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J’accuse e altre poesie di Aharon Shabtai

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di Davide Mano
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Uscite fuori, guardate:
Gli schiavi si stanno sollevando,
Una mano coraggiosa sta seppellendo
Nella sabbia l’oppressore

“In tempi oscuri, quando uno stato costringe il suo popolo alla sottomissione, arriva il momento in cui il poeta non può accettare il silenzio. I coraggiosi poemi di Shabtai perforano la cupa oscurità di Israele come un raggio laser. Shabtai scrive in ebraico , ma parla in nome di tutti gli oppressi.” – Tariq Ali

Quando la poesia si scaglia contro il popolo, lo fa per scuoterlo a reagire, a ribellarsi alla brutalità cui è sottomesso, a mantenere fede ai valori morali in cui crede e che lo Stato disattende. Quando c’è bisogno di denunciare gli abusi del potere, la poesia sente l’obbligo di captare, registrare, fotografare, riportare, senza omettere nulla. In tempi bui il poeta parlerà dei tempi bui, usando occhio vigile, critico, impietoso, puntando il dito sui veri nemici della politica, sul degrado morale che inquina l’operato dell’uomo.

omaggio a Dario

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Alice was too much puzzled to say anything; so after a minute Humpty Dumpty began again. `They’ve a temper, some of them – particularly verbs: they’re the proudest – adjectives you can do anything with, but not verbs – however, I can manage the whole lot of them! Impenetrability! That’s what I say!’
`Would you tell me please,’ said Alice, `what that means?’
`Now you talk like a reasonable child,’ said Humpty Dumpty, looking very much pleased. `I meant by “impenetrability” that we’ve had enough of that subject, and it would be just as well if you’d mention what you mean to do next, as I suppose you don’t mean to stop here all the rest of your life.’
`That’s a great deal to make one word mean,’ Alice said in a thoughtful tone.
`When I make a word do a lot of work like that,’ said Humpty Dumpty, `I always pay it extra.’

Buona Pasqua

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da Dario Voltolini

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Vicino a Parma

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di Helena Janeczek

burri.composotion Continua

La via lattea 4

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di Franco Arminio

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Dentro il corpo non ci sono parole.

Le prendiamo fuori.

Costano moltissimo

le migliori.

L’afferramento

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(Monologo teatrale d’occasione)

Di Marco Alderano Rovelli

mano.jpgSi guarda intorno, muovendo la testa lentamente, e muovendo velocemente gli occhi, come a cercare qualcosa che dovrebbe essere lì, davanti a lei, all’altezza dei suoi occhi sbarrati. Dovrebbe proprio esserci. Ma non c’è. Senti, Lama, ascolta. Lo so che ci sei. Non è stata colpa mia. Mi ha afferrata. Mi ha afferrata come si afferra un concetto. Das begriff. Il concetto è ciò che si afferra, i tuoi amici tedeschi la sanno lunga. Più che lunga la sanno bene. Ce l’hanno dimostrato, a Dresda. Ma a me non interessa la cosa che si afferra. A me interessa il gesto dell’afferrare. Fa il gesto di afferrare qualcosa, lentamente, lentamente la mano si contrae, i nervi delle dita tesi, vibranti.

307 variazioni

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di Dario Voltolini

Segnalo questo interessante e molto articolato esperimento di scrittura in rete: http://www.307variazioni.it/index.html

La guerra è bella?

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di Linnio Accorroni

Hedges.jpgsebald.jpgAutore de“Il fascino oscuro della guerra” (Laterza, pp. 200, 16) Chris Hedges è stato famoso corrispondente, per molti anni, dai fronti di guerra per la stampa Usa: su questo libro,qualche giorno fa,è apparsa una breve recensione sul “Corriere della sera”.
Una trucida epigrafe jungeriana (“Di fatto ogni epoca si esprime non solo nella vita costruttiva, nell’amore, nella scienza e nelle arti, ma anche nell’orrore. Compito del soldato deve essere la cura dell’orrore”) fungeva da introduzione atta a suggerire il tono di questo pamphlet, che esalta mirabilie e prodigi dell’evento bellico, la sua devastante potenza costituita da un mix imparagonabile di bellezza, crudeltà, doping adrenalinico.

Cara Condoleezza

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di Hamid Mir

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Intervista di Hamid Mir con il Segretario di Stato statunitense Condoleezza Rice condotta ad Islamabad, Pakistan.

