Juke-box : Skiantos

barbygq2.jpg
Mi piaccion le sbarbine
Artist: Skiantos
Album: Kinotto Year: 1979

Mi piaccion le sbarbine
Mi piaccion le sbarbine
Mi piaccion le sbarbine

Non posso farci niente
mi sento deficiente
lo so che non conviene
ma poi che si trattiene

Quelle alte un metro e ottanta
quelle basse uno e cinquanta
non esiste divisione
quel che conta e` il calore

Le sbarbine sono bionde
Le sbarbine sono more
Le sbarbine sono tante
Le sbarbine in amore

Mi piaccion le sbarbine
anche se mi fan soffrire
non c’ho mai niente da dire
quel che voglio e’ solo amore

Sono un tipo senza storia
m’han fregato la memoria
ma l’amore di una sbarba
mi fa andare giu` la testa

Le sbarbine sono bionde
Le sbarbine sono more
Le sbarbine sono tante
Le sbarbine in amore

Le sbarbine son carine
le sbarbine c’hanno gli occhi
le sbarbine con i tacchi
che mi madano nei matti

Mi piaccion le sbarbine
lo so che non conviene
mi piaccion le sbarbine
io voglio starci assieme

Le sbarbine sono bionde
Le sbarbine sono more
Le sbarbine sono tante
Le sbarbine in amore

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29 Commenti

  1. …e tutti quegli accessori minuscoli?
    gli occhialini da sole, la borsettina, il trolly, gli sci,
    il ken!
    ps.
    che voglia di giocare!

  2. Odio le barbine. Quando avevo sei anni, facevo subire molte tortura alla mia barby. E’ legata alla prima turba erotica, lo credo, le sue tette impressionanti nutrivano sogni erotici. Penso che la barby sia un giocattolo ambiguo, puo liberare sogni omosessuali o narcisistici.
    A conti fatti, la barby non è cattiva per lo sviluppo della bambina o del bambino.

  3. A me piaceva torturare sia Ken che la Barbie: era bellissimo. Loro legati schiena contro schiena, le Hot Wheels tutte in circolo attorno ai due pupazzi nudi, e io con una bottiglia di alcool in mano e dei cerini. Spruzzavo l’alcool sulle Hot Wheels e poi gli davo fuoco. ^____^ I due bamboli rimanevano in mezzo a questo falò di macchinine, però a loro l’alcool non glielo spruzzavo: se li avessi bruciati non ne avrei avuti altri. Con le Hot Wheels invece era diverso: quelle erano di ferro, al massimo si squagliavano le ruote. ^__^
    Comunque, quando spogliavo i due bambolotti notavo che erano uguali: niente sessi. e allora io mi chiedevo se mi sarebbe caduto quando un giorno sarei diventato bambolo come Ken. Perché nella mia fantasia di gagno Ken era un uomo e non ce l’aveva quell’appendice noiosa. Mi dicevo: serve a fare la pipì? Non credo: Ken non ce l’ha e sta bene così.

    Oddio! O___O Comincio a capire molteee coseee… di me. :-D

    Sono nato in un tempo sbagliato. Oggi, guardate che roba che c’è: fossi un bambino mi divertirei come un pazzo. ^___^

    http://img214.imageshack.us/img214/2291/neca20hannibal20lecter2on4.jpg

    Pensate, ha anche la maschera tra gli accessori. Ovviamente agli esseri umani da mangiare deve provvedere il bambino. ^____^

  4. ;-)))) anch’io giocavo con la barbie solo quando avevo voglia di guardarle le tette! preferivo le hot wheels, ma non ci avevo mica alcool e cerini, le spiaccicavo contro i muri, certi skiantos!
    ma i miei giochini sadomasochisti infantili preferiti erano più di tipo performativo, m’inventavo favole a puntate in cui finivo sempre annegata, torturata, impiccata, precipitata, picchiata a sangue e lasciata moribonda su un prato in fiore…sull’esempio dei cartoons strappalacrime di allora, tutti orfanelli, frustrati e destinati a soccombere contro le forze del male fino all’ultima puntata che devo essermi sempre persa…anch’io non capivo a che servisse Ken o il principe azzurro, …ho sempre preferito lo spaventapasseri e l’omino di latta e l’unico mago in cui credevo era quello di Oz e ai supereroi dei fumetti Cariatide e Geremia
    ma sempre meglio quei giochini là della playstation o no?

