inversioni rupestri (# 1)
di Giacomo Sartori
Intonate
le nenie
le cantilene
le ninne nanne
gli inni no
e nemmeno
le arie guerriere
le marce marziali
ne tracima
la storia
(fosse solo
il nazismo!)
mi fanno
ribrezzo
Parafrasate
le paia di piedi
(paiono pantofole)
firme ferme
per sempre
(impietrate)
noi eterniamo
le nostre fattezze
su internet
Rinsegnateci
i canti degli oranti
i gesti lenti
o ferventi
le formule
fauste
per disfarci
di culti turpi
(e sicari)
nello scarico
c’è cascato
(con i roghi
e la garrota)
il bambino
(eccoci qui
analfabeti
dell’animo)
dal canto mio
vado a un corso
di silenzio
(saldo in euro)
Decriptate
le stelle nervose
(ebbre di gelo)
le sere d’inverno
(vi parlano?)
edotti ora
della relatività
misuriamo
gradi e neutrini
(e lustri luce)
le cifre nevrotiche
ci rincuorano
(io decripto
il terreno
lo scannerizzo
lo tramuto
in equazioni
polinomiali
poi mi pento
però incappo
nei lampioni)
Spifferate
che cerca il dio-cervo
che certezze certifica
con le corna contorte
ora furoreggia
la liturgia
della materia
(i cervi protendono
rami impolverati
dalle pareti
delle birrerie)
NdA: ho scritto questi testi, ancora in fieri e “sperimentali/sperimentosi”, nell’ambito del progetto (al quale partecipano vari artisti, e dove sono stato invitato anch’io):
INVASIONE RUPESTRE, SITO UNESCO N.94, VALLECAMONICA BS
A cura di Marco Milzani, Sara Donati, Sara Rendina, Elena Turetti, Sara Galli, Il Cardo Cooperativa Sociale Onlus in collaborazione con il Distretto Culturale di Valle Camonica
(le immagini le ho selvaggiamente fotografate dal magnifico “La civilsation du Val Camonica”, di Emmanuel Anati, Arthaud, 1960)
Raffinato . come sempre.