SECRETARY RICE: …..E’ una buona cosa anche il fatto che il Presidente Musharraf stia andando a qualche incontro di cricket che stanno vedendo in campo le squadre delle due nazioni. L’altra sera ha provato a spiegarmi il gioco del cricket ed io ho promesso di provare a capirlo…

L’insurrezione al Teatro i

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lunedì 21 MARZO 2005, Ore 21
Teatro i, via Gaudenzio Ferrari 11 – 20123 Milano

Quarto appuntamento di Nazione Indiana al Teatro i
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di Antonio Moresco

Lettura scenica della sceneggiatura inedita per un film sul Risorgimento di Antonio Moresco.

Voce dell’autore.
Musica di Giuseppe Verdi.

Il Papa UHT

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di Piero Sorrentino

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Il latte UHT a lunga conservazione subisce un trattamento termico di sterilizzazione ad alte temperature (Ultra High Temperature). Questo procedimento consiste nel riscaldare il latte a 140 °C per un tempo non superiore ai 2-3 secondi per raffreddarlo subito dopo. Il latte così ottenuto è conservabile in dispensa per 90 giorni, ma una volta aperta la confezione dovrà essere tenuto in frigorifero e consumato entro pochi giorni (non più di tre o quattro).

L’infibulatore # 3

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di Carla Benedetti

– Però, ti rendi conto? La semiotica che si sposa con il complottismo. Con l’esoterismo! Con la visione postmoderna della storia. Con la New Age. Chi l’avrebbe detto! Un cerchio si chiude.

– Ho curiosato in rete, per vedere le reazioni ai thriller di Dan Brown. Recensioni ecc.

– Cos’hai trovato?

– Lo sapevi che il Codice da Vinci ebbe un importante lancio mediatico sul “New York Times“?

– No.

– Il 17marzo 2003, un giorno prima dell’uscita del libro, sulla prima pagina della sezione “arts”, Janet Maslin scriveva: “La parola con cui lo raccomando è un palindromo: wow!”. Una recensione tutta all’insegna dell’excitement…

– Davvero? Allora anche lì c’era un book-jay! … E di recensioni negative ne hai trovate?

L’infibulatore #2

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di Carla Benedetti

Angelie de.jpg– Ma ti rendi conto? L’eroe più popolare dell’impero è un professore di semiotica esperto in simbologia!

– Ancora ci pensi?

– E tu, ti rendi conto o no? La semiotica! Disciplina che studia i segni e la loro interpretazione… Chi se la ricordava più!

– Già. Trent’anni fa egemonizzava il sapere e l’accademia. Si presentava come una “teoria generale della cultura”. Ambiva a dire la sua su tutto, su ogni aspetto della comunicazione: di massa, letteraria, artistica… persino animale. C’era infatti anche la zoosemiotica. Poi è tramontata, superata da altre teorie… Sarà per questo che professori di semiotica come Umberto Eco sono diventati autori di fiction.

Dan Brown ha fatto di più. Ha messo il professore di semiotica nella fiction..

Le massaie tornano in piazza

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Le Massaie Improvvide Veronesi tornano in piazza per le Grandi Pulizie di Primavera, in occasione della Seconda Fiera Nazionale della Massaia Improvvida, domenica 20 Marzo a Verona (angolo via Roma – Piazza Bra) a partire dalle ore 15.00.

Intervista a due cassintegrati

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di Aldo Nove

mani.jpgArmando ha cinquantadue anni. E’ in cassa integrazione dal 2003. Sposato, con un figlio che fa il terzo anno delle scuole superiori. E’ entrato in Italtel nel 1969. Lui è la sua famiglia vivono con mille euro al mese.
Angelo ha quarantasei anni. E’ in cassa integrazione dal 2003. E’ single. Vive con 820 euro al mese. E’ entrato in Italtel nel 1974.
Questa è la storia di due ex operai di una ditta prestigiosa che nel corso degli ultimi decenni ha attraversato intemperie che sono anche riflesso di una storia (di tante storie) che hanno portato l’Italia a dove si trova oggi.

Il chiodo fisso

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di Sergio Garufi

Coubert.jpgDiciamolo sùbito a scanso di equivoci: in arte non si stilano classifiche, e i superlativi vanno sempre adoperati con estrema parsimonia. E’ una questione di bon ton culturale, prima ancora che di logica. E poi, in genere, la passione smodata per le graduatorie, le formule consolatorie (il genio è 90% traspirazione e 10% ispirazione), le simmetrie dei chiasmi e i rigidi aut aut da tertium non datur è tipica degli incolti.