  5. Sono in completa empatia con Skakola e Giuseppe. Ho la mente masochista: anch’io mi raccontavo storie crudele, io, come vittima.
    Allora Giuseppe, se ci fossimo incontrati piccoli, ci saremmo accordati bene.
    Ups, credo che la coniugazione italiane sia difficile. Sono sperduta con i tempi e le mode.

  6. @ skakkola matta
    @ véronique V

    Uhm, credo di sì: da piccolo ero proprio masochista. Ero nato per far del male. ^___^ Una volta mi regalarono il Grande Mazinga: chissà come, quel robot che per me era un gigante essendo io un gagno, prese fuoco sul balcone di casa. ^____^ Non vi dico cosa successe. Però ricordo bene le gran sculacciate di mio padre e il mio pianto furioso, non per il Grande Mazinga andato a fuoco – ero strafelice di averlo fatto bruciare insieme al pilota, che per me era un eroe: si era sacrificato per salvare la terra, cioè quella dei vasi di mia mamma coi fiori e il basilico. ^____* Il bello di questo Mazinga è che aprendogli la pancia non veniva fuori il missile, bensì c’era un comparto pieno di caramelle. D’accordo, l’ho bruciato, ma prima le caramelle me le sono pappate. Ero gagno, mica scemo. :-)
    Da piccolo ero un piccolo piromane: poi quando ho scoperto il cotone… Facevo dei batuffoli imbevuti di alcool e li mettevo su una catapulta, che avevo trovato in allegato a un giornale per ragazzi che oggi non c’è più. Be’, la catapulta sparava i miei batuffoli incendiari. Che figata.

    Comunque non avrò pace finché non avrò fra le mani Hannibal Lecter, il modellino. :-D
    E non dico di Dragonball Z: quand’era, tre o quattro anni or sono? Be’, facevamo la pausa pranzo proprio quando andava in onda, si correva al bar, si passava dal TG di RaiUno a Dragonball di Italia Uno. Il gestore ci poteva odiare? No, eravamo i suoi migliori – e a qull’ora – unici clienti. Così era rassegnato a vedere una banda scalmanata di 30 e passi anni, ai tavoli, che mentre divoravano la carbonara tifavano per Goku super sayan di terzo livello… Che altra gran figata! ^____^

  7. Tu mi piace, Giuseppe. Ma eri sadico o masochista? Adoro le tue storie di infanzia. Mi piaceva giocare alla morte: ti stendi, chiudi gli occhi, hai freddo, tu sei morte nel giardino, tu sogni che l’acqua ti annega o che un uomo ti frusta.
    Tu prendi un ago e tu fori la pelle, superficialmente, tu gratti la ferita.
    Aver male mi sembrava liberare sfavilla erotica.
    Quando mi sentivo male, mi sfogavo sulla mia barby, mia gemella in forma di donna, o pseudo donna.
    Invece Hannibal lector incarna per me un gusto cattivo.
    Allora vuoi giocare con me: sono la vittima, e tu, il boia?

  8. Le sbarbine è fighissima, ma la più bella degli Skiantos è “Calpesta il paralitico” (non ci si offenda per il politically uncorrect: la roba che scrivono gli Skiantos è talmente fuori di testa da essere sempre giustificabile, un po’ come il delirio di un pazzo).

  9. Giuseppe, piccolo demonio.

    Ho fatto un giro sul tuo blog: corrisponde al mio gusto: un po’ gothic, no?

  10. @ véronique V

    Devo dire che ero e continuo ad essere sadomasochista. Di Hannibal ne ammiro l’intelligenza feroce rappresa in un cinico codice d’onore debolmente romantico. Hannibal uccide perché non ha freni inibitori: le sue non sono vittime, rappresentano solo una catena alimentare, e lui è più furbo intelligente e forte di coloro che uccide. Uccide per sopravvivere. Non è soltanto animale come Charles Manson: Hannibal ha l’intelligenza dalla sua. E’ l’uomo come sarebbe stato se non fosse stato adulterato dalla morale, dalle religioni a tutti i costi, e dal progresso anche. Non conosce l’ipocrisia come ogni vero animale: in tal senso è nobile, più di tutti gli uomini. E’ un criminale ma per la moralità di quegli uomini che lo dicono assassino, serial killer. Non per altro.
    Nick Cave – quello storico, non quello che ha visto la luce da “Nocturama” in poi -, lui è la mia colonna sonora ideale insieme alla teatralità rock di Meat Loaf, e al sapore sanguigno-passionale di Placido Domingo e alla vibrante forza romantica di Pavarotti. Per non dire poi del rock operistico del migliore Freddie Mercury. E la genialità di Igor’ Fëdorovič Stravinskij e Pyotr Ilyich Tchaikovsky e ovviamente Wagner. Ma se mi parli di Vivaldi e Mozart cado in letargo.
    Sì, hai visto giusto: amo le tonalità blues e dark.

