Home Blog Pagina 556

Vertigine, n°6

0


È uscito “Politicamente Scorretto”, il sesto numero di Vertigine, il periodico di scrittura e critica letteraria curato da Rossano Astremo. “Politicamente Scorretto” offre il suo punto di vista sull’Italia d’oggi e non solo, e lo fa raccogliendo l’intervento di dodici autori, Giordano Meacci, Luciano Pagano, Flavio Santi, Gianluca Morozzi, Laura Pugno, Cristiano de Majo, Elisabetta Liguori, Andrea Inglese, Sergio Rotino, Davide Bregola, Elio Paoloni, Gianluca Gigliozzi.

Dalla Malaparte (due)

1

Come scrivere durante Auschwitz
di
François Taillandier
traduzione di Francesca Spinelli

Kaputt è un libro affascinante, che ammiro senza riserve. Il suo titolo, però, non mi convince. Alle mie orecchie suona troppo familiare, troppo piccolo. In Francia, diciamo per scherzo «kaputt» parlando di una vecchia bagnarola in panne, di un phon che inizia a puzzare di bruciato, o di noi stessi quando alla fine della giornata ci viene una botta di stanchezza. Se fossi stato l’editore di Malaparte, gli avrei proposto un titolo diverso da quell’ironico e familiare «kaputt»; ad esempio Le Mille e Una Notte della notte.
Le mille e una notte, perché Curzio Malaparte si comporta come una vera e propria Shahrazàd, e forse per le stesse ragioni: non morire, non farsi tagliare la testa (caput, capitis: testa). «Allora io narrai dei cani dell’Ucraina». «Allora mi misi a narrare la storia di Spin, il cane del Ministro d’Italia, Mameli, sotto il bombardamento di Belgrado». «Ora le racconterò, dissi, la storia di Sigfrido e del gatto».
Le mille e una notte della notte, perché questa strana ridondanza si sposa bene con l’eccesso e la superfetazione che sono al centro del libro, che ne costituiscono la molla e l’ossessiva singolarità.

Ancora su Edward Lewis Wallant – 1

1

di Tommaso Pincio

Tre anni appena. Soltanto per tre anni Edward Lewis Wallant si considerò seriamente uno scrittore. Un’avventura letteraria, la sua, iniziata relativamente tardi, dopo una gioventù trascorsa lavorando come art director pubblicitario, e troncata molto presto nel 1962, a soli trentasei anni, da un aneurisma. Ciò nonostante Wallant riuscì a sfornare quattro romanzi e vederne pubblicati due.

Estratti dall’opera “Le spade nella roccia”

0

di Giovanni Martini

Mio figlio è un fuoriclasse.

Le palle dei bambini.

Il vecchio vestito da sera.

L’asino di troia.

Tre donne mezza spada.

Il sesso cantato forte.

Orecchio assoluto per lobi.

pasolino

15

Pasolini è il feticcio dell’Italia sinistr’orsa,
la pietra dello scandalo in vendita alla coop,
una tomba che sfuma nei titoli di coda
sull’ultima falsa nota di Keith Jarrett,
un’ora di noia oltrepassata prima di cenare
fuori dal teatro, dar Buiaccaro a soli venti euro,
una maniera nitida di dire che sì, “Ho avuto Torto”
prima di scopare e addormentarsi,
la faccia asciutta di un proletariato
assorbito solo in foto di palestre,
la nostra non pedofilia, il nostro cristianesimo
procrastinato in fretta, la morte che non siamo.

scienza e letteratura

31

pubblico una fedele, ancorché non elegante, traduzione italiana del pezzo di Steiner pubblicato due giorni fa in originale francese, visto che alcuni commenti sembrano richiederlo. Mi scuso per non averlo fatto subito. Ringrazio anche Emma per i commenti e le integrazioni. Valgono ovviamente le righe introduttive che avevo scritto la prima volta. Condivido sempre meno questo atteggiamento reverenziale verso la scienza.

