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La cultura sfigurata – Un’azione per lo sciopero del 14 ottobre

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a cura di Nazione Indiana

Io so.
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi, opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti, che, con l’aiuto della CIA (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della CIA, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.

Nazione Indiana in sciopero

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Nazione Indiana aderisce allo sciopero del 14 ottobre contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo

Oggi 14 ottobre cinema, set cinematografici, allestimenti e prove teatrali, musei e gallerie d’arte resteranno chiusi in tutta Italia per protestare contro il taglio del 40% alla cultura previsto dalla finanziaria 2006. I luoghi canonici del “fare cultura”, insieme a quelli più recenti e irregolari principalmente diffusi in rete, hanno deciso di fermarsi per un’intera giornata e, in questo modo, hanno scelto di evidenziare lo stato di mortificazione della cultura in Italia.

Fronte Sud

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Giù per terra

di Paolo Graziano

Una torre è una torre finché sta in piedi, altrimenti è
altezza perduta, polvere e fango, nobiltà che decade.
Ho visto il crollo della prima torre della Domitiana
dietro i vetri dell’auto per ripararmi dalle schegge di
vetro e tristezza proiettate nell’aria come schiaffi senza
autore.

L’educazione dei cinque sensi

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di Haroldo de Campos
traduzione di Daniela Ferioli
Metauro Edizioni

e inizio qui e misuro qui questo inizio e riinizio e qui mi auspico
quando si vive sotto la specie del viaggio ciò che importa non è il viaggio
ma l’inizio del per questo misuro e per questo inizio a scrivere

Operazioni mobili di massacro

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di Piero Sorrentino
“Sai qual è la prima cosa che fa la polizia quando arriva sul posto per i rilievi dopo un incidente grave?”. Scuoto la testa. L’eco delle sirene dei pompieri che sale dal fondo della strada si mescola con il basso continuo e insistito di uno stereo acceso poco più in là.
Giù alla via, dietro i palazzi alti sullo sfondo, una tetra colonna di fumo si allunga, nera e grigia sul cielo chiaro. L’officina è grande e luminosa, piuttosto pulita e soprattutto incredibilmente silenziosa. La macchina sta su una piccola torre di metallo, una costruzione lucida di grasso e illuminata da numerose fonti di luce che splendono a intermittenza come piccole esplosioni di lampi imbottigliati.

Catena di Sanlibero 305

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riccardo orioles
La Catena di San Libero
10 ottobre 2005 n. 305
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Cancelli. Il cancello fra i ricchi e i poveri si trova in una citta’
dell’Africa, che e’ per ragioni storiche ancora sotto dominio europeo e
si chiama Ceuta. Questo cancello, che e’ alto e forte e sempre
sorvegliato da custodi, e’ il luogo piu’ desiderato dell’Africa: i
poveri, tuttavia, di solito ne girano al largo, cercando di aggirarne le
guardie e di girargli attorno con gl’itinerari piu’ lunghi e strani.

Piccola utopia di rete (uno spunto da Lavagetto)

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Di Andrea Inglese

Letteratura in rete, siti e blog letterari: non è questa forse l’occasione di realizzare l’utopia di George Steiner?

Ecco come Steiner la presenta:
“Immaginate una società dove sia vietata ogni discussione che verte sulle arti, sulla musica e sulla letteratura. In questa società ogni discorso orale o scritti sui libri, sui quadri o sui componimenti seri è bollato come chiacchiericcio illecito. Le sole recensioni di libri in questa comunità immaginaria sarebbero quelle che possiamo trovare nelle riviste letterarie del Settecento e nei periodici trimestrali dell’Ottocento: riassunti spassionati delle nuove pubblicazioni, corredati da estratti e citazioni significative. Non ci sarebbero né riviste di critica letteraria, né seminari accademici, conferenze o dibattiti su questo o quel poeta, drammaturgo o romanziere; niente “James Joyce Quarterlies” o “Faulkner Newsletters” (…).”

Una poesia inedita di W. H. Auden

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Segnalo un inedito di W. H. Auden inesplicabilmente assente dai Collected poems e scoperto da Gabriele Poole, che ringrazio.
Dall’accenno a Eliot, sembra possibile interpretare questa poesia come una rabbiosa risposta alla pubblicazione di Waste land (1922). Si tratta quindi di una testimonianza dello stupefacente talento di Auden, che aveva allora quindici anni. a.r.

