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Dio doveva essere fiorentino (2 di 2)

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di Gianni Biondillo
olivifiren1.jpg 4.
Con questa massa di affamati molto spesso Firenze è ingannevole. Si mostra bellissima e non dichiara lo sterminato numero di lifting che da oltre un secolo a questa parte continua a fare proprio per apparire così bella e “sospesa nel tempo”. Nella stragrande maggioranza il popolo turista è come un bambino fiducioso ignaro dell’inganno.

Dio doveva essere fiorentino (1 di 2)

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di Gianni Biondillo
duomo firenze.jpg
Questo scritto è dedicato alla cara memoria di Walter Sabino – morto troppo giovane, 34 anni, di un male terribile – perché il mondo si accorgesse di lui. Era giornalista, musicista, intellettuale, soprattutto era un entusiasta della vita. Era un mio caro amico e, per una volta, mi fu anche “direttore”, commissionandomi proprio queste pagine.
Che la terra ti sia lieve, Walter.

Le scimmie sono inavvertitamente uscite dalla gabbia (100 – Fine!)

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di Dario Voltolini

scimmietta.jpg Bene, eccoci al termine della scimmiata. Ringrazio tutti quelli che mi hanno sopportato, quelli che non mi hanno sopportato e quelli che hanno apprezzato le scimmie. Dedico alla Fuschini quest’ultima puntata, che la vede in presenza di una scimmia vera – non come l’Angelini – qui a sinistra. La scena catanese con cui le scimmie finiscono è idealmente indirizzata al mio amico Liotro. Saluti a tutti voi, amici de’ me’ coglioni. D.V.

Le illusioni costano meno della verità #3

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di Franco Del Moro

Io ho incrinato diversi rapporti d’amicizia semplicemente facendo notare a persone che ostentavano aspirazioni libertarie, amore per la pace, per la spiritualità, per l’ecologia, per le alternative… che prima di dirsi seriamente incamminate lungo questi nobili sentieri dovevano rinunciare al campionato di calcio, alle vacanze di massa, al lavoro salariato, all’uso quotidiano dell’automobile, alla vita inurbata, alla settimana bianca, alla festa in discoteca, agli investimenti finanziari… e a un’altra mezza dozzina di “copioni sociali” che sono, a mio avviso, parte più della malattia che della cura.

Le scimmie… (99)

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di Dario Voltolini

L’ORA DELLA MORTE

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di Herbert Achternbusch

achternbusch.jpg(Qui di seguito le prime pagine del romanzo, tradotto da Werner Waas.)

L’ora della morte” è il resoconto di un sopravissuto. Ho scritto questo libro e ora mi sento piuttosto bene. Dopo la lettura neanche Lei si sentirà diversamente. Io non volevo scrivere questo libro ma poi mi è venuta una polmonite e tutto quello che mi stavo trascinando dietro ha avuto il sopravvento e ho rischiato di soccombere. Ho approfittato di questo stato di debolezza per interpretare la mia vita in modo nuovo e più coerente di quanto abbia fatto finora. Non ho inventato niente, e tutto corrisponde ai miei pensieri. Semplicemente non mi sono curato della linea di confine fra la mia vita e la vita in generale.

La via lattea

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di Franco Arminio

via lattea.jpg

Stanotte è la notte
più silenziosa dell’anno.
La via lattea
trascina le mie costole
come un fiume in piena.

Finire male

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eyeswideshut.jpgConfutazione di Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick

di Raul Montanari

In queste settimane L’Espresso propone la filmografia di Stanley Kubrick in dvd. Ne approfitto per proporre questo grido di dolore inedito (e molto finemente articolato, com’è suo costume), emesso cinque anni fa da uno dei più fedeli kubrickofili che io conosca. T.S.

Adoro Kubrick da quando ho cominciato a connettere ai titoli dei film i nomi dei registi (e non più solo quelli degli attori). Ho avuto molte occasioni per dichiarare che lo consideravo il più grande artista vivente in una ideale classifica che includesse tutte le arti senza tenere conto di differenze e distinzioni. Eyes Wide Shut mi ha distrutto al punto che nel secondo tempo mi sono assopito per qualche secondo… e non mi era mai successo, al cinema!