La cultura non rende più umani, intervista a George Steiner, a cura di Dominique Simonnet

Una nuova morale atea che sarebbe illuminata dalle infamie del XX secolo?

Malraux aveva detto: “il XXI secolo sarà religioso o semplicemente non sarà” oserò contraddirlo: temo che se questo secolo sarà religioso, allora semplicemente non sarà. Ho la speranza che vi siano degli uomini per concepire la nostra condizione umana, e non più trascendente. Che il fanatismo ideologico divenga il peccato originale! Siamo ancora prima del linguaggio, sostiene Heidegger, non abbiamo ancora cominciato a imparare a pensare e a parlare.

Dove attingere questa nuova morale?

Oltremare scuro – Tre movimenti per gli annegati

1

di Davide Racca

I santi sono rinchiusi
nei loro nomi
con le tuniche nere
sotto cieli bianchi,
nelle discariche,
per non fare vendemmia.

Fluorescenze – Live della nuova poesia fiorentina

0

giovedì 20 ottobre 2005
dalla ore 22.30

AMBASCIATA DI MARTE
Via Mannelli 2 – Firenze
http://www.ambasciatadimarte.org

teatro dell’esausto
presenta

Fluorescenze
live della nuova poesia fiorentina

con RAPSODI, Alessandro RAVEGGI,
Marco SIMONELLI, Tommaso LISA,
special guest: Arsene del duo DESPAIRS.

Dalla Malaparte (in Sud n°5)

7

Il testo che segue fa parte di un dossier Malaparte che per primo l’Atelier du Roman, rivista parigina diretta da Lakis Proguidis, ha pubblicato. Tra la nostra rivista, Sud, il cui numero 5 sarà presentato domenica a Roma Poesia, e l’Atelier du Roman, ma anche Cythere Critique, Camera Verde, News from the republic of letters, esiste un sodalizio, un fare rete, che talvolta sa quasi di eroico. (Chi fa riviste sa quanto sia epico pagare gli stampatori!!) . Il dossier Malaparte costituisce un nucleo importante di questo nostro ultimo numero e François Ricard, canadese, critico letterario, saggista nonchè creatore a sua volta di riviste (ne segnalo lo splendido libro saggio,La generation lyrique) apre una serie di questioni che vorrei condividere con tutti voi.

TRE ERRORI A PROPOSITO DI MALAPARTE
di
François Ricard
Traduzione di Martina Mazzacurati

Catena di Sanlibero 306

1

________________________________________
riccardo orioles
La Catena di San Libero
17 ottobre 2005 n. 306
________________________________________

Preliminare 1. Sara’ l’Australia il primo paese occidentale a vietare
formalmente gli scioperi dei lavoratori. L’annuncio e’ stato dato dal
primo ministro John Howard e sta suscitando un dibattito alquanto aspro
nel paese. “E’ una riforma”, sostiene la destra. “Ma forse tutto sommato
sarebbe giusto che pure i lavoratori ogni tanto potessero avere anche
qualche diritto” obbietta pensosamente la sinistra. La “riforma” in ogni
caso prevede il licenziamento senza giusta causa per le aziende sotto i
cento dipendenti, la possibilita’ di dichiarare illegali gli scioperi
che il governo considera dannosi, contratti personali e non di
categoria, contrattazione individuale anche su ferie e orario di lavoro.
Quanto al sindacato, gli verra’ semplicemente vietato l’ingresso nelle
aziende dove non e’ gia’ presente ora.

Scienza e letteratura

3

quella che segue è l’ultima parte di un’intervista che George Steiner concesse il 28/12/2000 a Dominique Simonnet, del giornale francese l’Express. Esempio di uno dei pericoli in cui incorrono gli umanisti, anche grandissimi come Steiner, che non conoscono davvero la scienza: la sopravvalutano. La ipersopravvalutano arrivando a spregiare il terreno proprio.

