della vostra mistica inerzia
di vito m. bonito
(inediti)
1
loro parlano sulla mia testa
io seguivo le scarpe
entrare uscire
dal muro…
2
sono in grado
di applaudire
divorare il sole
la mente dei neonati
tutte le unghie
3
hanno fatto volare la neve
ma l’istituto delle resurrezioni umane
ha cambiato la luce
si dice l’inquilino essere stato
un’ombra nel muro
sfuggita al creato
– no – viene sollecitamente rilevato
– solo il primo sospettato –
4
l’inquilino ha cambiato casa
ha lasciato un’impronta di resa
sui vetri sui muri
dopo anni
pare
un respiro
debole
tiepido
ancora
5
muro apre muro
non sanno chi è stato
eppure il muro
lascia andare
fogli carte umiliazioni
le grida di pietà
muovono venti
mostrano i denti
della rossa umanità
– dobbiamo continuare
dobbiamo –
6
– non sono gli uomini
che sanno morire
sono gli animali
e tu non sei un animale…
senti? il pigolio doloroso –
7
se ritorni
ricordati io non sarò
più vivo
l’istituto delle resurrezioni umane
ha potuto ricostruire
queste parole
sospese dimenticate
non ancora
pietrificate
8
aspettare
entrare
no – uscire
miserere
scomparire – sì
dominio
rifiuto
sottomissione
dominio
ogni forma
proietta la sua forma
su un’altra forma
anche non percepita
– ricongiunte frasi appena udibili
sinanco dentro i cassetti –
scrive alato referto
– l’odio poi
non bisogna guarire… –
9
riferiscono
applaudendo
avere trovato
traccia sonora
amore mio…
l’istituto delle resurrezioni umane
crede essere possibile
così tanto orrore
10
l’istituto delle resurrezioni umane
non è riuscito
a riportare in vita
l’inquilino
in verità si tratta ormai di un’ombra
lasciata nel gelo
un poco di melma
di specie dolorosa
ormai si suppone
non più perniciosa
l’amore la gioia i sogni
se ne dà appena notizia
una volta l’inquilino – pare –
ebbe l’ardire
11
l’istituto delle resurrezioni umane
batte le ali quando applaude
chi ha visto nega di aver visto
chi vede non sa cosa vede
l’inquilino ha il futuro di un morto
– sarà bellissimo vedrai
sarà bellissimo non lo sai? –
lui è caduto
nel respiro
l’ha fatto
preso atto
applauso
12
l’istituto delle resurrezioni umane
deplora i pensieri incompiuti
l’inquilino figlio di sua figlia
usava camminare senza occhiali
guardandosi aperte
le mani dicono
testimoni giurano
molti anni prima
in un albero
averlo visto entrare
l’istituto delle resurrezioni umane
ribadisce compiutamente
che le foglie prima o poi
cadono
sempre
13
volano via
ritornano
– quanto resisterai
a stringere
questo poco di niente? –
14
è una giornata di sollievo
il fuoco su di lui
l’inquilino
quasi certamente
oggi se ne va
tra i bui
15
l’inquilino e l’animale
si incontrano faccia a faccia
l’inquilino sbrana l’inquilino
16
– vedo e rivedo
dico e ridico
nel mio tradimento
io sto
e ti guardo morire
ti guardo morire
nel mio firmamento
per ciò
la nebbia io sono
io sono la nebbia
rossa la nebbia
ora solo per te…
tua regina
tuo autodafé –
17
lo so… ora qui…
loro dicono che mi hanno tradito
quegli altri
lasciandomi solo al macello
qui
non fa più mattina…
non c’è…
più rumore…
il congedo… la nebbia… la stella…
rossa d’orrore…
si gela
sento solo il respiro
che scola
che anela
sento solo la strage
oh sì…
ecco l’odore…
aldilà che m’affina…
in faccia mi sparerà
lo sbiancatore
quel sogno
tutto d’un fiato
qui muore
paradiso
di nostra empietà
18
ulteriori verifiche
parlano di
– cenere bianca
resti vocali
perfettamente saldati
a resti fecali –
19
io sono l’inquilino
che chiude le tende
appena un fiato
dopo il creato
Vito ha una scrittura netta, secca, che lacera. Sono bellissimi questi inediti, spero presto di toccarli su carta.