Home Blog Pagina 513

Statistiche 2006

0

Ecco i dati sul traffico del sito Nazione Indiana, per il periodo di dicembre 2006. Le pagine viste sono state 134.739, e l’andamento nei mesi precedenti si vede in questo grafico:
dec2006-pageviews.png

Concerto musica rock dura a Milano (con poesia)

7

DOMENICA 7 GENNAIO
ore 21.30

FRIDA CAFE’
Via Pollaiuolo 10, Milano (Isola)

GUIGNOL in concerto

(ospite il poeta Andrea Inglese, con alcune letture musicate)

www.guignol.it
www.liliumproduzioni.com

Terra/ Effeeffe vs Marino Niola

4

guappi_tbli1040.jpg

Caro Francesco,
passata l’onda delle vacanze riesco finalmente ad avere concentrazione ( e computer disponibiile) per rispondere alle tue domande
:
Effeffe: In questi ultimi mesi si è parlato e scritto molto di Napoli e della sua immagine. Innanzitutto secondo te è corretto parlare di immagine? Voglio dire più di Simulacro, icona…

Marino Niola: Napoli è una città largamente preceduta dalle sue immagini, almeno a partire dal Grand Tour, quando la cultura europea fa della città un luogo mitico, o meglio una delle incarnazioni di quella differenza meridiana indispensabile alla modernità per rappresentarsi come tale. Non è un caso che l’Occidente diventi moderno inventando il suo Sud e il suo Oriente, spesso sovrapponendone i tratti. Quindi non si tratta di una novità ma di un’onda ciclicamente ritornante.

I nostri stessi sottosopra – G. – Prima plurale

52

di Vincenzo Ostuni

[Date alcune loro caratteristiche grafiche e di impaginazione, presento queste poesie inedite di Vincenzo Ostuni in formato pdf. Ringrazio l’Autore per la gentile concessione.]

trefaldonipernazioneindiana200701022.pdf

Vincenzo Ostuni (Roma, 1970) lavora come direttore editoriale per la Fazi Editore. Negli anni Novanta è stato animatore del gruppo LARP (Laboratorio aperto di ricerca poetica) e della rivista “Dàrsena”. Ha pubblicato Faldone zero-otto (Oèdipus, Salerno-Milano 2004, nella cinquina del Premio Napoli) e appena terminato Faldone zero-venti, da cui sono tratti i tre “faldoni” qui presentati. Suoi testi sono presenti in varie riviste (“Dàrsena” stessa, e poi soprattutto “il Caffè illustrato”) e antologie.

[E a complemento della lettura riporto l'”Avvertenza” che chiude Faldone zero-venti. a.r.]

Da “Kobarid”

15

di Matteo Fantuzzi

Il portiere di riserva non esulta come gli altri
rimane fermo abbarbicato alla speranza
che quell’altro in calzamaglia se lo stracci un legamento
per entrare tra gli applausi, conquistare il proprio posto,
avere donne, case al lago, delle macchine potenti.

Avere gloria finalmente. Il portiere di riserva
se ne gira col cappotto anche di luglio per non prendere un malanno,
perché una volta era il suo turno, ma lui era a letto
con la febbre, ed entrato il ragazzetto degli under 18
strappò un 9 alla Gazzetta, ed oggi gioca in Premier
nel Newcastle, ed ha fatto anche la Champions.

E due réclames per gli shampoo.

Un fiore

6
di Marco Rovelli
Alla Rina, che l’anno passato ha smesso di dare notizie di sé

La Rina ha novantasei anni, e un grande orto che zappa da sola, sotto il cimitero. Curva e luminosa, impugna l’attrezzo con le sue mani nodose di chi ha fatto solo la prima elementare. Vive nella sua baracchetta tra madonne e padripii, e un numero imprecisato di gatti. Con la madonna ci parla, o meglio è la madonna che parla traverso lei, la Rina si fa canale con le sue braccia in croce, e gli occhi arrovesciati. Poi riapre gli occhi, e ride, della risata più gioiosa che sia possibile immaginare. E mi dice del suo ‘dialogo senza rumore’ con il suo Dio. Non ha mai letto la Nube della non-conoscenza, né san Giovanni della Croce. Ha fatto soltanto la prima elementare.

