Lo pensa Tiziano Scarpa, e ne parla con Nicola Lagioia
C’è stato chi, mesi fa, profetizzava che il 2004 sarebbe stato l’annus mirabilis della narrativa italiana. Non so quali elementi avesse per affermarlo, ma credo che Occidente per principianti di Nicola Lagioia basterebbe da solo a confermare quella previsione. È un romanzo bellissimo e importante che ho letto con grande gusto e ammirazione. Ma basta ciance, non mi piacciono i preamboli.
TIZIANO SCARPA: Nel tuo romanzo non succede molto, ma succede tantissimo. Ogni pagina divaga ed è al tempo stesso pertinente. Sei pronto in qualsiasi momento a esorbitare in descrizioni e commenti inauditi restando sempre sul pezzo, non smettendo mai di raccontare. Si incontra di tutto, e contemporaneamente Tutto. Allora, riassunto impossibile. Come sintetizzeresti tu la tua trama? Ne hai voglia?
NICOLA LAGIOIA: Ci provo: è la storia di un giornalista fantasma (scrive per un grosso quotidiano nazionale ma i suoi articoli sono firmati da altri) che nell’estate del 2001 – insieme a un regista squattrinato e paranoico e a una bella studentessa universitaria – intraprende per conto del suo caposervizio senza scrupoli un viaggio su e giù per l’Italia sulle tracce di un altro fantasma: la sedicente prima amante di Rodolfo Valentino.