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mancano pochi giorni all’evento…

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img027.jpgfreudarttoday.gifimmagine-087.jpg questi sono messaggi subliminali prego guardarli di sfuggita

déjà Jukebox

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Socialdemocrazia Gang lyrics
Artist: Gang
Album: Le Radici E Le Ali
Year: 1991
Title: Socialdemocrazia Print
Correct

Benvenuti a terra
con un foglio di via
ne paradiso socialdemocrazia.
Qui niente più scioperi
né opposizione
tutti d’accordo
Superproduzione.

L’osteria delle balle

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di Valerio Varesi 

Soffiava il vento marino e a Lupazzano andavano le gronde. Tutta la valle era percorsa dal russare dei fossi fin giù verso la Termina di cui s’udiva il rombo incollerito.  Una sera da stare allerta sotto i coppi dove rimbalzavano acquate violente come schiaffi. Se fosse successo qualcosa, se l’acqua avesse fatto la matta, il posto dove cercare aiuto sarebbe stato lì, da Pèpo, nell’osteria alla bocca di strada. Bastava chiamare  e  sarebbe arrivata una squadra: erano ancora in tanti dopotutto.

Sonetto dell’ippodromo

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di Angelo Petrella

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Federico Aldrovandi
Ferrara – settembre 2005
via dell’Ippodromo

tonfa spaccati ronfano sul cranio
(“gesticolava e urlava senza senso”) [4.30 – 5.55]
roso da tonfi sordi, in fondo al dorso,
sui denti rotti, in pasto al video lividi

Gavotta dei netturbini punk

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di Damiano Zerneri

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Dice che c’è, ci deve essere una logica in certi gesti. I gesti del lavoro ad esempio, quelli che si potrebbero classificare come interni alla corporazione. Il gesto di salire in cabina con grande prescia invernale e buttare i guanti da lavoro (sfatti ormai e con le camòle) sul piano del cruscotto, per dirne una. Quando è finita la via e caricati tutti i sacchi dello sporco nel rùmine posteriore del camion. Come in quel momento, quando dentro all’abitacolo si issava muggendo la massa bruta di Calderone. Col corpo che fumava del freddo di fuori nel contatto col riscaldamento a pieno regime.
“Ci credi che i sacchi erano come i sassi? Ha ghiacciato tutto. Diglielo Robi” esclamava.

Sincronie 2006 – CHEW-Z

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fotosinc.gifMercoledì 11 ottobre 2006, ore 21.00
Istituto Europeo di Design
Via Pompeo Leoni 3, Milano

Ingresso libero.

Venerdì 13 ottobre 2006, ore 21.00
REC Festival 2006 -Teatro Cavallerizza
Reggio Emilia

Ingresso 7 euro.

Trasecolanti / verso tutte le tinte e i limiti

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Annuncio di una Festa di compleanno per Andrea Zanzotto inviatomi da Andrea Cortellessa che qui volentierissimo riporto.

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Accumulati anni, come pietre
        tirate a caso laggiù
oh ma quanto blu dentro il blu
da quei lanci indensito
anche se è purulento di eternità –
        in quel laggiù
E io che sto qui purulento nel tempo
e le mani intirizzisco in conciare e lanciare anni,
battendo, ora, le mani
preparo il terreno a liquidi cristalli
vibratissimi, trascoloranti, trasecolanti
verso tutte le tinte e i limiti:
circostanza da non perdersi, suprema.
Oh purulento di eternità blu
cumulo, allora, di entità
fuoruscite al sole
per singoli appelli che mi hanno,
veramente, anno per anno,
reso incomprensibile questo mio sperato comprendere
[…]
VITA: «Sarò lontana, ma non ti abbandonerò».

    Periscopi, da Fosfeni

Anteprima Sud/ Saul Bellow

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Quando ho conosciuto Keith Botsford della News from the Republic of Letters di Boston, grazie al sodalizio delle nostre riviste ( con l’Atelier du Roman diretta da Lakis Proguidis) mi sono sentito per la prima volta gratificato per tutto il lavoro dedicato in questi anni alla creazione di riviste letterarie. Ho ricevuto la traduzione di questo racconto di Saul Bellow, fondatore con Keith della storico magazine qualche minuto fa e non l’ho ancora letto. Lo metto su NI e lo leggerò con voi, alzando il calice per un brindisi a coloro che credono ancora in queste cose e alla memoria del grande romanziere americano. Ringrazio Keith, romanziere da tradurre al più presto, a nome di Sud e di Nazione Indiana.

Vista dalla terapia intensiva
di
Saul Bellow
traduzione di Francesca Spinelli

Ero andato a trovare amici e parenti nei reparti di terapia intensiva di vari ospedali, e con l’innata stupidità di un uomo forte e in buona salute mi era capitato di pensare che un giorno sarei potuto essere io quello bloccato a letto e collegato alle apparecchiature di supporto vitale.