Il tradimento

50

partigiani.jpg

di Gian Ruggero Manzoni

“E’ il partito che te lo vieta!”
“Non ti azzardare a fuggire con quella cagna nera!”
“Rischi grosso, Marco … tu stai rischiando grosso!”
“Poi non dire che non ti avevamo avvertito!”
“Se un qualche compagno ti sparerà in bocca lo farà perché così ci tradisci.”
“Noi ti stiamo parlando da amici … da fratelli di fede … non fare una cazzata simile … non buttare via il tuo domani … lasciala perdere … lasciala perdere … non ne vale la pena.”

La visione della porta

6

total2-b.jpg

di Marino Magliani

Blu Porto Maurizio e Rossi Diano. Pichichi lesse i nomi sulle due porte. Aprì quella dei Rossi e guardò negli angoli. C’era solo il massaggiatore. Si salutarono con un colpo di mento.

Come strappate braccia dall’oggetto/d’amore e a mani tese di dolore

42

(3 atti di una fine)

di Gemma Gaetani
 

Ci sono donne che scelgono il marito basandosi sul modello paterno, o che lo hanno collocato al posto del padre. (Adriano Legacci, psicoterapeuta)

Scrivo di sesso e di amore perché sono i luoghi in cui si combatte con meno, o con più, dolore.
(Gemma Gaetani, una che scrive)

1. Lui e lei

«È finita».
«In me è tutto quanto ancora vivo…».
«È finita».
«Non basta che non ci sei per non esserci…».
«È finita».
«Io non ci credo che soltanto in me…».
«È finita».

La pena di morte a Saddam pietra miliare dell’odio

10

Di Danilo Zolo

(Tra le cose più lucide e utili che sono state scritte sulla condanna a morte di Saddam Hussein, queste righe tratte da il manifesto del 29 dicembre 2006.)

Il presidente degli Stati uniti ha dichiarato che l’impiccagione di Saddam Hussein sarà una «pietra miliare». Sarà un passo avanti decisivo sulla strada maestra della giustizia, della libertà e della democrazia in Iraq. Si tratta di una impostura, non diversa dalle falsità con le quali George Bush ha motivato la guerra di aggressione all’Iraq nel 2003.

Bacheca di gennaio 2007

73

sondaggio chiuso.
Il 2006 con Nazione Indiana…

* un anno FANTASTICO!
53 votes 33% of all votes
* ehm, così così.
32 votes 20% of all votes
* …a capofitto nell’abisso
75 votes 47% of all votes

Total Votes: 160 Started: 1 January 2007 closed 30 Januart 2007

Non dimenticare di iscriverti al feed di Nazione Indiana!

Un tentativo di evitare la balbuzie a proposito di eutanasia / #1

46

di Christian Raimo

Da tre mesi e passa – come chiunque credo in Italia – mi sono trovato chiamato a riflettere sull’eutanasia dall’appello che ha fatto Piergiorgio Welby a Napolitano. Per tutto questo tempo, anche se ho seguito la vicenda con interesse, emozioni contrastanti ovvio, anche se – come chiunque nel mondo – ho avuto altre mille ragioni per pensare alla morte, anche se nel frattempo Welby è morto nel modo in cui è morto, non sono riuscito a formulare sulla vicenda di Welby neanche nella mia testa un brano di discorso che non fosse contraddittorio, monco, una balbuzie.

Il mio Beckett

5

di Liliane Giraudon

traduzione di Andrea Raos

Beckett nato un venerdì 13 aprile cioè il venerdì santo del mese di aprile 1906. La collezione di francobolli di Beckett (71 il 24 ottobre 1915, 574 il 10 aprile 1917). Beckett e il porcospino. Beckett e i sassolini (il suo amore per i sassolini: se li depone con precauzione in bocca o negli incavi degli alberi del giardino). Beckett e la boxe. Beckett e il cricket. Beckett che gioca a rugby (tre quarti centrale).

Trappola per topi

3

mauscover.gif

di Linnio Accorroni

King: What do you call the play?
Hamlet: “The mouse-trap”. Marry, how ? Tropically.
( Hamlet, Atto III, scena II)

12 luglio 1997, al largo dell’isola croata di Lussino: un sommozzatore belga, durante una immersione, individua in maniera del tutto casuale, poco fuori il porto di Lussino, a 45 metri di profondità, una figura maschile adagiata sul fondo.

Che gioia vivere!

