di Mauro Baldrati
Il ragazzo è entrato alle 18 in punto. Ha richiuso la porta con gesto misurato, preciso. Si è girato verso il tappeto e ha camminato nella mia direzione. Si è fermato a tre metri da me, con le mani giunte, la testa chinata.
“Amituofo” ha detto.
“Amituofo” ho risposto.
Mi ha guardato, serio, con le braccia lungo il corpo. In attesa.
Il ragazzo è giovane. Ha diciotto anni appena compiuti. Ha...