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Letteratura e verità #2: esperienza

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lett-esper.jpgSi terrà lunedì 17 novembre alle ore 21.30, a Padova presso il Cinema Excelsior (vicolo Santa Margherita, laterale di via San Francesco), e non più alle 21 presso l’MPX-Multisala Pio X, il secondo incontro del ciclo Letteratura come verità, dedicato al tema: Esperienza. La sala disponibile all’MPX ha 100 posti, il Cinema Excelsior ne ha più del doppio. In questo modo ci sarà posto per tutti e nessuno sarà lasciato fuori della porta (com’è successo l’altra volta). L’inizio è stato fissato alle 21.30 per dare a chi si presenterà all’MPX il tempo di raggiungere il Cinema Excelsior (sono dieci minuti, forse un quarto d’ora a piedi).

Il 17 novembre leggeranno Romolo Bugaro, Umberto Casadei, Roberto Ferrucci e Giulio Mozzi; faranno da “starter” della discussione Marco Bellotto, Marco Franzoso, Marco Mancassola e Massimiliano Nuzzolo.

Infantosauri

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di Massimo Rizzante

Imitazione e variazione

Dopo aver letto Svevo e Gombrowicz, ecco la mia concezione definitiva e paradossale dell’uomo: l’inesperienza ontologica lo conduce continuamente a rivoltarsi; ma tale rivolta dell’uomo contro la sua stessa immaturità passa necessariamente attraverso la tecnica, cioè attraverso la creazione di strumenti in grado di liberare l’uomo dal peso dell’esperienza: cosa che lo rende sempre più leggero, giovane, immaturo. Cosa che, inoltre, fa sì che lo sprofondamento dell’uomo nella giovinezza sia direttamente proporzionale al suo progresso tecnologico.

Una malinconia inconsistente

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di Helena Janeczek

malinconia.jpgLa “malinconia dei molti” di cui vorrei parlare è, innanzitutto, malinconia nell’accezione più debole, ma anche più diffusa del termine come può testimoniare un qualsiasi dizionario di lingua italiana. Tale “vaga e intima mestizia” figura infatti come voce chiaramente distinta dallo “stato patologico di tristezza, pessimismo, sfiducia o avvilimento, senza una causa apparente adeguata, che rappresenta una della fasi della psicosi maniacale” (1). Non tratterò dunque della malinconia che ha come sinonimo moderno la depressione: né di quella detta reattiva – dove a una causa si potrebbe anche risalire – né tantomeno di quella endogena che lascio volentieri a chi se ne occupa di mestiere.

sognando aa roma

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di Aldo Nove

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aa vita a parte i scherzi è probblematica
aa gente se dimentica li probblemi de aa vita
ciascuno tifa pe aa sua squadra e se scorda de li morti che aa televisione fa veede
mentre aa gente dovrebbe un pochino de reflette
anche aa questione de sti africaani che se morono pe venì a tifà aa roma
na catasta de morti su le barchete
per corpa der governo
li poveraci che se sognaavano de venì a vede r campionato nostro
li mejo campioni de aa roma
li stracioni
li morti dde fame

sognando aa roma

ROSSO EPISTASSI

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Sotto il titolo di Rosso epistassi diamo una piccola scelta di poesie tratte da una nuova e ancora inedita raccolta di Ivano Ferrari, intitolata Il talento della febbre.
(Dario Voltolini)

I fatti diversi 1

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di Andrea Inglese
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Visto ad ora insolita

Ecco, sono pronte. Hanno tirato fuori le loro cartellette con l’elastico. Si alzano e vengono verso di me. Le due figlie di Luca Casarini. Si avvicinano alla cattedra e mi lanciano un’occhiata interrogativa. “Potete cominciare ad esporre la vostra ricerca” dico. Fanno per parlare, ma le bocche di entrambe non riescono a scollarsi. Hanno le mascelle bloccate per colpa del pesante foulard che portano addosso.

Il pianeta dei fantablog

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di Tiziano Scarpa

space.gifNel racconto di fantascienza intitolato Scrittori e bloggers pubblicato qualche giorno fa su Nazione Indiana, Enrico De Vivo e Gianluca Virgilio immaginano un universo parallelo dove gli “Scrittori” gestiscono tirannici siti informatici. In questi siti, una casta inferiore denominata “blogger” è confinata a intervenire nelle finestre dei commenti. Chi pensava che oggi in Italia esistessero decine di migliaia di blog, chi credeva che chiunque potesse aprire un blog per scriverci dentro (in home page, non solo nelle finestrelle) ciò che vuole come gli pare e piace, leggendo la fiction di De Vivo e Virgilio prova una buffa sensazione di stupore e straniamento.

Storia dell’arte del XXI secolo in 21 minuti e 1/4

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di Tiziano Scarpa

logo-leone.gifSi è appena chiusa la 50a Biennale d’arte contemporanea di Venezia, alla quale ho partecipato con questo intervento. Ne riporto alcuni passi.

