di Francesco Longo
(Questo articolo è stato pubblicato sul Riformista il 25 ottobre 2006, ieri hanno replicato sullo stesso giornale Massimiliano Parente, Filippo La Porta e Dino Cofrancesco, oggi direttamente Bruno Vespa)
Durante la puntata di lunedì scorso di Porta a Porta si è assistito ad un triste spettacolo. La trasmissione è dedicata alle polemiche sul velo delle donne islamiche. Tra gli ospiti in studio (oltre la Santanché, la Pollastrini e Fouad Allam) c’è una ragazza con il velo. Ad un certo punto il tema del dibattito diventa la lapidazione, e Vespa chiede alla ragazza se per lei la lapidazione è «giusta o ingiusta». Sarah dice che è lì per parlare del velo e che preferisce non rispondere. Ma Vespa incalza: «Signorina, per lei è giusto o ingiusto che una donna che tradisce il marito sia uccisa con le pietre?». Sarah: «Preferisco non rispondere». E Vespa, con la faccia stupita, come se stesse chiedendo quanto fa due più due: «Le sto domandando se è giusto o ingiusto lapidare una donna». Sarah si rifiuta di rispondere. Vespa e tutti gli altri ospiti, e molti telespettatori, sono sbalorditi dalla elementarità della domanda e non riescono a credere che una risposta così facile come: «La lapidazione è sbagliata!», non esca da quella bocca.