Le scimmie… (96)
di Dario Voltolini
e dove arriva il getto così orientato?
ha un limite posto nel tuo centro
oppure procede cadendo cadendo per sempre
di mondo in mondo
toccando ogni volta una nuova riconosciuta sponda?
in qualche rapido secondo
la nuvola grassa e unta scoppia
come una schiuma che niente più contiene
gira l’angolo furiosa
eccola che viene
il rumore la sostiene
forze cieche la mantengono
forze furibonde la sospingono
grassa di ciò che ha divorato
mentre in mezzo al prato la fragola si perde
ai lati della strada che sale sul vulcano
si aprono fosse nere dietro ai portoni
imbuti che richiamano con odori di materia in corruzione
amputati feriti antri che discendono
che si fermano ciechi ai piedi arrugginiti
della saracinesca abbassata
apparentemente dimenticata
tanfo di vapori fermentati e di metalli ossidati
lentamente camminando ondulando i fianchi
ondulando ondeggiando sciabordando senza collisioni
muri di cemento e strutture in tensione
passerelle sospese sugli scavi
scorciatoie guadagnate piegando una lamiera dei lavori
ondulata ossidata riverniciata
cantieri e tubi di sostegno ai palchi del restauro
scalinate nere e rampe degli handicappati
forsennate a destra e a sinistra
ad angolo acuto nere
alti archi dei portoni aperti
niente penombra
luce e calore di corsa negli interni
corridoi e saloni che immettono in altri saloni
una donna cammina lontano
apparentemente indisturbata
lentamente ondulando i fianchi
apparsa scompare
riappare vicina ondulando la testa
lo sguardo nero
indugia a destra a sinistra
come evitando di fissare davanti
ma quando scatta è di serpente
gelido nel sorriso che spegne i nervi
di chi viene fissato
dardeggiato
scomparsa riapparsa lontano
ondulando e parlando in litanie
la sua ipnosi il suo mantra di dati e informazioni
magnifici legni alle pareti
ceramiche finissime ai pavimenti
antiche
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Niente da fare: LE SCIMMIE sono bellissime! Complimenti, Dario!
Sì, ma non dirlo ondulando i fianchi:-/
A Voltolì, me piange el core a pensà che le scimmie stanno pe’ finì… te prego, te scongiuro, tu ch’hai riggenerato e dato nova linfa a ste para de coioni, facce de novo venì! ridacce n’artra serie de ste scimmie!
Caro me’ coglioni, e se le rimettessi da capo, le scimmie?
A Voltolì, il massimo piacere se prova quando ce sta lo stupore, te pare? la libidine che me coglie quando vedo ‘na scimmia nova, e inizio a spoglialla, riga dopo riga, nun me la dai più al secondo spogliarello! te devo dì io ste cose!? suvvia, dacce n’artra creatura vergine, ‘na creatura prelibata, fragrante, de quelle che te infiammeno l’anima!
Dario è un genio del Web. Questa performance delle SCIMMIE, oltre al valore testuale, ha un valore collaterale, che si iscrive perfettamente in questo momento storico, secondo me. L’idea del reloading delle SCIMMIE mi esalta. Blanchot si rivolta nella tomba, ma era anche lui una scimmia antropoide.
Genna, sii sincero: tu i fianchi li onduli, li dondoli o li ondeggi?
Basso Profilo, ti ho individuato! So chi sei! Sei ricattabile!
Voglio tutti i tuoi diritti d’autore in biglietti di piccolo taglio in un portafoglio di mandrillo!
Fermo posta Nazind 195 Roma!
Be’, non è difficile sgamare Basso Profilo…
Davvero Gabriella? Beh, sei geniale lo stesso! E ora? Io voglio i suoi diritti d’autore! Me li lasciate tutti per me?
Grazie, mio papà tiene famiglia…
Tranquillo, i diritti d’autore sono tutti tuoi!
:-)
Non mi sento così geniale, dài… il mio tarlo è giggetto er carrettiere, ma forse ho capito chi é… ;-p
Giggetto è molto più divertente, altra categoria. Ma chi è? E perchè mi fai la linguaccia?
Per gioco! Giggetto è anche più intelligente, molto più intelligente! ;-)