di Marco Rovelli
“Il cigno nero è il mio film preferito di tutti i tempi”, scrive una ragazza su Pretty Thin, un forum pro-ana americano (pro-ana sono i siti che promuovono l’anoressia). E si capisce. “Il cigno nero” è un film geniale per la coerenza perfetta della sua iper-estetizzazione . Bello e immorale, nella misura in cui assume il punto di vista della "malattia" – quella di un’autolesionista anoressica allucinatoria...
di Alice Keller
Flebile tubicino che mi entra nel braccio, che buca la mia sottilissima vena per cercare di ristorare con un po’ d’acqua questa terra secca e arida, per cercare di dare quel nutrimento, quel liquido vitale, che ormai chi doveva farlo non le dà più. Mamma che dà l’acqua a un bambino che non è in grado di gestirsi da solo. Bimba irresponsabile, non sei capace di occuparti...
di Mariasole Ariot
Gli alberi sono degli alfabeti, dicevano i Greci.
(Roland Barthes)
La prima volta, dopo molti anni, l'ho vista arrivare dall'alto. Un cavalcavia e il suo corpo ombra che in lontananza sembrava un arbusto senza foglie, due rami che si allargano al cielo aggrappati tenacemente al manubrio di una bicicletta troppo alta. E quel gesto tipico della vittoria aveva in lei l'ansia della resa, dell'abbandono disperato della vittima che attende...
di Andrea e Leonardo Pelo
Andrea: “E ora? “
Leonardo: “Lo pubblichiamo.”
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Un problema lo riconosci quando ti smuove dentro un insieme di sensazioni talmente aggrovigliate e brucianti da non poter essere digerite a freddo. I problemi sono nervi scoperti, richiedono pazienza, attenzione, riflessione, tempo. Dolore. Dovevo scrivere quanto avevo vissuto e visto.
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20 mesi di ricerche. Scritto in un mese. Rielaborato in quattro.
E quasi altrettanto per decidermi se mandarlo in stampa....