di Sachiyo Kamada, Federico Madaro, Massimo Soumaré
[Presso l’editore Empiria è in uscita l’antologia di liriche giapponesi moderne di Tachihara Michizô Nakahara Chûya. Ringraziamo i traduttori e l’editore per aver dato in anteprima a Nazione Indiana queste quattro liriche. D.V.]
Tachihara Michizô
Tachihara Michizô nacque il 30 luglio del 1914 nel distretto di Nihonbashi della città di Tôkyô. Secondo figlio maschio di una famiglia dedita alla fabbricazione d’imballaggi per la spedizione di merci, in gioventù frequentò la stessa scuola media inferiore dove erano andati anche i celeberrimi Akutagawa Ryûnosuke (1892-1927, romanziere. Eccellente autore di racconti brevi ricchi d’elementi fantastici) e Hori Tatsuo. Fu proprio in quel periodo che divenne intimo amico di Hori.
Nakahara Chûya
Nakahara Chûya, nato nella prefettura di Yamaguchi il 29 aprile del 1907, visse e compose versi nei primi decenni dell’era Shôwa (1926-1989).
Due sono le sue più importanti raccolte. L’opera prima Yagi no uta (I poemi della capra, 1934) e poi Arishi hi no uta (I poemi dei giorni che furono, 1938) pubblicata postuma. Quest’ultima si compone di cinquantotto poesie suddivise in due sezioni chiamate Arishi hi no uta (I poemi dei giorni che furono) e Eiketsu no aki (L’autunno della separazione eterna) dove, con mente lucida e distaccata, Nakahara analizza la sua intera esistenza.