di Gianni Biondillo
Qui si confonde l'arte fascista con quella che si è prodotta non ostante il Fascismo. Come se Piacentini e Terragni fossero la stessa cosa. Ma se c'era un architetto che Terragni odiava dal profondo del cuore era proprio Piacentini. Non a caso Terragni non costruì mai nulla nella capitale della retorica imperiale, Roma.
di Gianni Biondillo
dal 21 al 23 settembre si terrà la seconda edizione del Festival della Nuova Città, fortemente voluto dalla Fondazione Giovanni Michelucci. Mi piace qui ricordare la figura di quel geniale architetto. Raccontando come, da studentello, lo incontrai. G.B.
di Valerio Paolo Mosco
Il libro di Luca Molinari "La meraviglia è di tutti. Corpi, città, architettura" è un libro ottimista. Il sinonimo di ottimismo in architettura è progetto. Progetto, ovvero dal latino “getto avanti”, prevedo.
di Gianni Biondillo
Gli edifici, nei film di Hitchcock, non sono solo scenari dove far muovere i personaggi, ma spazi attivi, attori partecipanti, snodi narrativi. Questo si deduce leggendo il libro di Christine Madrid French, "The Architecture of Suspense. The Built World in the Films of Alfred Hitchcock".
di Alberto Giorgio Cassani
Alcune puntuali considerazioni sulla fine della Nakagin Capsule Tower, un capolavoro architettonico degli anni Settanta conosciuto in tutto il mondo, marcatore del paesaggio di Tokyo e del nostro immaginario.
di Gianni Biondillo
Il racconto di un piccolo desiderio, forse un po' puerile, nato dopo aver visto e ammirato le bellissime fotografie di Sofia Mangini.
Il bagno nell’architettura contemporanea
di Alberto Giorgio Cassani
«Se vuoi il mio consiglio, abbellisci il tuo cesso e abbellirai la tua anima»
I Simpson1
Come l’architettura moderna ha affrontato quel tema così essenziale e al tempo stesso oggetto di “tabù” che è il luogo dove le persone svolgono, oltre la cura del corpo, le loro inevitabili funzioni fisiologiche? Una volta Alberto Savinio scrisse che quando si rese conto che anche la donna da...
di Gianni Biondillo
Perdonate se faccio una lunga digressione storica. La cultura europea occidentale è una cultura solidamente urbana, vede nella città una promessa e un destino. Spesso ha avuto periodi di antiurbanesimo ma le forme che ha elaborato sul territorio sono la testimonianza fisica dell'idea di identità che oggi chiamiamo europea. La storia spesso si muove come una sinusoide. Dopo il crollo dell'impero romano, si impose un antiurbanesimo cristiano...
Seconda parte di un testo pubblicato ieri su L'Ordine. La prima l'ho condivisa la scorsa settimana, qui. G.B.
di Gianni Biondillo
A un livello di ragionamento più serio e profondo c'è chi si è chiesto se un ritorno ai borghi abbandonati fosse una soluzione di fronte a una pandemia che ha tenuto in scacco le nostre città, paralizzandole. Ovviamente pensare a una corrispondenza biunivoca – svuotare le città per riempire i...
Intervista di Giuliano Vivaldi a Owen Hatherley
Owen Hatherley è autore di oltre dieci libri principalmente incentrati su architettura, urbanistica, politica e cultura. Ha esaminato l’architettura britannica degli ultimi anni in libri come A Guide to the New Ruins of Great Britain (2010), A New Kind of Bleak (2012) ma ha anche concentrato la sua attenzione sull’esperienza architettonica e urbanistica sovietica e post-sovietica, cui ha dedicato Landscapes of Communism (2015)...
di Roberto Antolini
1. NuovaBicocca
Ho ricordi personali piuttosto tardi della grigia Bicocca dell’epoca industriale, ricordi degli anni Settanta, quando mi è capitata qualche volta l’impresa di “andare a volantinare” la Pirelli-Bicocca (che sarebbe durata ancora non molto più d’un decennio). Per qualche anno ho bazzicato la sede milanese del gruppo politico Il Manifesto, quello radiato dal Partito Comunista nel 1969, per essersi permesso di lamentare la solitudine di Dubčeck di...
