E scrivere valanghe
di Bianca Battilocchi
County Sligo, Ireland
Nota introduttiva
«Ci sono delle cose di fronte a questa pagina aperta / che sono
collegate / alle cose che mancano / le cose come le cose […] »
Corrado costa
La scrittura per/di valanghe trova il suo avvio d’improvviso, quando l’irruzione di un’incontrollabile orda di immagini e pensieri riesce (finalmente) a smuovere il terreno psichico ‘squilibrandolo’ e travolgendolo in una fuoriuscita crescente di libere associazioni che si inanellano felici, provocate, in questo caso, dalla calamita-calamità del quod libet (ciò che piace).
Croissants
croissants, pains aux chocolats, pains aux raisins
ma soprattutto croissants (dal latino crescentem)
ascoltare Schubert mentre faccio gli esercizi sul materassino
ballare con le gambe per aria (andante con moto)
pensare a Joséphine Baker alle lezioni di flamenco di Anaïs Nin
Ernest che prende un altro libro in prestito a Sylvia Beach
essere poveri ma felici vivere una festa mobile
le estati nella casa in campagna
i travestimenti dall’armadio della nonna
giocare con la parrucca dell’Antonietta
le more le ortiche i balloni di fieto
Francesca Woodman per le strade afose di Roma
le geologie della Woodman e di Ana Mendieta
le querce cercare tesori nei negozi di antiquariato
le conversazioni e le avventure all’hotel alchemico
quelle dei realvisceralisti Cesárea Tinajero
i cafe con leche nel DF – ah!
usare la punteggiatura come mi pare 1
non usarla proprio talvolta e scrivere valanghe
trovare una scusa per usare parole come giacché o costui
la Nouvelle Vague le onde je vais et je viens – je t’aime
aprire finalmente le finestre quando inizia la primavera
spiare i vicini dalla finestra (anche d’inverno) e non vergognarmene
La bella estate di Pavese l’estate (ma più la primavera) Pavese himself
libiamo libiamo ne’ lieti calici che la bellezza infiora
continuo?
la serenata in E maggiore di Dvorák
leggerci la fronte anziché i palmi io ed Oliver
i suoi abbracci e i baci la sua pizza pronunciata pixa
fare un dottorato sui tarocchi di Emilio Villa a Dublino
spedire cartoline le statuette della fertilità Marjia Gimbutas
ricordarmi dei sogni e come se non bastasse fantasticarci sopra
Jung sull’alchimia Rrose e Coco Sélavy
croissants a volontà
Il raggio verde di Rohmer Il pianeta verde della Serreau
verde que te quiero verde (adoro il viola ma fa tanto quaresima)
le discussioni del club di Horacio Oliveira
pensare di scomporre e rileggere la mia vita come in Rayuela
considerare di scrivere un romanzo ma non farlo
invitare a un aperitivo Billie Holiday
i picnic col tramonto alla Côte des Basques
la vita in campeggio dormire in tenda dormire come un sasso
addormentarsi quando fuori piove
i fiori e Flora Tristan l’arcadia di Ermanno Olmi i trovatori
l’arpa d’or dei fatidici vati
gli amici i loro talenti le loro ossessioni
la poesia la preistoria la polisemia
l’Odissea la Medea Bob Dylan la glossolalia
i campi di lavanda e di papaveri le casette sugli alberi
il museo di Isabella Stewart Gardner
i labirinti Phoenix park e i suoi cervi
quodlibet
(tbc)
- [*?!*]↩