La stampella della memoria

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di Benedetta Centovalli

memoria.jpgDavid Shenk parla dell’Alzheimer come di una malattia che rallenta la morte, che la rifrange nello spettro delle sue parti, di norma unite: morte dell’autonomia, morte della memoria, morte della consapevolezza, morte della personalità, morte del corpo. L’Alzheimer o demenza senile è una malattia tremenda perché significa la perdita del proprio «io» molto prima che il corpo muoia. Ma è difficile non immaginare un corpo a corpo dall’esito designato tra una specie di volontà che resiste, che cerca di mantenere accesa la coscienza, e il lasciarsi andare, la resa graduale alla follia, o meglio alla condizione di un eterno presente fatto di istanti che si ripetono uguali all’infinito. È una malattia del cervello che colpisce il comportamento minando la memoria, consegna la persona a un oblio prima intermittente e poi definitivo. Dall’iniziale intermittenza deriva la difficile diagnosi del morbo, e il fatto che ciascuna delle persone coinvolte tenda ad assumere rispetto a certe manifestazioni senili un atteggiamento di colpevole disponibilità e di successiva rimozione per episodi che invece si riveleranno non essere stati altro che scie luminose del processo di deterioramento mnemonico.

Anticipazione & segnalazione

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Sul numero di dicembre di Zibaldoni e altre meraviglie ci sarà un intervento sul tema “scrittori e bloggers”. Ricevo dai curatori di “Zibaldoni”, Enrico De Vivo e Gianluca Virgilio (che ringrazio), il testo con cui si aprirà la discussione. Lo anticipo a uso dei lettori, pur non condividendo alcune delle tesi sostenute.

Ricordo intanto che è in rete il numero 4 di “Zibaldoni e altre meraviglie”, di cui mi permetto di segnalare i tre pezzi per l’occasione del 125° anniversario della nascita di Robert Walser (due prose inedite di Walser e una conversazione di Mattia Mantovani con Bernhard Echte, responsabile del centro studi walseriano di Zurigo).

Dario Voltolini

Letteratura e verità, 1: emozioni. Gli interventi.

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I testi di Romolo Bugaro, Umberto Casadei, Roberto Ferrucci, Marco Franzoso, Giulio Mozzi e Massimiliano Nuzzolo che saranno letti durante l’incontro Letteratura e verità, 1: emozioni, che si svolgerà a Padova presso il Multisala Pio X (MPX) lunedì 3 novembre 2003, sono disponibili qui in formato Word. (Non li posto direttamente in Nazione Indiana perché sono più di venti pagine).

Letteratura e verità

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veritas[1].jpeUn gruppo di narratori veneti (composto da: Marco Bellotto, Romolo Bugaro, Umberto Casadei, Marco Franzoso, Roberto Ferrucci, Marco Mancassola, Giulio Mozzi, Massimiliano Nuzzolo) ha deciso di realizzare tre serate di letture e discussioni attorno al tema: Letteratura come verità.

Le tre serate si terranno a Padova presso il Multisala Pio X (MPX) di via Bomporti.
Ciascuna serata (sempre alle ore 21) aggredirà la questione da un diverso punto:
lunedì 3 novembre si parlerà di emozioni,
lunedì 17 novembre di esperienza,
lunedì 1° dicembre di edificazione.

Le tre serate (la cui forma è molto libera: saranno presentati brevi racconti, riflessioni, opinioni, commenti a testi d’altri autori ecc.) saranno successivamente replicate in altre città, eventualmente con la partecipazione di altri narratori o interlocutori.

“L’Altro Terrorismo” di Report

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di Paolo Barnard

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Mi è stata inoltrata questa lettera di uno degli autori della trasmissione televisiva Report. Come vedrete, non si tratta di un messaggio inviato direttamente a nazioneindiana: risponde alle e-mail ricevute dai telespettatori dopo la messa in onda di una trasmissione sul terrorismo internazionale. Non ho visto la puntata di cui parla (non possiedo il televisore), ma mi sembra molto interessante. (T. S.)

Cari Amici,
sono Paolo Barnard, coautore della puntata di Report “L’Altro Terrorismo” del 23 settembre 2003. Avrei veramente voluto rispondere a tutti individualmente, e ci ho povato, ma la mole incredibile di e-mail ricevute mi obbliga a desistere.

La società spaccata in due

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di Marco Lodoli

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Alcuni pensieri si insinuano in noi un po’ per volta, scavalcando ogni resistenza culturale, ogni guardinga abitudine. Come ostinati piazzisti, i pensieri mettono un piede di traverso in modo che non si possa più chiudere la porta, e iniziano a parlare, a sciorinare prove su prove, a convincerci. In breve ci sono dentro e noi dobbiamo fare i conti con quelle novità di cui avremmo tanto voluto fare a meno. Insomma, oggi mi ritrovo con un pensiero sgradevole nella mente, qualcosa che può sembrare offensivo, scorrettissimo, ingiusto, ma che temo corrisponda alla verità dei fatti.