Esperimenti Editoriali nella Blogosfera

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[ricevo e divulgo l’invito]

Oggi martedì 11 ottobre alle 20,00 a Metaverse, via Plinio 48, Milano (vicino a viale Abruzzi) si festeggia la nascita di una nuova creatura editoriale, la Untitl.Ed.

sede metaverse La Untitled Editori (in breve: Untitl.Ed) è nata in un blog, discutendo fra blogger. Sostenuti dagli interventi in rete nel gennaio 2005 è stata fondata la casa editrice vera e propria, la Untitled Editori srl.: una società di blogger finalizzata alla pubblicazione di libri scritti da blogger.

L’incontro di questa sera è l’occasione per conoscere questa realtà nuova, per parlare dei primi tre libri della collana (che riportano in copertina il titolo del racconto senza riferimenti al nome dell’autore o dell’autrice), per guardare un piccolo film girato quest’estate in occasione del primo incontro autori-editori, e naturalmente per brindare insieme all’avventura.
Si tratta di un’avventura interessante, per la sua genesi e i suoi possibili sviluppi.

Meditazione su Lapo
La cocaina l’ha inventata Dante

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di Giorgio Vasta

Lapo Elkann, il brand communicator della Fiat, ricoverato in ospedale per overdose di cocaina. Giorni fa il caso Calissano. Prima ancora, come esordio di questa striscia di eventi, l’intercettazione audiovideo di Kate Moss in pieno “cocaine break”.

Sta succedendo qualcosa, si sarebbe indotti a pensare. Siamo di fronte a uno sdoganamento, alla messa in torsione di un tabù sociale, o per lo meno al suo fare insistentemente pressione per perforare un divieto. La cocaina, la sua cultura e la sua retorica, ci affronta.

Super santos, pali e capistazione

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foto di Eduardo Castaldo
di Roberto Saviano

È una regola eterna. Immutabile. Bisognerebbe riuscire a trovare una formula matematica. Quantomeno una riduzione numerica, una frase aritmetica, un tentativo di proporzione, un delirio logaritmico. Si dovrebbe trovare una traccia formale per poter comprendere i meccanismi ineluttabili e perenni che regolano le partite di calcio di strada. Il chiattone in porta, quello smilzo e veloce avanti, il robusto in difesa e a centrocampo, tutto il resto. Quello che non ha i piedi buoni ma sa lanciare, quello che sa correre veloce ma ha fiato corto, quello robusto ma non abbastanza stabile. Insomma a centrocampo va messo quello che sa fare tutto a metà. Ora però rispetto a qualche anno fa ci sono delle varianti. Quando ero ragazzino i portieri erano i peggiori. E la porta era una punizione tra le più umilianti. Un posto lontano da cui vedere la partita, ricevere dolorose pallonate in faccia che ti segnavano di rosso il viso per settimane, un ruolo dove eri costretto a raccogliere la colpa del gol subìto ed essere ignorato dagli abbracci del gol realizzato. Piuttosto che un giocatore il portiere era un raccattapalle mobile. Un ruolo terribile.

La nuova Europa

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di
Luis de Miranda
traduzione di Francesca Spinelli
pubblicato in Sud n°2

Per rinfrescarsi le idee sul male europeo, ci si può piazzare su una sedia bagnata del parc du Luxembourg e osservare per qualche minuto i passanti, tentando di cogliere i loro monologhi di gruppo. Oppure, se si ha lo stomaco abbastanza resistente, si può leggere la stampa quotidiana. Si può persino arrivare al punto di sfogliare, che so, Estinzione di Thomas Bernhard o I Buddenbrook di Thomas Mann; ma un metodo più semplice consiste nell’aprire un dizionario di nomi propri e scoprire la prima frase della definizione della parola Europa: Il continente più piccolo e meno delimitato. Questa definizione deve essere stata a lungo maturata da un europeo. Io stesso, in quanto cittadino della vecchia Europa, mi sento debitamente piccolo e poco delimitato.

Catena di Sanlibero 304

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riccardo orioles
La Catena di San Libero
3 ottobre 2005 n. 304
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Ultimora. Assegnato a Marco Benanti il prestigioso premio Giorgio Chinnici,
assegnato a giornalisti, intellettuali e operatori della cultura che abbiano
particolarmente meritato nei riguardi della lotta antimafia e in difesa dei
valori della societa’ civile. Il premio, che e’ biennale, e’ alla sua decima
edizione e della sua prima giuria, vent’anni fa, ha fatto parte Paolo
Borsellino. Insieme a Benanti, sono stati premiati Marco Travaglio di
Repubblica e Giorgio Bongiovanni di Antimafia Duemila.

