema
per le vendemmie del sangue calmo.
Cedevano agli impulsi dal margine
dei lembi neri....
di Sonia Caporossi
La tendenza al male presente in ogni uomo
è il pervertimento del fondamento soggettivo
dell’uso della libertà, che consiste nell’elevare
a massima suprema del proprio agire
la disponibilità a subordinare, all’occorrenza,
il motivo della pura obbedienza alla legge
ad altri motivi, ovvero gli interessi
delle proprie inclinazioni sensibili.
I. Kant
Com’è che dite voi? Io sono l’Apocalisse. Io sono l’allucinazione espressionistica del nulla da vedere, al cinema e in TV, nei fumetti e nei romanzi d’avventure....
traduzione isometra di Daniele Ventre
Più che civili le guerre nel mezzo dei campi d’Emazia,
dato diritto al delitto cantiamo, e del popolo forte
che con la mano vittrice nei visceri suoi si rivolse,
e imparentate le schiere, e come, spezzatosi il patto
per il potere, ogni forza del mondo squassato fu in gara
per nefandezza comune, a insegne nemiche le insegne
volte di contro, pari aquile e lance a minaccia di lance.
Quale follia, cittadini, che...
di Daniele Ventre
In queste settimane, in alcuni siti di estrema destra, di cui risparmierò i link ai lettori per amor di decenza, compaiono articoli secondo cui Enea non sarebbe un migrante, uno straniero arrivato in Italia e inizialmente respinto: Enea sarebbe invece discendente dell'italico Dardano e sarebbe ritornato qui non come vile disertore dopo una guerra (secondo quella che è la "interpretazione" di destra delle motivazioni per cui migliaia...
trad. isometra di Daniele Ventre
Poi, non appena brillò il sole sui roridi colli,
dall’orizzonte sorgendo, e venne destando i pastori,
ecco che sciolsero allora i cavi alla base del lauro,
quindi imbarcarono quanto di preda occorreva condurre
e con la brezza puntarono al Bosforo fiero di gorghi.
L’onda in quei luoghi del tutto uguale a un’immensa montagna
suole di fronte innalzarsi e sembra che voglia avventarsi,
sempre levata com’è sulle nubi; né crederesti
che sfuggirai mala morte,...
di Daniele Ventre
L'antiquario svende un Egitto finto,
scarabei di carta e papiri a stampa,
cobra sulla maschera in similoro,
Iside a velo.
Chiusi fra le dune i fratelli in barba
e corano minano tombe e templi:
i villaggi al mare rimasti vuoti
cedono al rosso
del deserto. Resta al di là del tempo
Dhu'l Qarnayn e i suoi pezeteri d'ombra
e di polvere e la sua fiaba eterna
e le sue mura
ferree. Al fuoco i rotoli delle storie
crepitano in crolli...
trad. di Daniele Ventre
Non per il fato di Zeus o per volontà dei beati
numi immortali morrà mai questa nostra città.
Tale animosa guardiana, la figlia d'un padre violento,
Pallade Atena, su lei stende la mano lassù.
I cittadini per loro follia, confidando in ricchezze,
loro la grande città perderla meditano,
turpe è l'intento dei capi del popolo, cui si prepara
molti pagarne dolori all'abissale empietà.
L'avidità non la sanno frenare e nemmeno a banchetto
starsene in tranquillità...
traduzione isometra di Daniele Ventre
L’animo spinge a narrare di forme che in corpi diversi
mutano; questa mia impresa, poiché foste voi a mutarle,
voi sostenetela, dèi, e dal primo inizio del mondo
riconducete continuo fin nella mia epoca il canto.
Prima che il mare e la terra e il cielo che copre ogni cosa
fossero, un unico volto ebbe in tutto il cosmo natura,
quello che dissero caos: una grezza massa indistinta
e nulla più che...
di Daniele Ventre
Nel paesaggio variegato della produzione poetica attuale si fa notare, dalla sua posizione defilata, l'anomalia formale della raccolta Wunderkammer di Carlo Tosetti, uscita (terza dopo Le stelle intorno ad Halley, 2000, e Mus Norvegicus, 2004) nella scorsa primavera, per i tipi di Pietre Vive Editore. Di anomalia si tratta, o meglio di collazione e collezione di anomalie, sin dal titolo, che fra gli incroci e le...
di Viola Amarelli
La furia refurtiva (Vydia, 2016) condensa e nel contempo espande la traiettoria poetica di Enrico De Lea in un trittico di sezioni che appaiono paradigmatiche della ricerca non solo linguistica dell’autore. Gli eserghi del libro accostano complementariamente Sciascia (Quando cielo e terra ancora c'erano) e de Kooning (Poi giunge un momento nella vita in cui si esce a fare una passeggiata, semplicemente. /E si cammina nel proprio...
trad. isometra di Daniele Ventre
Come si è smosso agitandosi, il ramo di lauro di Apollo:
come l’intera dimora: lontano, lontano il malvagio!
Sì, con il piede gentile è il Radioso a urtare i battenti:
o non lo vedi? La palma di Delo ha oscillato soave
all’improvviso e nell’aria il cigno solleva il bel canto.