Statistiche di settembre 2006

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Il traffico sulle pagine web di Nazione Indiana a settembre ha raggiunto un picco per il 2006. E’ cresciuto il numero delle visite e migliorata la loro qualità. Ecco nel dettaglio i dati, ottenuti con Google Analytics (documentazione).

Le pagine viste (pageviews) sono state 137.659, un salto di 38.839 in più da agosto. Qui sotto l’andamento grafico:

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A Gamba Tesa: un libro a peso

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Ci sono due definizioni che non amo. Una è “corsi di scrittura creativa” – e qualcuno dovrà pure spiegarmi cosa sarà mai una scrittura non creativa. L’altra è “peso”. Stamattina in una libreria di Mezzocannone, ho assistito a un fenomeno strano. Due libri risposti sul bancone, l’uno di 149 (ringraziamenti compresi con l’Iva) e l’altro di 47 hanno attirato la mia attenzione. Li ho presi e a quel punto è successo il caso. Quello di 47 pagine pesava molto di più di quello di 149. Davanti a me c’era un maresciallo dell’esercito e gli ho chiesto se la cosa dipendesse da me o si trattava di qualcosa di oggettivo. Lui ha fatto lo stesso ed effettivamente, sorpreso, ha constatato la medesima anomalia. Ci siamo allora chiesti come fosse possibile. Lui è andato via e io sono rimasto. Ho aperto i due volumi è ho trovato la soluzione- nei libri le risposte sono dentro, non fuori.

Leggendo Fofi

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fofi.jpg una lettura di Goffredo Fofi, Da pochi a pochi, Eleuthera, pp. 151,  fatta da Antonio Donghi

L’interesse di questi appunti di sopravvivenza, come Fofi sottotitola il suo libro, si distribuisce su più livelli, visto che si parla dell’attuale e del passato, del del globale e del locale, della comunicazione e dell’arte. La sopravvivenza è quella di chi, in mezzo a tutta questa attualità che ci spalanca lo sguardo sull’orrido di un futuro inumano, a tutto questo globale che ci toglie i riferimenti di cui ognuno ha bisogno per vivere localmente (l’unica vita reale possibile, al di là dei modelli spinti dalla pubblicistica televisiva), vuole farlo – sopravvivere e magari vivere – usando la propria intelligenza. Quindi lo scopo pragmatico che Fofi propone ai suoi lettori è vivere per capire, in modo tale che la comprensione ci fornisca i criteri per orientare il nostro comportamento.

Letteratura neopatetica. Come un manifesto

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di Alessandro Garigliano

Quante narrazioni sfidano il lettore a mettersi in crisi? È quello che fa Antonio Moresco ne Gli esordi, costruendo il romanzo con l’obiettivo fermo di esordire in nuova immagine di pensiero. Visitando Gli esordi si procede a tentoni attraverso la lucentezza di una realtà che l’autore racconta seguendo lo svolgersi ingenuo del punto di vista emotivo. Il lettore mette le mani avanti in cerca di appiglio dove, invece, avvengono smottamenti di elementi troppo spesso creduti inconsistenti: l’aria, la luce, i suoni. Elementi che plasmano le forme come la sabbia di quei souvenir arabi riversata nelle ampolle a creare montagne e cammelli; qui aria, luce e suoni erigono strutture: un caos di forme.

Veltroni, la scoperta dell’alba

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di Christian Raimo

Sciascia per esempio, Arbasino, o Sanguineti, Volponi, Natalia Ginzburg: gli scrittori italiani più importanti che negli anni ’60, ’70 decidevano di impegnarsi direttamente, professionalmente, in politica. Nel 1980, una data emblematica, qualcosa è cambiato. Per fare un esempio, Calvino capisce che la figura di “intellettuale impegnato” che fin allora ha inseguito come modello, ha segnato il passo, raccoglie i suoi saggi composti dal ’55 e pubblica proprio in quell’anno Una pietra sopra, il sigillo a una lunga esperienza, conclusa.

Nicolas Bouvier e l’uso del mondo

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di Linnio Accorroni
 topolino1.jpg “Anche con la lanterna magica, non bisogna farsi illusioni: la maggior parte dei legami solidi non si creano su un piano intellettuale, e di rado si esprimono nei libri: ma molto di più nei tatuaggi che si vedono in spiaggia o all’obitorio; nelle mani che stringono una spalla su un marciapiede della stazione e che manterranno- forse troppo a lungo- quel calore e quell’elasticità nelle dita; nelle cartoline mandate dai militari con indirizzi così mal scritti che arrivano per sbaglioa delle vecchie pazze cui nessuno aveva mai detto cose così tenere; nel silenzio di due volti che sprofondano nelle pieghe del cuscino come se volessero scomparire; in quel desiderio, così raramente appagato, che hanno i moribondi di venire finalmente a capo di qualcosa, e di poterlo dire; nella finestra che poi viene aperta; nella testa di un bambino che scoppia in lacrime, perduto nel rumore di una lingua straniera. Coraggio, siamo molto più uniti di quanto non crediamo, ma ci dimentichiamo di ricordarcene”
Nicolas Bouvier ‘Il suono di una mano sola Cronache giapponesi’

