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L’uomo con l’impermeabile #1

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Gloria e tragedia dell’esibizione

di Tiziano Scarpa

impermeabile1.jpgLe orfane del volto

Qualche settimana fa, a Venezia, sono andato alla chiesa di Santa Maria della Pietà ad ascoltare un concerto. Alla Pietà si fanno molte serate musicali, ma questa era un’occasione speciale. Per la prima volta da cent’anni qualcuno suonava in quella chiesa come si faceva nel Sei e Settecento: a dieci metri d’altezza. In stereofonia. Anzi, in quadrifonia.

La chiesa della Pietà è a pianta quadrata. Nei quattro angoli, a una decina di metri di altezza, si aprono quattro nicchie a semicerchio. Sono le cantorìe, predisposte per le ragazze del coro. Lungo i due lati della chiesa, a destra e a sinistra, anch’esse elevate da terra, corrono due balaustre, lunghe una dozzina di metri, e sporgenti un paio di metri. Lì sopra si disponevano le strumentiste.

I sonni inquieti dell’Occidente

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di Lea Melandri

Le immagini e i racconti che ci arrivano attraverso i giornali e la televisione dai luoghi devastati dal maremoto del 26 dicembre 2004 potrebbero essere definiti da chiunque “sconvolgenti”. Ma è questo il nostro stato d’animo di fronte “al dolore degli altri”, o non piuttosto quello, già descritto da Voltaire a proposito del terremoto di Lisbona, nel 1755, di “spettatori tranquilli”, “spiriti intrepidi” che “dalla bonaccia” vanno investigando le cause delle tempeste in cui hanno fatto naufragio i loro fratelli? Chiedersi, come ha fatto Piero Sansonetti su Liberazione (28 dicembre 2004) “come reagiamo a questa tragedia”, se è vero che ci lascia “tristi e del tutto indifferenti”, dovrebbe essere il presupposto, silenzioso o esplicito, di tutti i ragionamenti che ne indagano le cause, naturali e umane.

Professione: promessa sposa

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di Aldo Nove

Herz.gifMaria Giovanna è bella. Ha ventidue anni e una storia di lavori precari e improbabili. Miraggi di lavori. Miraggi di successo che l’hanno spinta da un piccolo paese della Sardegna alla grande metropoli del Nord. Questa è la sua storia.

Storie di classe

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di Antonio Sparzani

Terza storia.

La nostra classe va in gita scolastica per non restar sempre tra le anguste pareti dell’aula a guardar l’insegnante che disegna triangoli su una tavola di ardesia. Bisogna sapere che quest’insegnante ha la fissazione dei triangoli e ogni mattina ne disegna almeno uno col suo bel gesso bianco. Ma sarà ogni mattina lo stesso triangolo? Tutti gli allievi pensano di sì e ciò non contribuisce di certo ad alleviare la noia.

Le scimmie… (74)

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di Dario Voltolini

4 Poesie di Jan Skácel

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jan_skacel_03.jpgtraduzione di Annalisa Cosentino

Il vento di nome Jaromír

Un giorno
Andremo insieme, lo promettemmo un tempo
Sul tarassaco negli occhi gialli di un merlo.
Lasceremo a casa le buone mogli
e ce ne andremo a pescare il verso,
quello che il fiume impreca sulle pietre
quando inciampa nella notte scura.

Cadiz

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di Alessandro Raveggi

A Mariangeles Piña Batista,

Tuttavia il Littré non lo spiega
perché per dove si giunse fino Cadiz,
lunga playa ardente,
con codesto gorro nefasto
sulla bocca sdrucita,
a captare i deserti del Maghreb:

Terra lontana

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di Franco Arminio

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Ti chiamavo da una terra lontana
era una telefonata che non doveva servire a niente
e invece mi sono lentamente sgretolato
sotto le tue sillabe
e l’isola in cui ero rinchiuso si è dissolta
sotto le onde della voce.

Un narratore

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di Dario Voltolini

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E’ morto un grande narratore, Will Eisner.

Vorrei ricordarlo segnalando, di tutti i suoi lavori, uno dei due che più direttamente hanno a che fare con l’arte del racconto, con la sua tematizzazione:

Graphic storytelling. Narrare per immagini, Editore Pavesio Productions.

Ottiero Ottieri

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E’ nato il sito ottieroottieri.it, dedicato allo scrittore Ottiero Ottieri scomparso nel 2002.

E’ un utile strumento per orientarsi tra i suoi numerosi libri.
Contiene una bibliografia delle opere e delle ristampe, materiali biografici, recensioni, interviste, anche audio, eventi dedicati allo scrittore e immagini tratte dalla mostra fotografica esposta alla Casa delle Letterature di Roma il 2 e 3 marzo 2004, in occasione del convegno su Ottieri, dal titolo “Le irrealtà quotidiane”.

Le scimmie… (73)

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di Dario Voltolini

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Céline con la faccia da turco

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di Helena Janeczek

1077229621Zaimoglu.jpgQuesto saggio più la traduzione sottostante sono stati pubblicati sull”Almanacco 2003″. Li ripropongo per ampliare la prospettiva sull’avanzata dei turchi di Germania e col solito dipiacere di poter solo segnalare l’esistenza di libri forti e importanti scritti negli altri paesi europei. E’ così poco quel che viene “importato” che nessuno se ne accorge. E visto che nessuno se ne accorge, si continua a pubblicare quasi niente. Credo sia l’ora di dare una mano per interrompere questo circolo vizioso. HJ

German Amok

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di Feridun Zaimoglu
traduzione di Helena Janeczek

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La sorca d’arte non sfugge allo sguardo: una tediosa ragazza con i porri, di statura media e di qualità mediocre, in questo istante completamente nuda salvo una parrucca rosa pallido e quindi una delizia per i signori di una certa età presenti fra il pubblico. E’ la sua serata e il suo spettacolo, ella spalanca il suo stupido musetto per tenere un discorso davanti a tutta la compagnia (i maschi sono ovviamente in maggioranza) che deve aver limato per settimane.