    Vuoi essere la mia vittima? La mia regina, come ne “L’anello dei Nibelunghi”? :-)

    Si può fare.

  11. Iannozzi, non sono d’accordo, premesso che ho visto solo il film Il silenzio degli innocenti senza sequel, romanzo etc…Hannibal è personaggio indubbiamente affascinante per la ferocia dello sguardo che ti sfida anche dietro le sbarre, ma non nella sua veste di assassino, dove tutta le sua intelligenza scompare proprio perché ridotta ad un atto meccanico-fisiologico, non c’è mistero, suspense nei suoi delitti…molto più affascinante è la figura di Buffalo Bill che, da fallito nella vita quotidiana, trova riscatto nel delitto, diventa addirittura un artista, c’è del fascino in quel gesto di scuoiare le vittime per cucirsi addosso un vestito di pelle di donna, nel lasciare in gola ad ognuna il simbolo della sua metamorfosi irrealizzata, Buffalo Bill da uomo mediocre nel quotidiano, diventa enormemente più affascinante di Lecter nella sua follia, non c’è più cinismo, automatismo, senso superiorità e disprezzo verso la natura umana, ma addirittura gesto d’amore verso il corpo dell’altro desiderato a tal punto da distruggerlo e distruggersi per incorporarlo.
    Francamente poi, non ho capito questa tua affermazione libertà = distruzione di tutte le altre specie animali, vegetali o addirittura l’autodistruzione reciproca a favore del più forte o del più intelligente.
    Sei sicuro di sentirti ancora intelligente quando sarai finalmente libero di annoiarti nella tua necropoli?

  12. @ SKAKKOLA MATTA

    Vedi, Buffalo Bill è ancora umano troppo umano: anzi, come hai ben detto, cerco l’umano per poterselo cucire addosso al suo essere, che trova imperfetto. Buffalo Bill ama l’uomo al punto di distruggerlo. Hannibal non ama: è un animale in cerca di preda. Quando è sazio non c’è da temere se non per quel suo sguardo che ti punta addosso e che sta vedendo in te il prossimo pasto, forse. Hannibal disprezza l’uomo: non è al suo livello, proprio perché investito di umanità e questa agli occhi di Hannibal è solamente un difetto. Hannibal ama le grandi menti, come Leonardo ad esempio: ama coloro che si sono elevati, in un modo o nell’altro, al di sopra di loro stessi, per mezzo dell’arte, della conoscenza, della genialità. Hannibal è geniale-animale: non conosce l’ipocrisia dell’umanità, la vede e la disprezza, perché sintomo di malattia. Per certi versi, l’Hannibal di Harris è il Zarathustra nicciano: appartiene alla razza umana ma Lecter scava in profondità, sempre più in profondità, nelle carni dell’umanità per emergerne pulito. Hannibal non teorizza la distruzione dell’umanità: solo gli preme di spazzare via i difetti che ha, e ha un solo modo per riuscirci, scavare dentro le sue carni per divorarle.
    Devo forse aggiungere che Hannibal è un simbolo, una metafora, l’allegoria per eccellenza, o si era capito? ^____^