“ Se  non si lascia al viaggio il diritto di distruggerci un po’, conviene restare a casa propria

”Nicolas Bouvier, La strada di Halla-San’

AUTODAEFFE’

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In questo momento sono a Napoli. Più precisamente da Raimondo Di Maio, amico editore di Sud. A Napoli si dice : “è ‘o nomme tuoie.” Per dire, è il tuo onomastico. Chiamare le cose con il loro nome. E le persone. A FM, Franz e a me dedico questa canzone, bellissima di Camille, ex voce dei Nouvelle Vague e ormai avviata verso una brillante carriera solista.

Janine III
dall’album Le Fil (virgin)
http://www.last.fm/music/Camille/Le+fil?autostart

Pourquoi tu m’appelles Saint Paul
alors que j’m’appelle Saint Pierre ?

Pourquoi tu m’appelles ovule
alors que j’m’appelle ovaire ?

Possibilità di testimonianza

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immagine-098.jpg di Andrea Inglese

Un po’ di anni fa, con gli amici di “Qui”, mi posi delle domande intorno alla “possibilità” della testimonianza. (Non avevo ancora letto il libro importante di Annette Wieviorka “L’era del testimone”, uscito in Italia nel 1999.) L’intervento recente di Lorenzo Galbiati che si interroga sul “dovere della memoria”, mi ha dato voglia di riproporre quella riflessione.

I giornalisti hanno folte code di paglia. Alla presentazione pubblica del film di Marco Bechis, Garage Olimpo, era invitato a parlare anche un giornalista. Lui pure caudato, si agitava affannosamente a difesa del buon nome della categoria (“senza di noi il mondo sarebbe muto e sordo”).

Il museo del liuto di Arpino

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di Christian Raimo

Zirjab dovette fuggire dalla Spagna per le gelosie del suo maestro El Mosuli, vi ritornò nel 821 stabilendosi definitivamente a Cordoba, protettovi fortemente da Abderrhman II. Fu precisamente in questa città, circa l’anno 825 che Zirjab, meditando sul liuto, vi notava insufficiente espressione, quasi mancanza di vita, e vi aggiunse la quinta corda. La pose al centro tingendola di rosso. Fu probabilmente lo stesso Zirjab a dare alle corde del suo liuto altri colori coi significati degli umori del corpo umano.

La prima corda è gialla, la bile.

Ogni volta che dici la parola fine, mi si sfila una vertebra.
Ho una spina dorsale lasca,
come le funi che usano i maghi dilettanti.
Mi basta una piccola scossa per togliermi il nerbo.

Etica della polvere

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di Peter Gizzi

straduzione di Andrea Raos

pensare che ho già scritto questa poesia
pensare di dire il motivo per cui sono qui
suono di uccelli da cortile, lampadina che tintinna

pensare che il mondo è durato così a lungo

ciò che speravamo di dire:
ailanto, rosa canina, pinolo
saturnali, luce di luna, ricorda

sono dall’altra parte adesso
ho guadato il fiume, sono
attraverso grandi difficoltà
venuto a te da un abbaino
la testa piena di buio
la mia voce in ciò che dici

in questo momento tu dici
vento attraverso la pietra, i denti
le lenzuola che cadono, oche selvagge in volo

ogni cosa è poesia qui

un vasto vuoto di fronte agli occhi
più luccicante del sole sui mattoni.

Arancio, ottobre.
I bambini con noi attraversano.

Bacheca e comunicazioni

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Puoi usare i commenti qui sotto come spazio per segnalazioni e discussioni a tema libero durante il mese di ottobre 2006.

Già che ci sei, se frequenti Nazione Indiana può interessarti iscriverti al feed feed di Nazione Indiana e seguire con più comodo cosa succede qui. C’è anche una spiegazione con esempi d’uso per il tuo computer.

Infine una comunicazione di servizio: da oggi entra in funzione una nuova versione di un filtro antispam (bad behavior). Esso potrebbe in rarissimi casi bloccare degli innocenti lettori (e far passare spam nei commenti). Se invece del sito NI ricevi un messaggio in inglese che dice “412 precondition failed, you have been blocked because…” per favore leggilo, annota il codice di supporto fornito nel messaggio e scrivici.
Una spiegazione più approfondita la trovi nella pagina problemi e soluzioni.

“105” umani a dismisura

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di Mia Hoffmann 

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Viaggia ragliando sfrenato come un porco allo sgozzo quest’autobus pregno di vite da due soldi. E’ una latta millegusti, mille odori incestuosi, colori accecanti, forme cocenti.