Le scimmie… (17)
di Dario Voltolini
e la donna in uniforme camminava larga nella sala
nessuno sapeva più che ora fosse
passavano taxi pieni di bianchi ubriachi
al terminal passavano taxi pieni di negri
esili e nervate
nell’hotel c’erano colonne di ghisa bellissime
eravamo seduti tutti e quattro al tavolino del caffè libreria
solo il vento che un poco lo muove
quello spettacolo furioso immobile
ho letto che si tratta di un sintomo di malattia
tutto quel grande fuoco dell’autunno
così hanno detto
si erano trovati oh magnificamente
che erano arrivati prima di tutti vicino a Boston
c’erano anche gli amici dell’altra famiglia di italiani
cortesemente tartufati
o se ne andranno beati
senza nemmeno guardarmi?
ho visto il rinomato uomocolto postmoderno fare la scimmia
al tavolo del convegno ripetendo infinitamente la stessa mossettina
con le mani ben curate e la verve tutta così sua e personale inimitabile
una cosa davvero imbarazzante per chi come me non l’aveva mai visto
dal vivo ma solo tramite la prolassi alfabetica su carta stampata
eppure notoriamente si tratta di un uomo assai colto e molto
intelligente che ha visto tante di quelle cose che ci scappelliamo
e che ha anche detto con tanta generosità a tutti quelli che non le avevano viste
che lui le aveva viste e nei momenti di grazia che non gli mancano di certo
è come se noi si fosse stati lì là con lui grazie alla sua arte di parola
che anche nei momenti meno illuminati è sempre cosa di gran pregio
però dio buono vederselo a pochi metri davanti tutto inebriato
incipriato e manicurato così sobriamente così elegantemente
mettersi a fare quei versolini quei gesti da scappellotto sul culetto
con la boccuccia a orifizio e le spallucce antispleen
quel numero di finto fioretto di vero imbarazzo così poi
ripetuto a cena e preannunciato a colazione talmente uguale
in ogni occasione da farci immaginare oscenamente l’uomocolto nell’intimo
della sua camera in albergo davanti allo specchio del cesso
provarlo e riprovarlo approvandosi veramente molto
non fosse altro che per questa immaginazione suscitata di cui avremmo
davvero fatto volentieri a meno se non altro per non dar peso
potevate telefonare
mandarmi un fax
farmelo sapere
scrivermi due righe
sarei venuta volentieri
mentre invece sono stata per tre giorni dentro un autobus
che andava
quando mi hai aperto la porta
ho visto che in casa non c’era stato nessuno
e dalla finestra si guardava direttamente in mare
come sempre
e avevi di nuovo bevuto
oh quanto avevi bevuto!
e fammi entrare e dammene un po’
danne un po’ anche a me
I commenti a questo post sono chiusi
Leonardo Caribi ha ragione: qui si tratta di buon gusto, anzi di pessimo gusto. Questo sedicente Voltolini ha uno spazio e non vede l’ora di occuparlo con le sue cazzate. Un pastone infinito che non sembra avere alcun limite. E poi brutto brutto brutto. Ha ragione Leonardo. Voltolini, smettila!
“ho visto il rinomato uomocolto postmoderno fare la scimmia”
Ah, che bel verso! Ma diamo i numeri qui dentro?
Cfr. “Ho visto le menti migliori della mia generazione
distrutte dalla pazzia, affamate nude isteriche,
trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di
droga rabbiosa…” eccetera.
Voltolini all’Idrogeno?:-)
vabbe’, mi sembra chiaro che è impazzito.
Mirc, ti sbagli.
Dario era GIA’ pazzo!
Riflessione numero 1)
La poetica delle parole mi pare ormai superflua e questa ennesima tiritera di scimmie mi definitivamente chiarito la necessitá di dare voce alle cose, agli oggetti. Una voce semplice che non si diverta a rincorrersi, che non voglia colpire, che abbia come unica sostanza l´essere lí semplicemente, senza scappellotti sul culetto
Riflessione numero 2)
Mi sono chiesto come é possibile che 50 milioni di persone votino Busch, me lo sono chiesto perché non posso pensare che 50 milini di persone (anzi piú di 50 milioni di persone) capiscano (tra virgolette) meno di me. Forse la risposta sta proprio nelle scimmie di Voltolini. Una cultura che non arriva a niente e che si parla addosso. Una stanchezza generale per la stravaganza, per film documentari, mega concerti, spettacoli e spettacolini. Non so, ma credo ci sia nell´aria una voglia di concretezza anche bislacca e falsa, come quella della destra americana. Voglia anche di combatterla la concretezza guerrafondaia, ma di combatterla senza le scimmie del pensiero che, saltando da un ramo all´altro, rimangono sempre sullo stesso albero e ormai non dicono piú niente.
Non so!
leo
A Voltolì, sei nu bravo guaglione e nu bravo scrittore, ma nun tirà troppo la corda! che ce stai iniziando a sfrantumà i tre quarti…
A Me Cojoni, che stai a ‘ddi? Quello ormai cià la scimmia della poesia sulla spalla…
Francamente non capisco con quale criterio vadano a capo i versi di queste scritture. Non è opportuno fare un unico intervento mettendo in prosa il tutto ? Non so, ormai mi sembra aleggi aria di svacco su questo blog.
E’un testo per voci sintetiche, quindi da recitare, non una pagina di romanzo.
Ma perché non andate a fare le pulci agli articoli di Ferrara piuttosto.