Le illusioni costano meno della verità #2

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di Franco Del Moro

Sono nella panetteria del paese e sto aspettando il mio turno. La persona davanti a me, una donna anziana, dice al panettiere che l’Antonio, il vecchio calzolaio che da tempo si sapeva essere malato, è morto all’ospedale il giorno prima.

NN

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di Davide Racca

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a R. in questa Ninive… Napoli

Prima di arrivare a N mi avevano messo
in bocca una parola e un pregiudizio e
dato una pistola per intimorire e
rendere più loquace la parola.
Prima di arrivare, mi avevano detto che la Giustizia
doveva ritornare a N a costo di mostrare
denti da pescecane ed eventualmente mordere e
sbranare.

ISTANTANEE
(viaggio Massa-Sarajevo-Massa 20-24/5/1999)

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di Marco Alderano Rovelli

sarajevo.jpgJugoslavia: la condanna della memoria. Dell’inutilità e del danno della storia.

Di nuovo un’alba, non a caso.
“Non farti sapiente per mezzo dei tuoi occhi” (Proverbi 3,7).
Non sono un sapiente, ‘non so nulla’ continuo a ripetere, unica, precaria certezza la verità delle mie sensazioni. E la mia infinita inquietudine, la verità del buco che mi attraversa.

La Neretva ci scorre a fianco. Poco fa la visione è stata folgorante, la vallata con il verde del fiume limpido e brillante, denso come sciroppo (secondo Erri, dice Giuliano, del colore del gheriglio dell’aglio), a snodarsi fra campi e case. Man mano che si scendeva, le tracce dell’uomo si facevano sempre più visibili, una macchina in una scarpata, poi case distrutte dalle granate, tra cui un monastero di monache serbe distrutto dai croati, e campi minati, e cimiteri. L’interrogazione, banale, che mi punge la testa: come questa bellezza può farsi scenario di tanto orrore…

Sei troppo vecchio. Hai 33 anni…

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di Francesco Dezio

FABBRICA.jpg Ho tempo. Ho tutto il tempo che voglio. Sono tornato disoccupato. E domani ho un colloquio di lavoro. Staremo a vedere. Mettiamo sempre le mani avanti…Per farla breve io e il tipo ci siamo mandati reciprocamente affanculo stamattina, e tu hai trentatreanni sei vecchio (veeecchio, veeecchio) e qui bisogna trottare e quello che mi produci tu in due giorni io lo faccio in un’ora e qui c’è gente che bussa alla mia porta – E accogli chi vuoi, – gli dico, – chiama chi ti pare, l’importante è che sei contento.
E tu lavori con lentezza e poi te ne vai in giro – (allude a quelle uniche due uscite che ho fatto per presentare il libro) ma non potevo non dirglielo, non ho resistito all’impulso: gli ho dato dello sfruttatore. Poi a me il conflitto piace, perché fa saltare tutti i nodi al pettine.

Le illusioni costano meno della verità #1

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land.gifPerché permettiamo al mondo di andare come va

di Franco Del Moro

Dal numero 70 della rivista Ellin Selae (info: ellin@libero.it), propongo questo articolo, che è anche un capitolo in anteprima dal prossimo libro di Franco Del Moro. T. S.

Comincerà in modo lento.
Un giorno andrà via la corrente per qualche ora, un altro giorno mancherà l’acqua, qualche volta ci saranno problemi con la linea telefonica o con il gas, ogni tanto capiterà di trovare il benzinaio chiuso…

La lingua italiana salvata dai migranti

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di Giuseppe Caliceti

La scorsa settimana ha destato molto scalpore una notizia: la lingua italiana è stata decretata off limits dagli atti ufficiali del Parlamento e della Commissione europea.

La qualità del portafoglio

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di Giorgio Falco

portaeuro.jpg[Giorgio Falco ha pubblicato nel 2004 Pausa caffè (Sironi), del quale ha parlato in Nazione indiana Aldo Nove, qui. Chi preferisse scaricare il testo in formato Rtf può cliccare qui. gm]

Io sono Renata Mazzoleni, mi occupo di credito dal 1985. Ho 46 anni, lo dico senza problemi. Staremo assieme per parlare un po’ di credito.