  13. Iannozzi, appunto, io ho sempre trovato poco interessanti i superuomini, sarà per questo che a me il suo profilo psichiatrico dice molto poco, l’astrazione desnuda non mi ha mai dato brividi, ripeto l’unica cosa che renda Lecter seducente è il marchio di sfida sull’ animale braccato, mi spezzo ma non mi piego. Punto. Mentre la natura umana riesce sempre a sorprendermi per l’imprevedibilità delle sue reazioni, per la sua inventiva nel riscatto, perché prima di un mostro c’era sempre un uomo, anche se scomparso.
    Detto questo, trovo invece veramente mostruoso e da condannare senza appello il mercato di gadgets alla fascia infantile, tanto più che quell’oggetto-simbolo-persona-personaggio decontestualizzato è un abominio. Cosa c’è di affascinante nella bambola Lecter? Tolto il magnetismo di quello sguardo, tolto il suo gesto di sfida, asportato con violenza dalla sua storia, ciò che rende appetitoso un tale articolo, pensaci, è unicamente la museruola, sua protesi incorporata e nient’altro. Allora la bambola Lecter diventa solo l’emblema di quello che l’uomo è riuscito a fare di un altro uomo, l’aberrazione di un sistema repressivo, che tratta l’uomo come un animale e si sente legittimato a farlo, legittimato a sottrarre ad un uomo l’uso delle mani, l’uso della bocca con strumenti di tortura…ecco, appunto, la vicenda è emblematica del fatto che i veri mostri non sono Lecter o Buffalo Bill, ma il potere coercitivo, la Legge che si astrae dall’essere umano, quella stessa legge che si sente autorizzata ad esercitare la pena di morte o la tortura.

  14. @Giuseppe,

    Piccolo demonio/angelo.
    Dark is beautiful.
    I vampiri mi affascino da sempre.
    Carmilla è il mio libro preferito, perché evoca una seduzione lenta, mortale.
    Leggo spesso Les Fleurs du Mal et les petits poèmes en prose di Baudelaire.
    Non ho potuto raggiungere il regno vivo, mi piacciono la notte e la luna, il giorno mi dispera.

    PS: sono una “regina” bruna e non bionda.
    Tu ami Wagner? Anch’io.
    Sono d’accordo con Skakkola per il gioccatolo di Lecter Hannibal.

  15. Skakkola,

    Buona serata a te.
    Ti abbraccio.
    Eminen è cattivo, no? Non ha rispetto verso le donne, non mi piace.

  16. No, Véronique, non mi pare che Eminem non abbia rispetto per le donne, tant’è che Dido, una donna ha collabotato con lui, forse non ha avuto rispetto per un certo tipo di donne-dive, ma non so bene, non è che sono proprio una fan sfegatata, anche se certe sue cose, mi piacciono da morire, ad esempio quando sono incazzata a morte, ascolto sempre questa

    http://www.youtube.com/watch?v=06k2KxPUNf8

  17. eminem sua eminenza bionda. meglio skiantos, che schiantos gridava freak antoni alle sfilate autunno inverno 78/79 di balenciaga. tortellini o pompini? meglio ensemble, con kit pompadour. per la prossima estate è questa la tendenza. c’è scritto su vogue italia questo mese a pagina 11.

  18. @ véronique V

    Amo molto Wagner.
    Carmilla, sì, piace anche a me: una vampira molto sensuale e per certi versi lesbica. :-)
    Amo Poe, Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, tra gli altri. Credo che un po’ tutti amino questi poeti.
    Il giorno, la luce non mi piace, difatti indosso volentieri occhiali da sole: la luce mi dà noia, mi porta malinconia. Amo la notte, possibilmente senza luna, una notte nera e profonda, lovecraftiana.
    Oh Sheridan Le Fanu!
    Bruna. Sì, lo sapevo. Ci siamo già incontrati, nevvero? In Rete intendo.

    Non amo Eminem. Non m’interessa. E’ ridicolo.
    Amo Marvin Gaye, Otis Redding, Ray Charles, Sly and the Family Stone, Nina Simone, Billie Holiday, B.B. King, Louis Armstrong, Lester Young, George Benson… e parecchi altri. Il rap non m’interessa, non quello comunque di Eminem e dei suoi compari. Il rap italiano poi è una porcata e basta.

    A me non lo dai un bacetto, Veronique?

    Io sì.

    Beppe

  19. @Skakola:

    Dolce Dido, mi piace ascoltare la sua musica, tranquilla, con un libro, dopo il lavoro.
    Baci.

    @Giuseppe,

    Bell’angelo caduto (ho visto la foto di te).
    Ti do un bacetto pericoloso, perché uscito dall’infero.
    Sono Una Pazza, Brutta, una piccola troll, di più di tendenza Lesbica…

  20. non sapevo esistesse la versione di Barbie che raccoglie la cacca di cane: caspita, molto educativo!

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Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
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