(A Porto s'è svolta una importante mostra sull'opera di Riccardo Dalisi. Davide Vargas ci regala il suo affettuosissimo testo presente nel catalogo, e noi lo ringraziamo. G.B.)
di Davide Vargas
Riccardo è nato nella festa dei lavoratori del 1931 ed oggi è seduto con me su una panchina della Floridiana di Napoli sotto un grande tiglio frondoso. Sulle pendici del Vomero. Lui la sente la natura. Poi ci alziamo e facciamo...
di Robero Antolini
Nella prima metà degli anni Settanta, finito il servizio militare in una caserma degli alpini in Cadore, rientravo in città, a Milano, con l’obiettivo di finire di scrivere la mia tesi di laurea in lettere presso la Statale, e mi ero come prima cosa cercato un mini-Job, per metter subito qualcosa in tasca. Cosa oggi incredibile ma vera, allora si faceva presto, prestissimo, a trovare un impiego...
di Gianni Biondillo
La prima volta che andrò a San Francisco so già che passerò un'intera giornata a perdermi fra i corridoi e gli scaffali della William Stout Architectural Books, alla ricerca di libri introvabili, di tavole misteriose, di scoperte inattese: architettura e libri in un solo luogo, per me praticamente il nirvana. Testi critici, disegni, corrispondenza, tutto il pensiero e l'immaginario dell'architettura mondiale, con la malcelata speranza di trovarci...
di Gianni Biondillo
Da giovani studenti del Politecnico si andava in giro per architetture. Non solo monumenti insigni del passato, molto più spesso si visitavano edifici contemporanei. Non era raro vederci davanti a palazzi, sedi comunali, collegi o scuole, intrufolarci dentro, fotografare di rapina. Prima a Milano, poi, allargando il raggio, nella prima cintura milanese, fino a puntate in macchina verso il varesotto o nel pavese. Cercavamo lavori di professori...
di Gianni Biondillo
Un intero inverno senza precipitazioni e il giorno che decido di prendere un treno per Varedo nevica. Va bene, me lo merito. Pago lo scotto del tipico milanese che appena esce dalla città gli sembra di andare nel deserto dei Gobi. E invece si tratta solo di venti minuti di treno, praticamente una tratta urbana.
Sono venuto qui a cercare una storia. Da architetto conoscevo i prodotti della...
di Gianni Biondillo
Quando dico che voglio farmela a piedi vedo Kamran impallidire. Siamo alla fiera internazionale del libro di Teheran, seduti uno affianco all'altro. Il paese ospite del 2017 è l'Italia. Sono qui insomma nella mia forma anfibia di scrittore e architetto a parlare della mia città, Milano. Kamran è un architetto dai modi gentili e dall'italiano impeccabile. Mi ci sto abituando. La gentilezza sembra una caratteristica innata negli...
di Gianni Biondillo
Pochi anni fa, durante una giornata di studi in Triennale, rimasi colpito dal fatto che ben due relatori citarono John Kenneth Galbraith che parlando dell’Italia del dopoguerra dava una spiegazione a modo suo “inoppugnabile” dell’intimo carattere di questo paese.
«L’Italia, partita da un dopoguerra disastroso – scriveva l'economista americano - è diventata una delle principali potenze economiche. Per spiegare questo miracolo, nessuno può citare la superiorità della...
(Alberto Giorgio Cassani ha scritto un libro complesso e affascinante - Figure del ponte: Simbolo e architettura, Pendragon, Bologna, 2014 - che sa spaziare, enciclopedico, dalla letteratura alla filosofia, dalla architettura alla storia, etc. Qui ci regala un testo inedito sull'argomento del suo saggio, e noi per questo lo ringraziamo. G.B.)
Simboli e metafore di una figura architettonica
di Alberto Giorgio Cassani
Creare ponti e non alzare muri. Questo è l’aforisma newtoniano ((«Men build too...
XXV Seminario internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana
CITTÀ IN TRASFORMAZIONE
Risanamento e riuso. Periferie e aree dismesse. Spazi pubblici e mobilità urbana
Camerino 29 luglio - 2 agosto 2015
Palazzo Ducale - piazza Cavour
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Temi di progetto e di conversazione
Le dinamiche sociali, politiche ed economiche in atto richiedono un cambiamento a volte radicale degli assetti consolidati delle città. Nuovi modi insediativi e mutate dimensioni d'uso degli spazi urbani, non più corrispondenti alla forma...
di Gianni Biondillo
Per raggiungere i livelli alti del ponteggio Marco, uno dei responsabili del cantiere di restauro delle facciate, decide di farmi fare una deviazione sui tetti della Galleria. Da qui lo spettacolo è semplicemente incredibile. Guardare dall'estradosso della copertura vetrata le persone che passeggiano ignare sui mosaici, quaranta metri più sotto, toglie il fiato. È come stare dentro ad un film fantasmagorico, mi sento Hugo Cabret, m'aspetto da...
