di Antonio Scavone
Mbà! ’Mbà! ’Ndun-’ndù! ’Ndun-’ndù! ’Mbà! ’Mbà!… E zio Guido annuisce come farebbe un ramo di baobab, morbido e nodoso, sotto i colpi del vento: approva il ciondolìo ritmato di Mariano, curando di seguire nello specchio la lama del rasoio che scivola luccicante sulla sua pelle scura, tenera come una duna. “Che guardi?”, mi chiede senza girarsi, tirando la guancia dal mento fin sotto l’orecchio, preparandosi a falciare...