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di Chiara De Caprio
A mo’ di premessa. Estate del 2015. Giurie e lettori discutono se si possa premiare una scrittrice senza volto: il suo nome è Elena Ferrante, e sta vendendo un sacco di copie negli Stati Uniti con una quadrilogia di Neapolitan novels. A sponsorizzarla allo Strega è, tra gli altri, Roberto Saviano, che con Gomorra (Mondadori, 2006) ha venduto milioni di copie, vinto premi, fatto balzare sulle copertine...
di Ornella Tajani
Un dilettante. Se alla figura di editor impietoso, cristallizzata nel lapidario commento che Walter Siti gli attribuisce in Resistere non serve a niente ((« Mi scuso per l’inizio balbettante, prima il corsivo poi il tahoma; ma non era questo il romanzo che avevo in testa. La condanna di Antonio Franchini (l’editor della Mondadori) a proposito del mio ultimo era stata esplicita, lapidaria nella sua rozzezza: “sei tornato...
di Andrea Cortellessa
«Il genere umano non può sopportare troppa realtà». Non lo ha detto qualche oscuro sofista della derealizzazione postmoderna. Lo ha detto, e più d’una volta, un grande della modernità più «eroica», quella più esposta al vento della storia, Thomas Eliot (si veda Burnt Norton, primo dei Quattro quartetti). Ciò malgrado – e anzi proprio per questo, data la coazione al citazionismo di noi postmoderni – sembrano queste...
di Mauro Covacich
Tiziano Scarpa si chiede e mi chiede, rivolgendosi direttamente a me nel suo intervento del 13/5, se valga la pena scrivere un romanzo e farselo pubblicare da un grande (diciamo grosso) editore, per poi non trovarlo nemmeno in libreria.
Scarpa si riferisce a una catena che io intuisco essere Demetra o qualcosa del genere – nelle librerie librerie il libro c’è – ma la questione rimane. Uno scrive...