orsola puecher

301 articoli scritti
,\\' Nasce [ in un giorno di rose e bandiere ] Scrive. [ con molta calma ] Nulla ha maggior fascino dei documenti antichi sepolti per centinaia d’anni negli archivi. Nella corrispondenza epistolare, negli scritti vergati tanto tempo addietro, forse, sono le sole voci che da evi lontani possono tornare a farsi vive, a parlare, più di ogni altra cosa, più di ogni racconto. Perché ciò ch’era in loro, la sostanza segreta e cristallina dell’umano è anche e ancora profondamente sepolta in noi nell’oggi. E nulla più della verità agogna alla finzione dell’immaginazione, all’intuizione, che ne estragga frammenti di visioni. Il pensiero cammina a ritroso lungo le parole scritte nel momento in cui i fatti avvenivano, accendendosi di supposizioni, di scene probabilmente accadute. Le immagini traboccano di suggestioni sempre diverse, di particolari inquieti che accendono percorsi non lineari, come se nel passato ci fossero scordati sprazzi di futuro anteriore ancora da decodificare, ansiosi di essere narrati. Cosa avrà provato… che cosa avrà detto… avrà sofferto… pensato. Si affollano fatti ancora in cerca di un palcoscenico, di dialoghi, luoghi e personaggi che tornano in rilievo dalla carta muta, miracolosamente, per piccoli indizi e molliche di Pollicino nel bosco.

ALICE VENTURA morta il 5.3.1945 a Ravensbrück “… per il suo ideale partigiano“

di Orsola Puecher
... è una storia piccola, di un piccolo eroismo, un piccolo gesto di normale umana solidarietà, che la portò a esaurire al Campo di Concentramento di Ravensbrück i giorni di una vita bellissima e inconsueta.

SÀDEQ HEDÀYAT: una civetta cieca

di Luca Vidotto
Hedàyat ci narra questa storia dando voce a un io perverso che si rivolge alla sua ombra e che prende le sembianze di una civetta cieca – nella cultura persiana simbolo di sventura, di mala sorte, di un che di maligno.

Gianni Celati [1937-2022] “Mondonuovo”

"Ci sono delle storie che valgono solo per quello che non è immaginabile e... le storie valgono di più se... se sono... se c'è tutto un in... non immaginabile che sta dietro le parole e le cose. Perchè credo che sia quello il regno dei narratori: quello che non è immaginabile."

David Foster Wallace e gli incisi [#2]

di Nicolò Cattaruzzo
D. F. Wallace ricorre spesso all’uso di incisi nella prosa non narrativa, costruisce periodi interi attorno agli incisi tanto che se venissero rimossi il testo continuerebbe a funzionare ma risulterebbe scarno e arido.

David Foster Wallace e gli incisi [#1]

di Nicolò Cattaruzzo
... e se questi incisi venissero eliminati la narrazione risulterebbe scarna, priva della forza e dell’ironia che invece acquisisce grazie all’uso abbondante, pieno di inventiva e non dogmatico che Wallace ne fa.

Le Croci

di Luca Vidotto
Cosa conta chi sono, io? Cosa conta la mia fama? Cosa conta chiamarsi Anna Achmatova, qui? Ovunque siamo sempre le stesse. Un unico corpo sofferente: il volto infossato si stringe attorno al nostro lutto; le labbra docili vedono il sorriso appassire...

REQUIEM

di Luca Vidotto
Mentre guardo la tua foto dietro al fragile velo di vetro che la ricopre, vedo sui tuoi occhi il riflesso dei miei. Ti sarei piaciuta, sai? Saresti rimasto incantato nel vedere i solchi che il tempo ha iniziato a scavare sulla mia pelle.

Mario Rigoni Stern [1 novembre 1921 -16 giugno 2008]

"Il bambino dormiva nella culla di legno, che dondolava leggermente sospesa al soffitto; il sole entrava dalla finestra e rendeva la canapa come oro; la ruota del mulinello mandava mille bagliori; il suo rumore sembrava quello di una cascata; e la voce della ragazza era piana e dolce in mezzo a quel rumore."

ANDREA ZANZOTTO [1921-2021] Vera figura, vera natura, slansada in ragi come’n’aurora…

"[…] il discorso visivo di Fellini ha risvegliato per me alcune risonanze entro una certa aura linguistica da dirsi veneta (veneziana solo in parte) sia per eccesso che per difetto. Mi è capitato davanti un parlare perso nella dicronia e nella sincronia veneta, fino al paradosso ed all’irrealtà di una citazione paleoveneta, un parlare un po’ inventato […] "
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