di Chiara Valerio
Ho incontrato Fernanda Pivano la prima volta nel millenovecentottantantotto. Stava su una pagina interna di un libro Einaudi. Ci ho messo un po’ a capire, nonostante tutte le parole che finivano per consonanti, che Spoon River non fosse scritto da un italiano. Non fosse scritto in italiano. E non fosse qualcosa di casa mia, come le maioliche azzurre rettangolari.
Perché c’erano dentro moltissimi personaggi che facevano parte...