helena janeczek

325 articoli scritti
Helena Janeczek è nata na Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da trentacinque anni. Dopo aver esordito con un libro di poesie edito da Suhrkamp, ha scelto l’italiano come lingua letteraria per opere di narrativa che spesso indagano il rapporto con la memoria storica del secolo passato. È autrice di Lezioni di tenebra (Mondadori, 1997, Guanda, 2011), Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), che hanno vinto numerosi premi come il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Napoli. Co-organizza il festival letterario “SI-Scrittrici Insieme” a Somma Lombardo (VA). Il suo ultimo romanzo, La ragazza con la Leica (2017, Guanda) è stato finalista al Premio Campiello e ha vinto il Premio Bagutta e il Premio Strega 2018. Sin dalla nascita del blog, fa parte di Nazione Indiana.

Ricordo di Thomas Kling e del suo rivale

di Helena Janeczek Nell’anno in cui uscì il mio primo e ultimo libro di poesie, uscì anche il...

2 Poesie

di Thomas Kling Thomas Kling (1957-2005) è considerato, insieme a Durs Grünbein, il più grande rinnovatore della poesia tedesca a...

Contemporanemente

per B. La persona che non mi ha dato la vita, ma si è assorbita i miei rigurgiti e mi ha cambiato i pannolini, mi ha accompagnato a scuola e a comprare i primi reggiseni, la mia tata, la mia Ziehmutter, è in un reparto di terapia intensiva e respira col respiratore. E’ una notizia arrivata via fax. Una notizia via fax approfondita via telefono dove si parla di prognosi e prospettive, di senso della vita- “perché ha senso che uno vada avanti a vivere così?- “ah, certo, certo…“ – e sintomatologie. Si pone la questione dell’eutanasia perché la persona che mi ha cambiato i pannolini, ha deciso che non desidera vegetare attaccata ai tubi e ha fatto firmare ai congiunti più stretti una dichiarazione che delega a loro la decisione da eseguire. Siamo a Brema, Germania protestante, dove queste cose sono previste dalla legge. La persona che mi accompagnava a scuola, viveva da anni in un ospizio, anzi no! casa di cura con bella camera autonoma più servizi e cucinino, nella città di Brema. Quasi cieca e da anni in attesa della cecità totale, soffriva di vertigini, black-out, artrosi o artrite o un’altra di quelle cose nelle ossa che causano dolore costante e non ti fanno camminare. Ascoltava la radio. Fumava una dietro l’altra. Si annoiava a morte.

Piccoli torinesi coraggiosi

Su La suora giovane di Giovanni Arpino di Helena Janeczek Vi avviso subito: la prenderò alla larga. Prima di...

Canto popolare e altre poesie

di Tomaz Salamun Canto Popolare Ogni poeta autentico è un mostro. Annienta la voce e la gente. Il canto crea una tecnica che...

Terézia Mora a Torino

Domani, 7. giugno 2005, alle 17.30 la scrittrice Terézia Mora sarà ospite del Goethe Institut di Torino....

The Horror

di Helena Janeczek 1. genocidio remix Mai più mai più mai più mai più mai più si ripete si ripete...

Ridere nel secolo ventesimo

di Giuseppe Montesano Che cosa è il Comico? C’è poi tanto da ridere nel secolo dal quale siamo usciti e...

Epifanie

di Angelo Petrelli 1. aggredisce il buio e l’ombra la consueta comparsa artificiosa di te - occhio nel fiume avvampato ed elettrico e...
Print Friendly, PDF & Email