La culture ne rend pas plus humain’
propos recueillis par Dominique Simonnet
L’Express du 28/12/2000

-Une nouvelle morale athée, qui serait éclairée par les infamies du XXe siècle?-

Malraux avait dit: “Le XXIe siècle sera religieux ou ne sera pas.” J’ose le contredire: je crains que, si ce siècle est religieux, il ne sera pas. J’ai l’espoir qu’il y ait des hommes pour penser notre condition humaine, et non plus transcendantale. Que le fanatisme idéologique devienne le péché originel! Nous sommes avant le langage humain, affirme Heidegger, nous n’avons pas encore commencé à apprendre à penser et à parler.

-Où puiser cette nouvelle morale?-

Gli inquilini di Moonbloom – un caso letterario americano

5

 di Franz Krauspenhaar

Lo scrittore Edward Lewis Wallant (1926-1962) prometteva benissimo, nel mondo letterario americano degli anni 50: ma a 36 anni morì improvvisamente, lasciando un paio di romanzi pubblicati (cito L’uomo del banco dei pegni, ridotto per il cinema da Sidney Lumet con uno straordinario Rod Steiger ) e un altro paio usciti postumi, tra i quali si annovera questo Gli inquilini di Moonbloom, appena pubblicato in Italia da Baldini Castoldi Dalai. Si tratta, nel caso di Wallant, di una importantissima riscoperta, salutata con grande favore dal pubblico e dalla critica statunitense.

Laureata? Sì, in filosofia
Storia di una venditrice porta a porta

1

di Serena Sostegni

Eccomi. Finalmente ero arrivata. Per trovare la palazzina al civico 170 in via Ponte di Formicola, e relativo citofono al portone marchiato scala E, mi ero fermata almeno dieci volte con stradario alla mano. Quando non bastava, abbassavo il finestrino accostandomi a qualche passante. Poi, dopo, ero costretta a spingere il riscaldamento al massimo. Era un freddo inverno, trovavo soltanto consolazione nella voce della radio. Mi pensavo in una nuova comunità, tra quelli che in macchina vi abitano, che strutturano l’abitacolo con tutti i comfort: acqua, snack, vivavoce al cellulare, radio di sottofondo.

RomaPoesia – IX Edizione – Ottobre 2005

1

www.romapoesia.it

21-22 ottobre: Auditorium, Poesia ultima

23 ottobre: Fondazione Baruchello, L’esperienza-divenire delle arti

28 ottobre: Auditorium, DOCtorCLIP

13-29 ottobre: letture e incontri in tutta la città

Altre due poesie di Thomas Kling

29

Flugdaten

di Thomas Kling

monarchi, visti dalla distanza. si va giù
per scalini di scantinato in cemento imperiale. questa è tosta. questa
qui la cripta dei cappuccini. guardàti da vicino è senso morto:

Mortificazioni

21

E’ stato da poco pubblicato in Italia, per i tipi di Guanda, Le umiliazioni non finiscono mai traduzione di Mortification: Writers’ Stories of Their Public Shame, raccolta di scritti curata dal poeta scozzese Robin Robertson.
Ve lo dico di cuore: è semplicemente, e tragicamente, esilarante.
Robertson ha chiesto a 70 romanzieri, poeti, scrittori, giornalisti (Welsh, Doyle, Palahniuk, Coe, Atwood, Lethem, etc… tutti autori, ovviamente, di lingua inglese), di raccontare in un paio di pagine a quali mortificazioni sono dovuti sottostare nel nome della loro “arte”.
Si legge di tutto: gente che perde i pantaloni durante un reading, o che vomita davanti al pubblico, o che aspetta invano, dietro una pigna del suo ultimo lavoro in un centro commerciale, che qualcuno si faccia firmare almeno una copia. Poi i viaggi assurdi, in giro per promozione, le invidie per i successi altrui. La scrittrice di “genere” all’ottavo romanzo alla quale chiedono quando scriverà “un libro vero”, presentatori televisivi che sbagliano il titolo del romanzo, il tema e il nome dell’autore, poeti che perdono una capsula durante la lettura di una poesia…

