Medeatiche
di Beatrice Achille
io scurissima notte come ti trattengo
nemmeno pronuncio nemmeno l’iniziale
e già poni e già muovi nel buio il distolto
fino a che non sciogli quel senso di totale
criterio una totale abnegazione aperta
se vuoi non entro a casa non varco la porta
non pulisco più e sporca trovarti cresciuta
uno sguardo e sei già sorta elevata a corona]
sole a mezzanotte solo su questa cima
io scurissima notte ti trovo disciolta
covata nel ventre per restare insaputa
e anche chiarificata darsi sempre un’ombra
qualcosa di nascosto promosso dal buio
restare oscura e tanto basta per la notte
il cielo stellato precipita dal cuore e
di solo una parola so essere salvata
io
***
pratoline su pelle io vorrei esserti sposa
inchinarmi nel tempio l’incenso che veste
e dirmi tua sposa che ti sposa in segreto
iniziarsi al paesaggio e trovarvi un maestro
qualcosa che sia “casa” o cattedrale muta
qualcosa che sia ossa di foglia e linfa nuda
poi dita tra dita bagnate di acqua santa
per indicare il cielo e nominarlo piano
“tu sei cielo” e poi “tu sei vita”, “sei sicura?”
piano scostarsi il velo e guardare in silenzio]
corona di spine si fa arbusto di rose
e noi in fondo in piccolo a profumarci e noi
in fondo in piccolo – pratoline di campo
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Grazie per l’ omaggio ai miei libri La legge del buio e La muta per amore
Francesca Canobbio
lo dico sommessamente ed in odore di pudica provocazione…… – mortacci -……. sei di molto ben scritta…..