State a casa a fare i compiti #2

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di Federica Fracassi e Jacopo Guerriero

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Ecco qui la seconda e ultima parte della nostra intervista a Daniele Luttazzi

Molti comici sostengono che i politici rubano loro il mestiere. Quali sono i perché della satira, oggi?

Si può ancora fare satira oggi, su tutti.

Segni meno

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testi di Marco Giovenale e foto di Francesca Vitale

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Il tempo divora voce
ventre piegato che sembra un sacco
uno ne è stato un canto cenere
adesso avrà bisogno
di parlare nel pallore
degli argini. Sole uscito male
– li scalda, lecca

i battelli i barconi lance
ai margini mangiati
molli dove il fiume ruota pasta morsa
falda, la marcita le foglie nere
– cere perse.

Bruciata, Cerere

Mani in alto: o l’acqua o la vita

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di Sergio Baratto

agua zapatista.jpgPrima di cominciare, è necessario smontare un luogo comune fuorviante. Non è corretto dire che si vuole privatizzare l’acqua. Si privatizza la sua gestione. Il che, probabilmente, suona più neutro e non evoca – a meno di farci veramente caso – scenari da film apocalittico con effetti speciali e Sean Connery nella parte dell’eroe.

Buongiorno, notte

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di Benedetta Centovalli

wall.jpgRaccontare l’Italia di oggi o quella appena dietro la porta. Quella dei misteri bui che non si sono mai chiariti e che restano un nodo inestricabile, quella che ci fa sentire cittadini mai riconciliati di un paese senza. Il delitto Moro come metastasi di una storia politica troppo incline ai patteggiamenti, alla corruzione, come emblema di uno scontro tra generazioni che si cambiò in lotta armata, un simbolo del potere diventato all’improvviso troppo scomodo e un’Italia attonita e confusa dal succedersi di dichiarazioni e smentite, la lotta tra l’istanza rivoluzionaria spinta all’estremo delle Br e una classe politica che volle voltare le spalle a se stessa per salvare la pelle. Sono gli anni Settanta in apparenza muti e sigillati in un impegno che non concede altro spazio, quelli di una generazione che davanti al sequestro di Aldo Moro si divise e cominciò a intravedere il proprio fallimento.

Sciopero

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Cari amici, io domani 24 ottobre sciopererò. E’ uno sciopero simbolico, ovviamente, tuttavia non posterò nulla su – né scaricherò nulla da – Nazione Indiana.

Lascio una canzone come intrattenimento e mantenimento del segnale.

Per sentirla, cliccare qui.

Per leggere il testo aprire la pagina sotto.

A dopodomani.

Dario Voltolini

Il Vietnam nei corpi

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di Michele Rossi

vietnam1.jpgIl Vietnam è acqua. Ovunque ti giri esce fuori nella sua lotta di conquista con la terra. Il Vietnam è acqua delle risaie verdi che sconfinate ti confondono la vista, le risaie che costringono le donne e gli uomini sotto i cappelli a cono a piegarsi, a piantare a mano, chicco per chicco, e a mano cogliere, chicco per chicco. Il Vietnam è acqua, a sud, nel delta, dove sull’acqua vivono, a riva, su barche o su case galleggianti. Ci sono mercati che si svolgono interamente sull’acqua: senza scendere i mercanti appendono in cima a dei pali la mercanzia, e da una barca all’altra si compra, si contratta, mentre acqua dal cielo scende, e quella del fiume, enorme, sconfinato, tre chilometri da riva a riva che a volte non vedi la fine, e l’acqua del fiume, dicevo, è marrone, densa, una crema. Nel fiume passano navi, nel fiume le donne lavano i vestiti, i bambini fanno il bagno, nel fiume si allevano pesci, nel fiume scaricano le fabbriche e si abbeverano animali. Le multinazionali vendono nuovissimi detersivi che a differenza dei saponi animali non si disperdono nell’acqua e le schiume rimangono a galla, vicine ai bambini che giocano, alle ragazze che lavano le stoviglie. I detersivi entrano direttamente nei corpi.

Maneggiare con cura

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di Benedetta Centovalli

julesjim.jpg«Ma c’è un luogo in cui possiamo sempre trovare qualcosa di autentico: il focolare di un amico, dove poter condividere le nostre piccole preoccupazioni, trovare calore e comprensione, dove i meschini egoismi sono inconcepibili e dove vino, libri e chiacchiere danno un significato diverso all’esistenza. Allora sappiamo di avere conquistato qualcosa che nessuna falsità può corrompere e ci sentiamo a casa», scrive Max a Martin. L’amicizia è stata da sempre un tema forte nella letteratura. Le grandi storie di amicizia sono state anche grandi storie d’amore e hanno attraversato tutte le tradizioni. Dallo scaffale della contemporaneità sono tanti i libri che ci vengono incontro offrendoci il racconto di questo sentimento comune a ciascuno di noi.