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Viaggio a Tokyo

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di Aldo Nove tokio.jpgL’impero dei segni è esploso. La grande bolla non c’è più, e la sua schiuma cola da tutte le parti, grassa di merci e corpi, immaginari o reali poco importa, vischiosa di immagini. Come un caleidoscopio impazzito, sottoposto alle maree del mercato, Tokyo combina i propri colori e li dissolve in infinite forme differenti. Tutte da desiderare. Tutte da comprare. E’ il mondo che è approdato al futuro e lieto di questo continua a proiettarsi le immagini di sé. E’ un mondo che ti schiaccia. Ti culla in una melodia fatta di milioni di note eseguite allo stesso momento.

Come accadono le immagini

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Tiziano Scarpa appare a Bernadette Soubirous per parlare di Stefano Arienti e dell’immacolata concezione delle immagini

Turbina.jpgFino al 6 febbraio 2005, al MAXXI di Roma, il Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, resterà aperta una personale antologica delle opere di Stefano Arienti.
Propongo qui il testo che ho scritto per il catalogo, edito da Five Continents.
MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guidi Reni, 2 – Roma.
Tel. 06 3202438
www.darc.beniculturali.it
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IO: Disturbo?

BERNADETTE SOUBIROUS: No no, figurati.

IO: Ti do fastidio se ti appaio per un po’?

Danilo Kis, uno scrittore grande e invisibile

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di Milan Kundera

Leggo L’ultimo bastione del buon senso e ho l’impressione di essere seduto in un bistrot vicino al Trocadero di fronte a Danilo che mi parla con quella sua voce aspra e potente. Fra tutti gli scrittori della mia generazione che abitavano a Parigi durante gli anni Ottanta era forse il più grande. Il più grande e il meno visibile. La Dea chiamata Attualità non aveva alcuna ragione di puntare i riflettori su di lui. “Io non sono un dissidente”, scrive. E non era neppure un emigrato. Viaggiava liberamente tra la Jugoslavia e la Francia. Per la Dea Attualità Danilo non era, dunque, di alcun interesse.

Due variazioni su Flaubert

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(Continuo la pubblicazione di inediti di Kis e su Kis, apparsi su Nuova Prosa n. 40. A. I.)

Di Danilo Kis

Gli idioti e i martiri

Sino a Flaubert la letteratura rappresentava un insieme unitario (si pensi a Balzac), la totalità del mondo e dell’essere; era uno degli assi portanti della vita e della società, allo stesso modo dell’esercito, del potere, della filosofia, dello Stato, della famiglia. Con Flaubert inizia l’epoca della decadenza, che si protrae fino ai nostri giorni. La letteratura ha perso la propria superiorità, la propria imparzialità, la propria integrità.

Esperienza e letteratura

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di Antonio Moresco

vollmann 2.jpgNel mese di agosto sono stato invitato da Antonio Scurati al festival di Ravello, per un incontro con lo scrittore americano William T. Vollmann, e per un successivo incontro e lettura, questa volta da solo, a Capri. Non ero stato in vita mia né a Ravello né a Capri, che ho visto in quei giorni per la prima volta. Era con me l’attrice Federica Fracassi e il regista Renzo Martinelli di Teatro aperto, la prima per recitare brani dai libri di Vollmann e da Canti del caos, il secondo per occuparsi dei suoni.
Vollmann mi è sembrato una persona incantevole. Pesante nel fisico, di aspetto americano-tedesco-scandinavo, con una straordinaria testa da grande bambino buono e da idiota dostoevskiano, il naso a patata, gli occhi azzurri che si illuminano di umanità e intelligenza quando sorride. Era con lui la sua compagna di origine coreana e una piccola, meravigliosa bambina dagli occhi a mandorla, che lui portava in giro sulle sue spalle.

Il tanatoprattore

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di Antonio Moresco

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Questa volta proverò a raccontare alcune delle cose che mi sono successe durante l’estate.

Gavoi
Al centro della Barbagia, nel cuore della Sardegna, c’è un paese di neppure tremila abitanti che si chiama Gavoi. Qui, nel mese di luglio, si è tenuto per la prima volta un festival di letteratura intitolato L’isola delle storie, a cui uno degli organizzatori, Marcello Fois, mi ha invitato. Io ho, fin da ragazzo, un amore particolare per la Sardegna, per la sua lingua, per il suo canto ma anche per la natura, la nobiltà, la riservatezza e persino la conformazione fisica e facciale dei suoi abitanti e delle sue abitanti. Però, come sempre mi succede in questi casi, ero anche un po’ preoccupato perché non sono molto portato per questo genere di cose e mi costa molto parlare in pubblico, non ho alcuna abilità in questo, tanto che rimango sempre, alla fine, con un senso di amarezza e di solitudine, come uno che si sia dovuto spogliare in pubblico. Invece…

Litania della poesia

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di dj Raos & Inglese MC

C’è poeta e poeta (poesia
e poesia) come prozia
e prozia (pota e priorìa)
poema e prossema, poetare
e pietire. E c’è critica e critica
di vaglia e di voglia,
militante ed aitante, c’è cosa
e cosa, (scusa e posa), e il rhum
e la rima, la strofa e la scrofa.

