di Giorgia Giuliano Le chiama perevarenikabachky come se io non le vedessi. Zucchine stracotte. Dice che queste sono speciali. Mi annoda il bavaglino e copre il tubo della flebo; insieme al catetere sono due cavi dello stesso ordigno esplosivo
di Rodolfo Sgro
Nuove galline sono entrate nel pollaio. Il babbeo le ha fatte entrare per prendergli le uova. Gionni dice che saranno guai con l’arrivo di queste galline di montagna. Secondo me Gionni non capisce mai niente: me ne fotto di chi arriva
di Sofia Rigoli
Palidda non sapeva leggere né scrivere. La sua maestra veniva dal nord, dove i bambini imparavano entro i sei anni, diceva. Lei invece di anni ne aveva nove, quasi dieci, e ogni volta che doveva mettere le lettere in fila su un foglio per dargli senso si confondeva e finiva per distrarsi
di Nicola Maria Fioni Fra le campagne che costeggiano le anse del grande fiume, proprio lì dove l’Arda s’allarga per esserci risucchiata, un’eco risuona. «Sarà scappato sull’argine…» sussurra Mancini a Bianco, culo stretto, appoggiati al muro.
di Sean Ashmore
Vibra nell’oscurità la nota in mi della sillaba finale. La decanta una sagoma illuminata da un’unica lampadina penzolante. In ginocchio con le braccia aperte, la bocca spalancata
di Orsola Puecher
Circa 15 anni fa Sallusti intervistato da Telese su Il fatto quotidiano riuscì ad assommare una serie notevole di falsità storiche che mi toccò smentire. Rieccolo ieri sul Corriere della Sera, intervistato da Aldo Cazzullo, incredibilmente, che ripropone le stesse falsità.
di Federica Grasso
C’erano poche certezze nella vita della piccola Lidia, ma di una cosa era sicura: sua sorella era diventata antipatica. Non giocava più con lei e non le raccontava più alcuna storia
di Alice Ghinzani [14 anni]
«Ehi, nonna, ma tu conoscevi una certa Jenide Russo?» azzardo a un certo punto. La faccia della nonna si fa subito scura. «Dove hai sentito questo nome?» mi chiede. «Su una di quelle… ehm… pietre, credo… per strada» le rispondo, cercando di non mostrare che non sono preparatissima sull’argomento.
di redazione
I testi ricevuti condividono un pregio non irrilevante, una volontà civile di raccontare quelle storie di antifascismo che, di per sé, va premiata e merita il nostro ringraziamento. Ma il nostro è pur sempre un concorso. Quindi abbiamo valutato i testi dividendoci in due giurie, e ne abbiamo selezionati 12 che ci sono sembrati i più meritevoli di pubblicazione su Nazione Indiana.