Il cavaliere di Graal

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di Patrizia Vicinelli

[Scusandomi per il ritardo, pubblico la poesia di Patrizia Vicinelli inviatami da Emma (lei sa quale), che ringrazio. a.r.]

Da un altro punto furono viste le stagioni
fino lì sconosciute
solo allora poté sedersi ad ammirare
il senso dell’alternanza.
Dalla sua radice gassosa ne muta
la base visibile
e lo cimenta la traiettoria
di notte e giorno la luce,
il cielo.

Sgomberiamo il campo da equivoci

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di Andrea Bajani

Quando hai visto tuo figlio raccogliere i suoi giochi dentro le casse blu dei traslocatori hai pensato che la tua vita fosse finalmente cambiata. Per giorni l’hai guardato affaccendarsi, chino sul suo cumulo di giocattoli. Per giorni, passando accanto alla porta l’hai visto prendere le sue costruzioni e smontarle pezzo a pezzo, e poi pezzo per pezzo infilarle nella scatola dei Lego.

da DEER HEAD NATION /

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di SILEM MOHAMMAD

traduzione di Gherardo Bortolotti

MUSLIMS TOOK ME

FBI Issues Terror Warning
… possible attack today
… they have four deer head in the basement
… a generator, a water tank, a television, a stuffed deer
… to fight against Islamic fundamentalist terrorism
… biological and chemical terrorism
… mayday mayday
… we can’t fight an evil spirit!
… patient is experiencing the manster terror

Una storia di famiglia

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di Jean-Pierre Ohl

traduzione di Francesca Spinelli

Ad alcuni la lettura del Giro del mondo in ottanta giorni dà voglia di fare il giro del mondo. Ad altri di leggere tutto Jules Verne. La mia famiglia appartiene piuttosto alla seconda categoria; e quando ero piccolo avevo a disposizione due agenzie di viaggio… voglio dire: due biblioteche.

Il cane non muore mai:
le telefonate di Henry Kissinger (parte seconda)

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di Gianluigi Ricuperati

Ma poi arriva quello che non ci si aspetta, la telcon che ribalta qualsiasi previsione, il frammento documentabile che sembra uscire da uno stadio immaginario sospeso a metà fra Il Contesto e Cadaveri eccellenti – Kissinger che chiacchiera con Allen Ginsberg. E’ come nella festa dell’armatore Pattos raccontata da Leonardo Sciascia, quando il mite commissario – l’occhio comune: noi – rimane sconvolto dalla vista del capo del più radicale gruppo d’opposizione antagonista a braccetto col ministro della pubblica sicurezza. Ma Ginsberg aveva motivi ottimi e coerenti per chiamare Kissinger – la persona giusta con cui parlare, se sei un grande poeta anche civile e vuoi fare qualcosa di effettivo per promuovere la causa della pace. E’ il 23 aprile1971: naturalmente la questione è la guerra del Vietnam.

Appunto veloce su ieri e sui cani

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di Giorgio Vasta

Giorni fa, il 4 ottobre, mentre tornavo a casa percorrendo via Mazzini, ho visto che davanti alla chiesa con il timpano neoclassico e il colonnato di marmo bianco sotto il quale nel pieno dell’inverno nel pieno della notte vanno a dormire i barboni nelle loro pagode di cartoni,

2 Poesie

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di Thomas Kling

Thomas Kling (1957-2005) è considerato, insieme a Durs Grünbein, il più grande rinnovatore della poesia tedesca a partire dagli anni ’80. E’ stato insignito di importanti premi per la poesie e ha pubblicato, presso Suhrkamp e Dumont, nove raccolte di poesie, volumi di saggi e un’antologia della poesia mondiale dall’ottavo al ventesimo secolo. Dopo aver vissuto a Vienna, Colonia e in Finlandia, si è stabilito con la sua compagna, l’artista Ute Langanky, nella ex stazione missilistica Hoimbroich in Renania. Thomas Kling è morto di tumore ai polmoni il 1. aprile 2005.

Il cane non muore mai:
le telefonate di Henry Kissinger (parte prima)

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Kissinger

di Gianluigi Ricuperati

Questo testo, apparso su ‘il manifesto’ del 1 ottobre 2005, è parte di un lavoro in progress che raccoglie e medita su materiali, riflessioni e ispirazioni intorno a un tema sotto forma di domande progressive: che cos’è l’èlite globale? come si compone? quali sono i riti ‘reali’ di cooptazione, inserimento, vita quotidiana, di quelle che Wright Mills chiamava le ‘alte sfere’?