Caravaggio e Hirst: il luogo della violenza

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di Davide Racca

medusa.jpg Napoli presenta la violenza anche nei suoi musei più prestigiosi. Sembrerebbe un assurdo che luoghi deputati alla conservazione e fruizione di opere d’arte mantengano così viva nel proprio interno la carneficina che anima le cronache locali e nazionali e calcola il numero di nuovi aiuti militari sul numero sempre crescente di morti per camorra. L’arte, nonostante il suo statuto di sublimazione del vero su di un piano formale, in realtà coglie questo sentimento nel pieno della sua recrudescenza qui a Napoli.

Primi consigli per gli acquisti di natale 2004

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Di Giorgio Mascitelli

Alcuni mesi or sono i mezzi di informazione hanno riportato la notizia che il presidente della Repubblica cav.Carlo Azeglio Ciampi ha invitato il pubblico a comperare prodotti italiani per sostenere il paese in questo difficile frangente di crisi e io, che a modo mio sono un buon patriota, ho deciso di seguire l’autorevole consiglio, perlomeno cercando di sviluppare un’attenzione alla quota occupata dalle merci italiane nei miei consumi quotidiani (purtroppo la mia imperizia e la mia svogliatezza mi hanno impedito di redigere un apposito grafico, come pure avrei anelato) e, laddove possibile, sviluppare il mio diritto di libera scelta sul mercato a favore di queste .

Le scimmie… (62)

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di Dario Voltolini

Domande a cani e porci

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di Gianni Biondillo

maiale_tagli.jpgMarco Vichi da tempo su “il Giornale” (sic! Anzi: sigh!) pone le stesse domante a cani e porci (in questo caso il porco sono io). Pubblico su NI queste mie dimenticabili risposte per due ragioni: la prima è che così, è la mia prima volta, imparo a usare le istruzioni per postare (male che vada non perdo nulla), l’altra ragione… non me la ricordo (cominciamo bene!) Insomma: menomale che i commenti non funzionano.

Prima che ci fossi

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di Christian Raimo

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Andare laggiù, nell’Italia degli anni ’70,
(…i capelli stopposi che non mettono il balsamo,
quelle facce che non usano creme sul viso…),
tra le scritte sui muri, VIVA MAO, VIA DAL VIETNAM,
(tutte perfettamente in stampatello, da bimbi),
tra i megafoni che irruvidiscono le voci,
o tra le macchine che agli incroci stridono sui freni,
fermandosi ai semafori, incanalandosi nei vicoli:
mi è sembrato sempre come passeggiare con mio padre
prima che nascessi, accompagnare mia madre con le scarpe
con i buchi, che mangiava alla mensa a via De Lollis,
o si piazzava in casa qualche studente fuorisede
che non aveva più i soldi per l’affitto.
Era il mondo prima che ci fossi.

Le scimmie… (62)

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di Dario Voltolini

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[Nell’attesa che i problemi tecnici relativi alla sezione dei commenti vengano risolti, ecco a voi come intrattenimento una bella faccia di bestia mica male. D.V.]

I partigiani del conto in banca

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di Aldo Nove

Calderoli.jpgCiò che fa della Lega un’anomala forma di banditismo è il suo totale disprezzo delle istituzioni. Bossi, ai “suoi”, l’ha più volte ripetuto: “Andiamo al potere con la mafia perché così la possiamo combattere dal di dentro”. Per Bossi, Berlusconi è un mafioso, oltre a essere un grande statista. E’ un mafioso di fronte alle masse di Pontida, è un grande statista quando si tratta di mantenere le poltrone della Lega.

Le scimmie… (61)

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di Dario Voltolini

La parte del cardinale

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di Tiziano Scarpa

Nelle scorse settimane, a Genova, c’è stata una splendida rassegna teatrale, d.verse, il Primo Festival Internazionale del Teatro per le Diverse Abilità, con attori e danzatori disabili.
Venerdì ho partecipato al convegno di chiusura. L’ideatrice e organizzatrice della rassegna, la psichiatra Maria Paola Ferrigno, ha aperto il suo intervento raccontando quel che è successo poco prima di uno degli spettacoli.

La filosofia antica secondo Giovanni Reale

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di Riccardo Ferrazzi

Platone1.jpgContinua la pubblicazione delle segnalazioni che ho ricevuto per la lista della spesa (vedi qui). (T.S.)

Segnalo Giovanni Reale, Storia della filosofia greca e romana, Tascabili Bompiani (10 volumi).

Uno dei massimi filosofi italiani viventi rilegge i pensieri forti dell’antichità. Ma questa rilettura ci aiuterà a trovare un nuovo ubi consistam o non farà che confermare la crisi dei sistemi, il vicolo cieco in cui il pensiero moderno si è cacciato e dal quale non sembra intenzionato a uscire ?

Perso l’amore (non resta che bere)

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di Tiziano Scarpa

RossariAnche se un po’ in ritardo, ho letto un romanzo proprio bello: Perso l’amore (non resta che bere) di Marco Rossari E’ uscito da Fernandel l’anno scorso. (Rossari è autore anche di una più recente raccolta di racconti, Invano veritas, edita da e/o; devo ancora leggerla). Alla fine della lettura ho messo giù qualche riga. Non prendetela come una recensione, sono appunti.

Marco Rossari ha una salda sovranità sulla lingua e sulla scrittura. Il suo romanzo è sarcastico, disincantato, verboso, divertente, straniante, ebbro, autoriflessivo, giovanilistico – ma ruota intorno a una smentita del giovanilismo.

Le scimmie… (60)

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di Dario Voltolini

Le scimmie… (59)

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di Dario Voltolini

Le scimmie… (58)

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di Dario Voltolini