L’infibulatore #1

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di Carla Benedetti

DanBrown 1.jpg– E’ uno degli eroi più popolari dell’impero. Indovina di chi parlo!

– Beh, dammi qualche elemento! E’ un investigatore?

– Naturalmente… Però non lo fa di professione. Non è un poliziotto. Il suo è un mestiere un po’ più…

– Un hacker?

– No.

– Un operatore umanitario? Un missionario…

– No

– Un giornalista? Uno che indaga sul mercato delle armi…

– Nemmeno… Fa il professore a Harvard.

A proposito di un vecchio romanzo giallo

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di Franz Krauspenhaar

duerrenmatt.jpgCi sono libri che non si possono non leggere, a mio parere. Per carità: esistono libri capitali, come Il Capitale, guarda caso, che andrebbero letti senz’altro. Io non l’ho fatto e forse ho fatto male, magari sarei diventato comunista. Ho fatto comunque sicuramente benissimo a leggere per la prima volta parecchi anni fa “La promessa” di Friedrich Duerrenmatt. Definito da più parti un “antiromanzo giallo”. Definito dall’autore stesso, nel sottotitolo, “Requiem per un romanzo giallo”. Nel quale romanzo-requiem del grande svizzero (autore definito dal critico tedesco Reich-Ranicki “la nostra coscienza, una coscienza che non ci lascia mai in pace”) le consuete regole del genere vengono distorte senza però stravolgere o soppiantare lo stesso genere, che in effetti ha continuato a prosperare fino ad oggi con –artisticamente parlando – alterne fortune.

Occhi sulla graticola in tascabile: COPIE DIFETTOSE

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Cari amici, perdonate se faccio un annuncio che riguarda la mia attività (per “stile di comportamento” condiviso, qui su Nazione Indiana evitiamo sempre di farlo).
E’ uscita oggi in libreria l’edizione economica di Occhi sulla graticola (tascabili Einaudi, pp. 113, euro 8,50). Purtroppo questa edizione presenta un errore di stampa: la pagina 102 viene riprodotta tale e quale a pagina 109. Quella che avrebbe dovuto essere pagina 109 (l’inizio del capitolo 28) è scomparsa. Si tratta fra l’altro di una pagina chiave per comprendere la storia. Le copie attualmente in commercio sono da considerarsi quindi non corrispondenti al testo che ho scritto.
L’ho scoperto stamattina acquistandone una copia in libreria.
Scusate se ho approfittato di questo luogo per dare la notizia, ma mi sembrava giusto avvertire gli eventuali acquirenti e lettori.

Tiziano Scarpa

Il nuovo Stilos in edicola da aprile

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stilos.gifRicevo dai collaboratori di Stilos e pubblico volentieri. (T.S.)

Dopo una difficile trattativa e un periodo di basso profilo, nel quale Stilos è stato ridotto a poca cosa quanto al suo aspetto, non certo al suo contenuto, l’inserto ha ottenuto dal suo editore, Mario Ciancio Sanfilippo, una svolta: Stilos esce dal quotidiano “La Sicilia” per diventare una testata del tutto indipendente dal giornale. Diventa un quindicinale bicolore di 24 pagine e avrà una diffusione nazionale, cambiando formato e colore. Avrà un prezzo di copertina ancora da determinare, comunque basso (un euro o un euro e cinquanta cent) e sarà presente nelle principali edicole di tutti i capoluoghi di regione e dei più grandi capoluoghi di provincia. E’ una scommessa importante e difficile che Stilos spera di vincere. Se la fase di preparazione non dovesse trovare ostacoli, il nuovo Stilos sarà in edicola il 2 aprile. Ciò che significa che il giornale – che sarà inizialmente quindicinale – uscirà il sabato. Fino a quella data, Stilos continuerà a uscire con “La Sicilia” per non creare vuoti.

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di Roberto Saviano

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Battezzo il locale come lo battezzarono i nostri tre vecchi antenati. Se loro lo battezzarono con ferri e catene, io lo battezzo con ferri e catene. Alzo gli occhi al cielo e vedo una stella volare è battezzato il locale. Cade una stella, scende una belata: con parole d’omertà è formata società.” Queste le parole di Raffaele Cutolo svelate da Giuseppe Marrazzo nel suo libro “Il camorrista”, sono pronunciate per battezzare il luogo dove avverrà l’entrata nella Nuova Camorra Organizzata.