“…perche VOI dovete sapere che io sono il vostro nemico, io su questo piedistallo spoglia come una statua di marmo, io il grande avvenimento della stagione. Ma credetemi: preferirei di gran lunga squarciare narici, strappare budella e semplicemente massacrare tutta la schiera che si è qui riunita in nome dell’arte…”

Due poesie

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McGough01.jpgdi Roger McGough
traduzione di Franco Nasi

Una poesia solo per me

Dove sono io ora che ho bisogno di me
dove sono andato tutto a un tratto
sono così solo qui senza me
dimmi ti prego che cosa ho fatto.
Un tempo facevo quasi tutto assieme
passeggiavo mano nella mano
condividevo tutta la mia vita con me
rispondevo ad ogni mio richiamo.
Dimmi che ritornerò domani
terrò le braccia spalancate per me
dimmi che non mi lascerò mai più
il mio posto è qui accanto a me.
Forse mi sono solo perso
come si perde l’ombrello o la chiave
così fino al giorno in cui mi capiterò a tiro
ecco una poesia solo per me.

Eclissi quotidiane: le poesie di Roger McGough

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di Giuseppe Caliceti

Roger McGough è stato a Reggio Emilia, nella saletta all’ultimo piano di Palazzo Magnani, il 16 Ottobre scorso, un sabato pomeriggio. Ho avuto la fortuna di partecipare al suo reading. Ha dato inizio all’incontro leggendoci una lettera in cui RogerMcGough spiegava perché non aveva potuto prendere parte all’incontro.
Poi si è cominciato con le poesie. Roger McGough è uno dei maggiori scrittori inglesi e europei viventi. Ma forse non tutti lo conoscono. Nel 2004 riceve dalla regina Elisabetta la prestigiosa onorificienza di Commander of the British Empire per ambasciatore della poesia. Ma non è questo che conta. Quello che conta è la sua vita, quello che ha scritto e che ha fatto.

Confezione regalo

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di Tiziano Scarpa

dono.gif“Questa era l’ultima”, commentò Bugatti tirando uno striscio sul nome in fondo alla lista.
“Finalmente,” sbuffai. Era una sera di ottobre. Il vento piegava le cime dei faggi addosso alle finestre. Erano foglie iperautunnali, rosso vivo, colorate dall’insegna rossa del grande magazzino dove lavoravamo. L’insegna luminosa era montata sul cornicione dell’edificio, proprio sopra il nostro ufficio.

Paesaggi

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di Dario Voltolini Dall’Olanda Marina Warners mi segnala il sito di un suo amico fotografo innamorato dell’Italia, Remmelt van Veelen. Cliccando sull’indirizzo lo potete visitare. C’è anche la versione inglese. Saluti. Dario. http://www.remmeltvanveelen.nl/

Le scimmie… (72)

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di Dario Voltolini

Da Kiev (#1)

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di Giovanni Catelli

Kiev118.3 Al viaggiatore che arrivi, come sempre, con il Tisza express dalla frontiera del Chop, l’Ucraina, il giorno dopo la vittoria elettorale di Viktor Yushenko, appare la stessa. Ma forse non lo è, e , in modo continuo ed invisibile, non lo sarà più. Anche la temperatura, insolitamente tiepida, +5 gradi alla stazione di Leopoli, sembra partecipare ad un improvviso disgelo, quasi una sospensione del corso delle stagioni, come in un racconto di Joseph Roth, dove però questi eventi singolari apparivano forieri di sventura.

Le vecchie con le mani flaccide

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di Christian Raimo

image2.jpgLe vecchie con le mani flaccide… Questa sarebbe la tua religione! Fa schifo! Quella cazzo d’ipocrisia, le donne con la pelliccetta che ti danno la pace!;il fatto era che Mattia e Milena scopavano regolarmente, e a lei scopare le faceva da funzione verità, le rimuoveva totalmente i freni inibitori in parole e pensieri, e a lui – mentre le gambe gli fibrillavano ancora leggermente dopo esserle venuto dentro (“Siamo sicuri che non è pericoloso?” “Ti dico tranquillo”)– tutto questo spaventava. Lei gli donava i baci teneri di minima grazia e poi sollevava le Questioni che c’erano tra di loro, e le Questioni che c’erano tra loro e il Mondo.

Il gatto e la farfalla

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di Yoel Hoffmann
a cura di Davide Mano

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Il gatto e la farfalla è l’ennesimo splendido memoir dello scrittore israeliano Yoel Hoffmann. Il libro è suddiviso in trentotto capitoli stampati in solo recto, dove “le pagine lasciate volutamente bianche vanno intese proprio come margine grafico a disposizione delle parole, in modo che possano dilatarsi, impossessarsi di tutto lo spazio reso necessario dall’interpretazione che il lettore ne vuole dare” (Alessandro Guetta).
Yoel Hoffmann, studioso di poesia haiku, ha scritto sette romanzi e due raccolte di racconti. Rappresenta un unicum in tutta la letteratura israeliana: la sua opera viene definita “prosa per gli amanti della poesia, poesia per gli amanti della prosa”.