Poesia d’amore (in qualche modo)
di
Francesco Forlani
Deve esserci un modo (un mondo)
per non tacere di nuovo il grido
di una mancata paternità
di una normalità agognata
e assassina.
Una chiave di volta ci sarà
(un risvolto) che non sia parola
que des mots que des morts
e alla ferita faccia da medicamento
dia sollievo.
Sicuramente c’é un piano (un pianto)
per non ridursi all’elemosina
di uno spazio e un tempo
e spingere i mobili da un capo all’altro
della stanza.
Esiste un qualcosa come lama
alla gomma rigata dell’ideologia nostrana
che da destra a sinistra ti divora
la carta quotidiana la quota cartacea
del nulla.
Sicuramente c’è o deve esserci
la parola d’ordine al disordine
credere che di tutte le parole
almeno una come una cosa
ti sia amica.
Che non vale credere e pensare
al bene attraverso il male fatto (dagli altri)
al meglio dei mondi migliori
è modo (un mondo)
che non vale,
un tuo sorriso, un bacio.
una tua carezza.
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Mi piace quando Francesco parla dal suo cuore. Si ascolta un pianto fragile, discreto davanti a un mondo pazzo, solo l’amore avvolge, discreto siparo che prova distanza tra il mondo violento e la voglia d’amare.
è tenerissima….
wow che immensa ….
“e spingere i mobili da una capo all’altro / della stanza”
il sisifo del bilocale, questo è spesso ahimé il nostro destino…
in me. dentro di me
mi spiace,
non riesco a dirti che è solamente bella
b!
Nunzio Festa
un modo un mondo
un piano (un pianto)
ecc.
sta roba la fa De Gregori…
Caro Francesco,
è dunque un periodo così intenso, questo?
A presto.
ma su che base vengono scelte le cose da pubblicare qui, scusate?
Molto bella, Francesco, in attesa di sentirtela recitare alla Foce di Porto,
Homme libre, toujours tu cheriras la mer.
marino
effeffe o della freschezza
non sempre occorrono lenzuolatiche lemmiche
estratticopichizzate da leggosuwkipedichegoogliche fontiche
ninnananna macignate di testi che uno si compra il libro
che degregoriselosognano oltretutto
caro francesco,
questa poesia ha un bel tempo, viene voglia di ballarla abbracciati, fermi sul pavimento ondeggiare appena, per il tempo della canzone che tu dici, che riscuote – faccia a faccia – il suo premio di bellezza, il sorriso dentro a un bacio, la sua carezza.
ti sorrido,
frau
Caro Ignorante,
vengono scelte per non annoiare il pubblico.
Cordiali saluti
Bellissima!
“normalità agognata/ed assassina” Della nostra generazione è l’inquietudine e la contraddizione. Forse è che la speranza di una normalità (quotidianità?)si rivela irrangiungibile, intima aspirazione senza possibilità di divenire azione.
la cosa più bella è la forma triangolare delle strofe
Sicuramente c’è o deve esserci
la parola d’ordine al disordine
credere che di tutte le parole
almeno una come una cosa
ti sia amica.
Per questo riusciamo ad andare avanti, Francesco, grazie.
e vien voglia di lasciarti un sorriso, un bacio. una carezza (da Roma) i.
il grido taglia come lama anche la pagina appena letta
c’è sia parola sia gesto d’amore
grazie
fem
effeffe quell’immagine della cassa che hai messo è fantastica. a.
Troppo bella!
nonostante la bontà dei sentimenti mi piace. emana verità.
saluti,
rs
lu, ci si attacca a tutto.
Sarebbe poesia questa?
quasi quasi la metto in musica. Io sarei x uno slow rock, tonalità, MI minore. Sound, alla Dire Straits.
e spingere i mobili da un capo all’altro della stanza
come per parlare dei movimenti che ci sono concessi,, anche se siamo asserragliati,, ma io l’ho detto peggioooo
mi minore anche secondo me
passaci sopra,non mendicare,
l’amore lo si crea non riceve,ne trova ne si cerca
l’amore è sempre senza.
per l’amor del cielo!