“tutti gli uomini cercano un barbiere
tutte le strade sono percorse da uomini in cerca di barbieri
barbieri americani
barbieri indiani
uomini svedesi
uomini danesi
barbieri cingalesi
andrea barbieri”
Vediamo se intercetti il verso spurio fra gli altri autenticamente voltoliniani:-/
Madaaaaaaaammmmmm! venga e riprendersi Angeliniii! Suuuu!
Non temere, le Madame dell’Editoria per Ragazzi sono solidali tra loro e proprio non mi vogliono più. Ti copio-incollo un mio recente scontro con una tizia dell’ennesima Casa Editrice, a cui avevo proposto ‘Kun en Spillemand’, sconosciutissimo ***romanzo*** del pur conosciutissimo Hans Christian Andersen:
> Gentile Lucio Angelini [cut] senza alcun dubbio “Solo un
violinista” non è un libro adatto ai ragazzi.
Non per la difficoltà del testo o delle situazioni, ma per tantissime allusioni
a eventi storici e culturali che non credo possano essere comprese e interpretate correttamente da un lettore di dodici-tredici anni.
Risposta di Lucio Angelini il 18.10
Le spiace farmi almeno ***un esempio*** di evento incomprensibile per un lettore di dodici-tredici anni? Così, per mia illuminazione.
Tizia della Casa Editrice il 18.10
> Mi riferisco alle allusioni frequenti a episodi storici
Lucio Angelini il 18.10
Sia gentile, mi faccia un esempio concreto.
L’edizione INTEGRALE ha di sicuro alcuni riferimenti culturali complessi,
questa ***riduzione***, a mio modesto avviso, no.
Tizia della Casa Editrice:
[senza citare alcun esempio di episodio storico]
Se la mia risposta è un no, è un no: tutto qui.”
Altro che scimmie, le Madame dell’Editoria per Ragazzi sono proprio OCHE!
…e tu sei proprio un pirla
…e tu sei proprio un pirla
Per Ciaopep, Google mi dà questo:
“Trucchi, Soluzioni, Giochi, Emulatori, Copertine, Roms e …
… Lista Utenti Online: THE BEST ciaopep neo alem23 103857 Utenti Iscritti – Ultimo
Utente Iscritto: *****ciaopep***** – Ultima Foto Inserita Da: osirisvany ISCRIVITI AL …
http://www.apocanow.it/forum/profilo.asp?nickname=Seshoumaru – 58k – Copia cache – Pagine simili”
Ubi maior cesso, minor cessat.
Mi sembrano ingiuste le critiche a Voltolini.
Invece è un grande specchio in un cui riflettersi. Un work in progress sull’autocoscienza di grande impatto!
Un bel lavoro!
Ma che ve fanno ste scimmie? so’ simpatiche, so’scritte bbene, nun rompono i cojoni a nessuno. Nun capisco questi che se lamenteno. La curtura che se parla addosso, e bbla bbla bbla, ma che c’ avete titoli pe’ parlà de curtura? Ma fateme er piacere. Se Voltolini vo’ mannacce le sue poesie ancora pe’ mesi su e’ scimmie lo fa e voi zitti e mosca, se no’ m’arabbio e so’ propio cazzi vostri.
Caro Angelini,
fuori gli attributi: devi fare i nomi delle case editrici di cui parli male. Devi fare nome e cognome delle redattrici che ti sembrano oche giulive!
E insomma, che cazzo, un po’ di coraggio! Qui troppo spesso uno ci ha il timore di schiacciare non si capisce bene quale tipo di piedini. Così vi dimostrate più pavidi del più pavido giornalista di “Repubblica” o “Messaggero”. Eccheccazz…
Mi pare che nel pezzo “Bullismo editoriale”, pubblicato qui a ottobre dall’amico Tiziano Scarpa, i nomi ci siano eccome!
Dopo il volume “L’incredibile storia della Fata Fatuccia e della Strega Forestana”, che fece il giro di tutte le redazioni del settore ragazzi, sono ormai considerato il Pierino la Peste della situazione, da tenere bene alla larga. Ho continuato a lavorare solo come traduttore (es. il delizioso “Un vero bugiardo”, di Tobias Wolff, Einaudi-Stile Libero). Come autore, credo che resterò tagliato fuori a vita. Orietta Fatucci di Einaudi Ragazzi/Emme/EL, Margherita Forestan di Mondadori Ragazzi, Donatella Ziliotto di Salani, Beatrice Masini di Fabbri eccetera mi amano come il fumo negli occhi:-/
Credo che, fosse stato per loro, lo stesso Hans Christian Andersen sarebbe rimasto il figlio del calzolaio di Odense. Ma chissenefrega.
Ormai l’interesse principale della mia vita è l’alpinismo. I miei nuovi giocattoli preferiti sono le ***ferrate***.
Non c’è fine settimana che non mi troviate sulle Dolomiti da qualche parte, benché non sia più di primo pelo:-)
Viva le montagne.
Fanculo agli onorevoli della Casa delle Libertà che vogliono liberalizzare (è in preparazione una legge) l’accesso a strade bianche e persino a sentieri di montagna per jeepponi e moto da trial!
Oh, finalmente: questo è parlare, eccheccazz. Grande Angelini, ti mando un abbrazz.
Dario, non te la prendere, ma con la poesia lascia perdere. Non fa per te.
Ah vabbè. allora dacce un saggio tu de la tua bravura. Che sai fa lo stornello? E provace. E nun sta a rompe. Nun te la prendere… Sai quanto je frega a Vortorini der parere tuo. Se è come penso io, cioè na persona ‘ntelliggente. Capirai che scienziato, che sei. Ma va a magnà er sapone, va.