di Azzurra D'Agostino
Chi era qui, chi zappava e mungeva
chi insomma c'era non l'avrebbe voluto
il crollo del fienile e neanche, inutile dire,
questo scrostarsi di pareti, la gramigna
tra le fessure del selciato e tutto sommato il mondo
l'intero mondo spopolato. Il mondo quello lì, che c'era
e pensava alla primavera come a una promessa,
la terra del campo spessa come una preghiera.
*
Tutto questo verde, le foglie piccole, i gambi, i fili d'erba
e poi pistilli...
“Tutto si tiene a questo mondo e tutto è solidale,
e da sempre han combattuto per me le fronde del bosco –
fronda io stesso devo diventare
e ad ogni chicco prestare la mia voce.”
Arsenij Tarkovksij
Tra le crepe dell’asfalto, tra i sassi dei muri a secco, a volte addirittura tra le lastre di arenarie e ardesie, nascono delle pianticelle, segni eroici di una vita che non si arresta davanti a nulla e...