di Antonio Moresco
Come un milione di bombe atomiche. Il polo nord ha subito un’oscillazione di cinque, sei centimetri. L’asse della Terra spostato. Giornate più corte di tre microsecondi. L’isola di Sumatra spostata di trenta metri. Centocinquantamila solo i morti umani, ma la cifra è in crescita di ora in ora. Foto di corpi nudi gonfiati, sulle spiagge, di donne sferiche a gambe aperte, col taglio della vagina in evidenza come nelle bambole gonfiabili. Montagne di cadaveri umani e animali bruciati e gettati nelle fosse comuni. Eserciti di microrganismi epidemici in attesa di avventarsi sui corpi dei superstiti.
Questo è ciò che abbiamo visto e saputo nei giorni scorsi. Ma ci sono altre cose che non ci hanno detto, a vari livelli. Tanto che in questa tragedia di proporzioni catastrofiche si nasconde un’altra tragedia di proporzioni forse ancora più catastrofiche, costituita dallo spostamento dell’asse psichico e di conoscenza, dalla volontà di non vedere e di non far vedere e di occultare come stanno veramente le cose.