giacomo sartori

503 articoli scritti
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.

L’infinito non basta

di Saverio Simonelli
Già dalla sera Franz ha preparato il frac. Lo stesso che indossa per i concerti. Si adatta perfettamente alla snellezza del suo corpo. Lo accompagna. Suona assieme a lui.

Avventure di uno scrittore affettivo

di Mauro Baldrati
Angelo Maria Pellegrino, attore, letterato, marito e curatore delle opere di Goliarda Sapienza, scriveva che sua moglie apparteneva – purtroppo – alla sfortunata categoria degli “scrittori affettivi”. Perché sfortunata?

Un genere anglosassone (Letteratura e diritto #2)

di Pasquale Vitagliano
Intanto cosa è accaduto in Italia? Se la collana Urania-Mondadori dà il nome di “giallo” al genere, va riconosciuto che questi libri sono sempre stati considerati di serie B, libri adatti per le stazioni ferroviarie.

Libro del metodo naturale (il capitolo X del Dao De Jing)

di Paolo Morelli
Il metodo naturale è il modo e la maniera per ognuno di noi di “coltivare la propria parte di natura”, vale a dire fuori dalle costrizioni e dalle supposte con-venienze obbedire all’unica autorità che la nostra coscienza riconosce, poiché ne fa parte.

Le lettere scarlatte (Letteratura e diritto #1)

di Pasquale Vitagliano
Se dagli anni 2000 in poi il giallo italiano è stato nobilitato, il filone del Diritto e Letteratura è sì apparso nei titoli di molti libri ma non ha attirato la stessa attenzione. Non esistono, neppure tra i contemporanei, autori italiani come Friedrich Durrenmatt.

Clarice Lispector a Berna

Cristina Vezzaro intervista Roberto Francavilla
La lingua letteraria di Clarice è un’operazione estetica, un progetto della forma più volte dichiarato. I suoi spostamenti dalla norma non sono imputabili, se non in minima parte, alla sua condizione di estrangeirada (come ha voluto una certa critica)

Il vagabondo ferroviario e le isole che si vedono dalla Liguria

di Marino Magliani
Calvino quella storia non la scrisse mai, però col tempo venne a sapere che un bambino vero aveva fatto ciò che lui aveva immaginato. E col tempo il bambino vero, diventato poi adulto e infine vecchio - un vecchio vagabondo lungo i binari - seppe che il famoso scrittore Calvino aveva inventato la sua storia.

Abbagli tra le rovine del mondo caduto

di Alice Pisu
Intrigato dalla vita nascosta nella materia morta, da ciò che è ormai privo di senso, Voltolini genera visioni nel gioco di accumuli utile a sostanziare una dimensione estranea al noto. La tensione alla vertigine esorta chi legge a concepire una cifra di inconoscibilità e al contempo di familiarità in luoghi infestati dalla solitudine: analogie con l’ignoto che ogni individuo sperimenta se osserva il proprio vuoto.

LA SPORCIZIA DELLA TERRA

di Giacomo Sartori e Elena Tognoli
Ci hanno insegnato che la pulizia è molto importante, e che le cose pulite sono inodori e ordinate, ben illuminate, ben geometriche, preferibilmente chiare. Quindi non c’è molto da stupirsi se la terra, che è tutto il contrario, ci sembra sporca e brutta, e anche poco igienica, infestata da vermi e altri bacherozzi com’è.
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