23

9788888764528g.jpgdi Franz Krauspenhaar

Se ne è andato Aroldo Tieri. A 89 anni, dopo una vita trascorsa a recitare per noi. Burbero e dalla battuta pronta, gran signore dello spettacolo.

A gamba tesa: leggiamo tutti leggiamo subito

13

digest.jpg
“plan globally and act locally”

Nel film di Paolo Sorrentino, L’amico di famiglia, il protagonista, l’usuraio, sovrappone la propria visione del mondo a quella rappresentata dal lettore tipo del Reader’s Digest. Leggo, in un’intervista, la seguente osservazione del regista:
“Selezione è stata la mia fonte di salvezza,per fare parlare l’usuraio:un linguaggio che non fosse di servizio ma nozionistico, alto e basso al tempo stesso. Fare di Giacomo un lettore avido di Selezione dal Reader’s Digest è stato molto divertente dandomi la possibilità di giocare con conoscenze nozionistiche e male utilizzate, ma – al tempo stesso- non banali”

Come leggere il Vangelo e rimanere vivi – 2. Il sorso estraneo

236

di Fabrizio Centofanti 

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”. Rispondeva: “Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”.
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: “Maestro, che dobbiamo fare?”. Ed egli disse loro: “Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato”.
Lo interrogavano anche alcuni soldati; “E noi che dobbiamo fare?”. Rispose: “Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe”. (Lc 3,10-14).

Nous est un autre

4

nous-est-un-autre.jpgdi Sergio Garufi

Alla conferenza stampa che precedette l’inaugurazione della mostra su Christo e Jeanne-Claude, allestita pochi mesi fa al Museo d’Arte Moderna di Lugano, la maggior parte delle domande rivolte dai giornalisti alla celebre coppia di artisti concernevano la suddivisione dei ruoli. Sebbene siano ormai trascorsi più di dieci anni dalla dichiarazione pubblica in cui entrambi rivelavano l’assoluta condivisione di tutte le scelte creative dei loro progetti, dal concepimento fino alla realizzazione, ancora persiste il pregiudizio di voler assegnare alla moglie dell’artista bulgaro il sessista e riduttivo compito di musa ispiratrice, tutt’al più dandole atto di possedere una certa abilità nello sfruttare appieno le potenzialità dei mezzi di comunicazione e nel suscitare consenso e reperire finanziamenti per le idee del marito. Il riconoscimento della paternità congiunta di quei lavori, che risaliva già agli 60, fu molto tardivo perché – come ebbe a dire Jeanne-Claude – “sarebbe stato difficile cercare di spiegare che si trattava di opere d’arte fatte da due artisti”, oltretutto legati pure sentimentalmente.

Chi non lavora non fa

5

petri_classeoperaia.jpg

La legge 30 e il nuovo corso politico: quali prospettive sul lavoro precario?
di
Ignazio Riccio

Circa tre anni fa entrava in vigore la legge 30, conosciuta da tutti come legge Biagi, una normativa che continua a far discutere poiché ha dato un nuovo volto al mondo del lavoro in Italia.
Fare delle riflessioni sulla legge 30 è d’obbligo, visto che non ha migliorato le condizioni professionali e sociali dei lavoratori atipici, anzi in molti casi le ha peggiorate.

Lovehoudini, e altre

29

gallery_image3.jpgdi Franz Krauspenhaar 

(Sono uno scrittore che talvolta scrive versi, ma solo per pigrizia. FK)

LOVEHOUDINI

1. le tue mutandine nere
traforate
escono come il coniglio
dal cilindro di una borsa
di pelle;

Seminario Internazionale sul Romanzo (SIR)

8

Seminario Internazionale sul Romanzo (SIR)

La sindrome di Schwob
Finzione e documento nel romanzo

(…) Una domanda sembra essere al centro di questo momento estetico: perché l’arte per essere tale ha sempre più bisogno di «realtà»? Perché il «documento» concorre in misura così invasiva alla creazione? Un tempo non molto lontano il romanzo inglobava il saggio. Oggi, sembra avvenire il contrario. Mi chiedo: ciò dipende dal fatto che la nostra percezione fantastica del mondo si sta sempre più indebolendo, o meglio, è sempre più oppressa e sterilizzata dalla percezione documentaria dei fatti, delle informazioni, tanto che non riusciamo più a concepire un romanzo come una finzione?