Ora girate da soli, chiavarde di questi portali
e chiavistelli, da soli: oh, non più remoto è quel dio.
Dunque tenetevi pronti,...
trad. isometra di Daniele Ventre
Muse, per noi quale dio, chi mai ha inventata quest'arte?
Dove la nuova perizia degli uomini trasse principio?
Un fuggitivo mandriano, Aristeo, da Tempe Peneia,
perse le api per morbo e per carestia, com'è fama,
triste alla sacra sorgente di un fiume remoto ristette
molto gemendo e parlò con queste parole alla madre: ...
trad. isometra di Daniele Ventre
1.
Rings um ruhet die Stadt; still wird die erleuchtete Gasse,
Und, mit Fackeln geschmückt, rauschen die Wagen hinweg.
Satt gehn heim von Freuden des Tags zu ruhen die Menschen,
Und Gewinn und Verlust wäget ein sinniges Haupt
Wohlzufrieden zu Haus; leer steht von Trauben und Blumen,
Und von Werken der Hand ruht der geschäftige Markt.
Aber das Saitenspiel tönt fern aus Gärten; vielleicht, daß
Dort ein Liebendes spielt oder ein einsamer Mann
Ferner...
trad. isometra di Daniele Ventre
E qui di séguito i doni divini del miele celeste
racconterò: Mecenate, anche a questa parte riguarda.
D’una leggera materia a te le ammirande visioni
e i capitani animosi io dirò con ordine e gli usi
di tutto un popolo, e i suoi cimenti e le armate e le lotte,
in tenue spazio è l’impegno, ma gloria non tenue, ove i numi
siano a qualcuno propizi e invocato Apollo ci ascolti.
Prima...
Trad. di Daniele Ventre
O genitrice d'Eneadi, delizia di uomini e dèi,
Venere lieta, che sotto gli erratici segni del cielo
il mare corso da navi, le terre che portano frutto
fai brulicare, poiché per te di creature viventi
nasce ogni genere e sorge a vedere i raggi del sole:
te, dea, te anche il vento rifugge e te i nembi del cielo
e il tuo avanzare, per te la dedàlea terra soavi
fiori fa crescere, a...
di Daniele Ventre
e lo vedi che piove
–piove polvere grigia
piove sulla città
stigia nel golfo stinto
sul debito inestinto
del comune in dissesto
come tutti i comuni
piove sul palinsesto
televisivo piove
su questa parodia
(l’ennesima di molte)
piove sul privilegio
distinto degli immuni
piove sul sortilegio
delle molte menzogne
piove alle citazioni
dal palato banale
piove sul percolato
piove sul basolato
sdrucciolevole –piove
sul bagnato e non meno
sull’asciutto –ci piove
polvere di deserto
piove sui fondi a pioggia
piove sui fondi neri
e sulle notti bianche
piove lungo la fuga
dell’universo aperto
spostato...
trad. in esametri di Daniele Ventre
Hermes tu celebra, Musa, il figlio di Zeus e di Maia,
lui che governa il Cillene e l'Arcadia ricca di greggi,
messo dei numi immortali, veloce, che Maia onorata,
ninfa graziosa di trecce congiuntasi a Zeus in amplesso,
già partorì: rifuggendo la schiera dei numi beati
ella abitava l'ombrata caverna in cui venne con lei,
ninfa graziosa di trecce, il Crònide in seno alla notte,
all'insaputa di numi immortali e genti...
trad. isometra di Daniele Ventre
Clòreo già consacrato al Cibelo da sacerdote,
chiaro di frigia armatura per caso brillava lontano
ed eccitava il cavallo schiumante, che pelle borchiata
d'oro e di squame di bronzo in forma di piuma copriva.
Egli in persona, fulgente d'azzurro metallico e d'ostro
stava scoccando dall'arco di Licia un quadrello gortinio;
dietro le spalle del vate era d'oro l'arco e anche d'oro
l'elmo; anche aveva legati la crocea clamide e i crespi
veli di càrbaso...
di Daniele Ventre
Epigrammi
1.
Odio il versicolo stretto e facile, né mi interessa
il sentimento leggero e la sua sfatta ovvietà.
Anche detesto gli amori whatsapp, né gradisco il Bacardi
birra annacquata al limone e rivenduta nei pub.
Certo sèi bella e sèi colta perfino e però non ci torni:
l'eco ti porta e mi dice: ecco che già non è qui.
2.
Sulla terra c'è poco da mangiare:
sulla terra però mangiamo tanto.
Credi amico non è che puoi...
Forse però ci dovremmo intendere. L'uomo è di terra:
fatto di terra. Terragno. Orbita in terrestrità
sole: però non del sole. Isolato in suoli di segno
soli: su soglia di solio. O non ci sfolgorano
fulmini. Padri di suolo. O la patria (dolce e decoro):
decorazione a natale: esile paternità.
Esule paternità. O la matria (di messidoro):
spirito -forse del grano -o di patata -non so.
Spirito -forse sparagmo: e sparagmo no non è guado
all'assoluto. Ma il...