I nati di contro
di Giorgiomaria Cornelio,
frammenti da un libro a venire
La caduta dei dannati all’Inferno di Peter Paul Rubens, sfigurata con l’acido da Walter Menzl, 1959
«Il dannato riceve la pena meritata,
mentre chi si salva riceve una grazia non meritata.»
Agostino, Lettera 194
Se chiedono, rispondi:«
faccio come il dente strappato.»
Non c’è correttura che
rivolti all’indietro, siero o leva
per il nato di contro.
Oh vita giù accanto alla paglia,
antartide a confetti, provincia
della malinconia. Mi avete di-
giunato.
–
Lepri a buchi, ganimedi, bestie torte, femmine
con ruggine: questo eravamo. Ora, nel fondo
a cocci del tempo, un altro tempo concede amnistia,
mette fine al censimento.
Ma quale ammenda ci darà indietro tutta la vita
già morta? Chi cancellerà il guasto che
sempre ci precede?
Un giorno di pace è più corto del
suo giuramento. Noi portiamo il monito
dove è più in vista.
I cresciuti intatti, i nuovi dimentichi,
taceranno il vecchio allarme.
Poi, guardandoci
come si fissa l’ultimo
scampato alla brace, diranno:
«passato il rogo per l’ardore.»
È splenduto.
_
Allora,
prima che sia ancora guerra,
bucherò la placenta di questo
sonno, farò l’occhio aguzzo,
l’occhio desto, per fissare, den-
tro la strabica radura della
specie, la specie non corrotta,
la forma di ciotola vuota.