Ricordo di Thomas Kling e del suo rivale

4

di Helena Janeczek

kling1 Nell’anno in cui uscì il mio primo e ultimo libro di poesie, uscì anche il suo. Altri tempi: l’ancora per tutti venerabilissima Suhrkamp di Francoforte presentava nello stesso programma quattro poeti esordienti o quasi, più non so quante raccolte di autori già affermati. La cosa buffa è che sia la sottoscritta che un altro poeta mai arrivato a pubblicare la seconda volta con lo stesso editore furono presentati in vesti patinate e costose, mentre finivano nella collana tascabile “edition Suhrkamp” sia Thomas Kling che Durs Grünbein, l’enfant prodige proveniente dalla appena franata DDR. Grünbein, nativo di Dresda, era un ragazzo ventiseienne con l’aria da ragazzo, arruffato e proprio per questo carino (nel senso di: ”oh che carino!”), pronto alla risata e di una vivacità intellettuale che gli sprizzava dagli occhi scuri.

Omaggio agli incendiari

4

di Antoine Volodine

traduzione di Andrea Raos

[Una giovane terrorista, accompagnata del poliziotto che ha organizzato la sua fuga dalla Germania, si ritrova a Lisbona per il tempo di un amore, prima di abbandonare per sempre l’Europa. Nel frattempo scrive una storia, di cui questo è l’ultimo capitolo. a.r.]

Ponti e pontefici

6

di Francesco Pecoraro

Sono contrario alla costruzione del Ponte sullo Stretto.
Ci sono molti motivi per esserlo, a cominciare dalla puzza di Opera di Regime che emana (obiezione politica), proseguendo per i costi immensi a fronte dei benefici modesti, per la priorità detenuta da altre opere più urgenti (obiezioni economiche), per la tecnologia incerta, forse arrogante (obiezione tecnica), per la Mafia che già si lecca i baffi (obiezione criminologica?), eccetera.
Infine sono contrario per il vulnus, non solo visivo, che porta al “paesaggio” dello Stretto (obiezione ambientale): quest’ultimo punto è più importante degli altri.

Dalla Francia : rischio di pandemia

34

di Giacomo Sartori

Come c’era da temere la contagiosa teoria che la letteratura italiana è morta e sepolta – che noi siamo morti – ha passato le Alpi. Ora è anche in Francia : si è segnalato ieri un primo caso. Probabilmente tra qualche settimana, sarà in Turchia, e poi da lì – portata da anziani ma anche meno anziani critici che trasmigrano tra i vari Istituti Italiani di Cultura – invaderà tutto il sud est asiatico, e da lì tutto il pianeta. E non c’è un vaccino, almeno per ora. Siamo morti, e moriremo ancora di più.

Quando università fa rima con precarietà

1

di Andrea Bajani

Quando hai vinto il Dottorato di Ricerca in Storia economica hai fatto festa con i tuoi amici per tutta la notte. Hai bevuto, cantato, ballato e quando alle otto del mattino sei rientrato in casa non ti sei nemmeno sdraiato sul letto. Hai alzato il telefono, hai chiamato tuo padre e gli hai detto Dovresti essere fiero di me. Quando hai vinto il Dottorato di ricerca in Storia economica erano tre anni che provavi a vincerlo. Compilavi le domande, prendevi il treno, andavi a Bari, provavi il concorso e non lo passavi. Compilavi le domande, prendevi il treno, andavi a Firenze, provavi il concorso e non lo passavi. Compilavi le domande, prendevi l’aereo, andavi a Palermo, provavi il concorso e non lo passavi.