Il Peso del Ciao a Mesagne


Stasera alle ore 21 alla libreria di Domenico Pinto e Andrea Calavita, Lettera 22 Piazza 4 Novembre, Mesagne, ci sarà un reading di Poesie d’amore tratte da “Il peso del Ciao”. Chi verrà potrà farsi fotografare su un Ciao Rosso messo a disposizione dai librai. effeffe

Poâme du Sarrà chi sa
(ispirata a mio Zio Renato autore con Roberto Murolo di questa fantastica canzone )
di
Francesco Forlani

Sitte sitte facimme, sitte sitte
Que personne ne puisse entendre nos lèvres
A lingua emmocca e’ vase a’ schiocche a’ schiocche
On dirait une fièvre une maladie, un attrape-bouches

Facimme allore sitte sitte allore faie
Ton corps vêtu se déshabille d’une lumière rose
Sta luna chiena chiena, sta curona e spine
Tu me chouchoute: meurs ! tu me murmure: vis !

Sitte te staie e chiù sitte ie nun me saccie
La profondeur des yeux dépend de la posture des jambes
Tu me fai suspirà ie te voje bbene
Ton vague à l’âme enjambe, mon respire claque

Cu sti vase facimme sitte sitte, mo mo mo
Je suis Tristan, mais tu t’appelles Juliette
Tu m’adduvine a vocca ie m’annammore
Tu me caresse, je brûle, je deviens chandelle

Sti vase sitte sitte , sàrra sàrra
Ta peau s’enflamme à l’eau de ma salive
St’addore è rose e ciure ‘mbuttunate
Une fière créature, une musique lointaine

Sitte facite sitte, vuie facite sitte?
Tu étais mon songe, mon demain, mon hier
Che all’intrasatte mo cull’ate staie
Tu te souviens de moi ? Dis- moi, j’existe ?

Sitte facite sitte mo chiù sitte maie
Là j’aimerais siffler- divine- ta bouteille
à faccia toie m’embriaca, e sò curtielle e mmane
Je dégueulerais ton âme, comme une chose vive

Sitte sitte facite, facite sitte sitte
Aux larmes citoyens jettate ‘e mmane
Il n’y aura plus personne et chiù nisciune sape,
Saura celui qui sait, sarrà sta luna chiena

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16 Commenti

  1. Che sfizio la poesia bilingue (ai faux ris)!

    E’ poi il caso di dire: reading reading,che mamma ha fatto il furlèn :D

  2. Daniele ieri alla rappresentazione del Cave Canem gli spettatori erano rapiti dalla tua traduzione della morte di Argo, letta mirabilmente da Alessandra Terni. Alla fine dello spettacolo ho organizzato un’asta con i titoli dei libri presenti in biblio drammaturgia e non avendo ancora disponibile l’odissea abbiamo battuto l’Iliade acquistata dagli astanti. effeffe ps il ventaglio regalatomi dalla tu mama semina tempesta

    • Mia madre ne ha comprati altri di ventagli, nel frattempo (altri quattro). Li ho guardati, sembravano dei quadretti o opere d’arte minore. Non so come li peschi certi negozi!:D

      Spero che l’Iliade abbia fatto il suo. ;)

  3. “La profondeur des yeux dépend de la posture des jambes”

    Vorrei che in tanta foga poematica e plurilingue non sfuggisse questa esatta legge, derivata dal teorema di Fürlen. Attenti, perché poetando, egli istruisce noi tutti alle mirabili relazioni della geometria corporea!!!

  4. Canto della lingua sorgente e della lingua natale- Napoletano Francesco ragazzo di Caserta- Nel parco dei paesi del sud ha mangiato il corpo, la voce. Incontra
    la lingua francese con simetria- nessuno inciampo- liscia- mare tranquillo- senza onda-
    Due canti: lingua napoletano danza con la luce, lingua francese sa dell’orizzonte;
    del cielo.

    La lingua francese è il mio cielo e il mio mare
    La lingua napoletana è la pietra di fuoco.

    Il peso del Ciao
    è il peso senza voce per rispondere
    Si scrive di controluce
    Nessuno risponde alla poesia
    o al mare:
    Sono.

    Come l’amante, il poeta affronta il silenzio
    Si scrive per avere una risposta che non viene mai.

    La profondeur d’une langue dépend de la posture de l’enfant
    qui est en toi-
    direi…)

    Complimenti

  5. Qualche volta posto qualche cosa in una delle lingue artificiali neo-franche che ho inventato per gioco negli ultimi 35 anni (una quindicina, escluse le varianti), dopo aver preso contatto con l’esperanto, e molto più tardi con la Interlingua de IALA.

    Ci babelizzeremo.

  6. “Sitte sitte facite, facite sitte sitte
    Aux larmes citoyens jettate ‘e mmane
    Il n’y aura plus personne et chiù nisciune sape,
    Saura celui qui sait, sarrà sta luna chiena”

    Grande neolingua della “postdecadenza”, l’unica lingua possibile per espremere ironia, appartenenza e cosmopolitismo, intensità e inestirpabile amore per la bellezza. “Saura celui qui sait, sarrà sta luna chiena”. Giusto così. Effeffe, sei un grande, la Storia te ne renderà merito!

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Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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