di Jamila Mascat
Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio di 55 anni fa, la valle del Belice, raccolta tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, fu travolta da un infausto terremoto che rase al suolo Gibellina, Poggioreale, Salaparuta e Montevago e si propagò in una ventina di paesi limitrofi, causando trecento morti, un migliaio di feriti e centomila sfollati. Per quasi quarant'anni le baracche con i tetti...
di Bianca Battilocchi
È stato ed è tuttora arduo dipanare i fili intrecciati nelle opere di pittura aniconica, particolarmente in quelle realizzate da artisti lontani dai riflettori.
Dopo Variazioni: a visual polyphony, film sugli esordi di Alberto Burri, Giuseppe Sterparelli si è cimentato nuovamente in nome di un altro suo conterraneo, Giorgio Ascani, più conosciuto come “Nuvolo” (Città di Castello 1926- Città di Castello 2008). In un agile documentario dove si...
di Bianca Battilocchi
«Intendiamo fondare un ORDINE che definiamo della ‘diaconia dell’immaginario’ per la realizzazione di nuovi compiti e impegni di pensiero e di immaginazione, e, analogamente, di attuazione di una innovante visione del mondo e dei rapporti tra il mondo e le arti.»
Così si avvia il testo di un progetto di Emilio Villa, stilato agli inizi degli anni settanta e pubblicato senza commento nel catalogo Emilio Villa, poeta e...
di Lorenzo Pompeo
La frase di apertura compare in Sogni, seconda sezione del Racconto didattico di , dedicato allo storico dell'arte e critico Mieczysław Porębski (fu compagno di studi del poeta a Cracovia), scritto nel 1959 e pubblicato nel 1962 nella raccolta Nic w płaszczu Prospera (trad. it. “Nulla nel mantello di Prospero” ). In Sogni. Różewicz si immagina di raccontare in sogno al suo amico pittore Andrzej Wróblewski, morto...
di Elena Frontaloni
Della difficile amicizia tra Alberto Burri e le “parole” dice l’artista stesso con le sue poche dichiarazioni e interviste – 3 pubblicate nel corso dell’intera sua vita –, e dicono anche le testimonianze di critici e conoscenti (meno quelle degli amici intimi e della gente di Città di Castello, con cui pare fosse molto più ciarliero). Per l’ufficialità, in ogni modo, Burri fu uomo orgoglioso e fiero,...
di Andrea Cortellessa
«Il genere umano non può sopportare troppa realtà». Non lo ha detto qualche oscuro sofista della derealizzazione postmoderna. Lo ha detto, e più d’una volta, un grande della modernità più «eroica», quella più esposta al vento della storia, Thomas Eliot (si veda Burnt Norton, primo dei Quattro quartetti). Ciò malgrado – e anzi proprio per questo, data la coazione al citazionismo di noi postmoderni – sembrano queste...