(oggi si apre la mostra dei disegni di Nora De Cicco e Angelo Micheli THANK YOU MILANO allo Showroom Salvatori. Proseguirà fino al 27 marzo. Qui di seguito il mio testo introduttivo. G.B.)
https://www.youtube.com/watch?v=10RZJo6BvTA
di Gianni Biondillo
La realtà esiste solo se viene raccontata. Siamo animali sociali, se non condividiamo il mondo con chi ci sta affianco ci sentiamo esclusi, alienati. Raccontare la realtà non significa necessariamente descriverla attraverso le parole, si può narrare con una...
di Gianni Biondillo
A Linate Bruno ha affittato una macchina. Ha una giornata a disposizione e vuole assolutamente vedere il cantiere dell’Expo. Provo a spiegargli che non c’è molto da vedere, i lavori marciano a pieno ritmo e non è possibile entrarci, troppi problemi di logistica e di sicurezza. Ma lui non demorde. “Milano la conosco già” mi dice. “Visto il Duomo e il Castello cosa resta?” Sorrido, mentre costeggiamo...
Quando ho ricevuto i testi di Matteo, giovane poeta, ho pensato di chiedere ad un architetto come Beniamino Servino di agire in controcanto con una sua creazione e con mia grande gioia ha accettato. effeffe
Crolli
di
Matteo Maria Orlando
Questo è tutto quello che rimane
un tacere dopo il clamore
poi dolore, timore, fame.
Macerie.
La malta che non tiene
pietra che cede, cade
rovina nella sera
che annera la collina.
Un crollo di ginocchi
è lo schianto dei tetti.
*
Dentro i...
Abbellire il Moderno?
di Alberto Giorgio Cassani
«La gente si arreda la casa in stile antico, si circonda di mobili che appartengono a un’epoca ormai sepolta da secoli che non le è per nulla congeniale, e questo basta a farla vivere nella menzogna, pensavo. In realtà la gente è talmente debole rispetto alla propria epoca che si sente costretta a circondarsi di mobili di un’epoca da tempo passata, da tempo scomparsa,...
Breve storia di un poeta in guerra, nell’infinito quotidiano.
di Stefania Gaudiosi
Per dissipare il terrore di queste tenebre dello spirito non c’è dunque bisogno né dei raggi del sole, né dei tratti luminosi del giorno, ma dello studio razionale della natura (Lucrezio, De Rerum Natura II, 59-61).
C’è anche la vita dell’uomo, di un altro uomo, che si manifesta tanto misteriosamente attraverso le cose, per dissipare il terrore di queste tenebre.
Ho...
di Gianni Biondillo
A Como il mondo l’hanno salvato i ragazzini. Cento anni fa, circa. Architetti ragazzi, che non hanno mai conosciuto la vecchiaia, morti quando ancora i giovanili furori non erano stati sostituiti da un professionismo senz’anima. Altri sono sopravvissuti al conflitto, hanno conosciuto l’euforia del dopoguerra, il boom economico; avrebbero potuto portare avanti gli ideali dei loro compagni di viaggio ma non l’hanno fatto. Tutto era cambiato, cosa...
di Mattia Paganelli
Al Jazeera ha recentemente presentato un breve documentario sul ruolo dell’architettura e del territorio nel conflitto israelo-palestinese attraverso l’analisi di Eyal Weizman, direttore di ricerca nel dipartimento di architettura di Goldsmiths College (University of London). Se possibile, andrebbe visto leggendo in parallelo il suo libro Il minore dei mali possibili, direttamente ispirato alle riflessioni di Hannah Arendt.
The Architecture of Violence
Se si lasciano per un momento da parte...
di Gianni Biondillo
Quand’ero bambino mio padre diceva “vado in piazza” e tutti in casa capivamo, non c’era altro da aggiungere. Andava in Piazza del Duomo, da Quarto Oggiaro. Milano, in fondo, ha sempre avuto una sola piazza, e neppure bellissima. Un progetto nato già obsoleto, incompleto, un invaso enorme che ridimensionava la mole del Duomo facendolo sembrare un modellino fuori scala. Però alla fine i milanesi si sono affezionati...
di Gianni Biondillo
Prima
(Luglio 2011) Devo andare a vedere una fabbrica di arredi, in Brianza. Ci vado in macchina con Matteo Ragni, raffinato designer inventore di oggetti culto, vedi, fra gli altri, il celebre “moscardino”, forchetta-cucchiaio che infesta gli aperitivi di mezza Italia da circa un decennio.
Lo prendo in giro. Per come la vedo io, gli dico, farei una moratoria, chiuderei tutte le facoltà di design, obbligherei chi ama...