Io lavoro in una grande azienda, un’assicurazione leader di cui non faccio nome, che s’occupa di fidi, affidamenti e tutto il mondo credito. Da alcuni anni coniugo la mia attività aziendale con quella di consulente formazione e così eccoci qui a parlare un po’ di noi, di come rapportarci con il credito.

Broken Barbie

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di Alessandra Amitrano

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Ho ricomprato il test di gravidanza ma esito da quattro giorni.
Non posso più prendere tempo.
Mi scappa la pipì. La faccio sulla striscetta.
È blu. Cazzo è blu.
Mi vuole restare dentro. È forte, è più forte di me. Forse fa parte dei desideri che non conosco, gli stessi che si insinuano nelle mie fughe e se la comandano. Mi sta dicendo di fermarmi, di farlo… di non farlo più…
Ma tutto questo ha la durata di un lampo.

Cristina Donà, c’è il mondo oltre il giardino

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di Emilia Zazza

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Quattro stelle. Robert Wyatt nel 1997 espresse così il suo apprezzamento per Tregua (Mescal 1997), album d’esordio di Cristina Donà. Il giornale sul quale il musicista di Canterbury esprimeva il suo parere sulle uscite migliori dell’anno era Mojo: vera bibbia per gli amanti della musica. E il lavoro della Donà iniziò a girare per le radio inglesi complice anche Charlie Gilett, noto critico, conduttore radiofonico della Bbc e produttore. Sono passati sette anni e da qualche mese la Donà è alla conquista del mercato inglese. A dicembre del 2004 è uscito Cristina Donà, versione inglese del fortunato Dove sei tu, prodotto dalla Rykodisc e distribuito in 33 paesi.

Il filosofo inglese, di Carlo Goldoni

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Madama di Brindè, vedova letterata (tenta di sedurre con la scienza il filosofo):

Con voi già lo sapete se io parlo volentieri:
Starei, se lo potessi, con voi de’ giorni intieri;
Ma temo che il distorvi da’ vostri studi gravi,
Saggio, discreto amico, vi scomodi e vi aggravi.
Non vi credea stamane ancor quivi arrivato,
Ed era al vostro studio il passo mio addrizzato.

Jacobbe Monduill, filosofo (inglese appunto, cortese ma freddino):

Che avete a comandarmi?

Brindè:

Un dubbio mi frastorna:
Il calcolo del sole di Newton non mi torna.
In quello di Cartesio vi trovo più ragione:
Vorrei che mi dicesse Jacob la sua opinione

GIULIANA SGRENA: quello che sta accadendo

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di Sergio Nazzaro e Roberto Saviano

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[Abbiamo intervistato Hamid Mir, capo redattore della GEO Television a Islamabad, biografo ufficiale di Osama bin Laden e ultimo giornalista ad averlo intervistato. Mir svela i retroscena del rapimento Sgrena e la rottura interna che sta avvenendo nella guerriglia irachena.]

BEHIND GIULIANA SGRENA’S KIDNAPPING INTERVIEW WITH HAMID MIR

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di Sergio Nazzaro e Roberto Saviano

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Hamid Mir, Osama Bin laden’s official biographer is working as Editor Northern Region, GEO Television Network (24 hour private Urdu News Channel)

Esorcismi

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di Lorenzo Galbiati

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Dunque, vediamo.
Il principino Harry, figlio di Carlo di Inghilterra, si presenta a una festa in divisa nazista con una bella svastica al braccio; la nobiltà e i benpensanti inglesi si scandalizzano; l’ondata di indignazione oltrepassa la Manica e arriva nel continente. In Europa il più sensibile al riprovevole gesto principesco è il commissario Franco Frattini, che si fa promotore di un’iniziativa volta a proibire in tutta l’Unione l’esposizione del simbolo della svastica; alcuni parlamentari popolari di stati dell’Est rilanciano: “allora proibiamo anche la falce e il martello!”