Anatema
di Rosaria Lo Russo
I miei sogni erotici sono stati ammalati dal potere
nonostante il non potere
nonostante il bello del settantasette
i miei sogni erotici sono stati violenti
Dal settantasette al settantanove la violenza è bella
sono incubi erotici
dove subisco violenza
il potere ha violentato il mio sogno erotico
il mio sogno erotico violento incestuoso
In sogno sono una fedra luperca
in sogno sono una elettra che succhia odio e sputa vendetta
in sogno sono una mirra lagrimosa
che geme sangue e smegma
Se di odio candido è fatto il mio erotismo
io rifiuto il mio erotismo
io non voglio amare
io voglio avere il non potere amare
Qui c’è una storiaccia putrida
da vecchio millennio
una storia trucida di incesti
piccolo borghesi e agresti
una squallida congiuntura tenace da non ricordare
Il non ricordo è la forza del non potere
Mi rinchiuderò nel recinto di Dio
e farò di tutto per dimenticare
e farò finta di non vedere questo:
Mi parlano solo di morte e di soldi
come se il rumore dei secondi attutisse la campanella della prima
morte e soldi
dagli anni ottanta ad oggi
come stessero sullo stesso piano
come potessero annullarsi a vicenda
Noi del baby boom siamo nati nell’età dell’utopia
siamo cresciuti come avessimo in mano la chiave del futuro
la soluzione dei problemi della vita
la soluzione dei mali del mondo
Noi del baby boom pensavamo che la rivoluzione era in atto
che il cattocomunismo fosse giusto e quindi vincesse
che la famiglia finisse
la religione finisse
lo stato borghese finisse
la fantasia cominciasse
e non finisse
l’arte
sommo bene e bene sommo
trionfasse
le donne fossero libere come gli uomini
i bambini liberi come gli adulti
la povertà non si vedeva
perché non c’era
si credeva
Si vedeva tanta roba a prezzi bassi
bollette basse e adulti al lavoro
Noi del baby boom siamo invecchiati presto
noi bambini adulti obesi
abbiamo paura
Correre correre
verso ciò che si era creduto
che finisse
precipitevolissimevolmente
Anatema di Rosaria Lo Russo è di prossima pubblicazione per l’editore Effigie.