LEZIONE UE PER POLITICANTI ITALIANI
di Enzo Cucco
I gruppi politici del Parlamento Europeo: Popolare, Socialista, Liberal-democratico, Verde, Comunista e Conservatore/Riformista hanno depositato il 23 settembre, su iniziativa dell’intergruppo Lgbt al Parlamento Europeo, una risoluzione sui diritti umani, l’orientamento sessuale e l’identità di genere che rivolge una particolare attenzione alle discussioni che si terranno nella prossima primavera alle Nazioni Unite.
Da sottolineare in particolare l’adesione del gruppo del Partito Popolare Europeo a tale iniziativa, che dimostra come l’ipocrita e omofoba opposizione di PDL e UDC a qualunque iniziativa per proteggere i diritti delle persone Lgbt a livello nazionale sia sconfessata anche dalla linea politica del loro corrispondente partito europeo.
La risoluzione UE, citando positivamente la risoluzione ONU A/HRC/17/19 sui diritti Lgbt da parte del Consiglio dei Diritti Umani, esprime la costante preoccupazione del Parlamento Europeo per le violazioni dei diritti umani delle persone Lgbt nel mondo, invita gli organismi internazionali a continuare ad agire in particolare in occasione delle discussioni che si terranno nella primavera 2012 all’ONU sull’orientamento sessuale, chiede all’Alta Rappresentante dell’UE per la politica estera ed agli Stati membri di promuovere sistematicamente il rispetto dei diritti umani delle persone Lgbt, agli Stati membri di implementare le raccomandazioni della relazione dell’Agenzia per i Diritti Fondamentali della UE sull’omofobia, nonché alla Commissione di lanciare una roadmap contro l’omofobia, la transfobia, la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Durante i lavori del prossimo Congresso nazionale dell’Associazione Radicale Certi Diritti, che si svolgerà a Milano il 3 e 4 dicembre 2011 è prevista una specifica sessione sul tema dei diritti Lgbt nel mondo, anche con riferimetno alle iniziative promosse all’Onu.
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I radicali fanno parte della coalizione di sinistra, giusto?
Bene allora i radicali, dovrebbero chiedere alla sinistra un impegno chiaro, concreto, solenne, programmatico, semplice senza nessuna mabiguità, almeno su due punti.
1) una legge sulle unioni di fatto
2) una legge contro l’omofobia
Tutti coloro che hanno particolarmente a cuore questo problema e in qualche modo rappresentano la comunità cosiddetta Lgbt (che brutta sigla!), dovrebbero impegnarsi in prima persona in tal senso, dimettendosi IRREVOCABILMENTE QUALORA LA SINISTRA TRADISSE DI NUOVO IL PROGRAMMA.
La proposta di risoluzione (poiché si tratta, al momento, di una proposta: che dovrà essere votata) è leggibile qui.
Il sito dell’Intergruppo lgbt al Parlamento europeo è qui.
Non sono riuscito a trovare la “risoluzione A/HRC/17/19 sui diritti umani, l’orientamento sessuale e l’identità di genere”. Che è peraltro uno solo dei tanti documenti citati nel cappello della proposta di risoluzione presentata dall’Intergruppo lgbt. Qualcuno riesce a fornire un link?
da Enzo Cucco:
Il Parlamento europeo ha approvato oggi 28 sett una risoluzione firmata da PPE, SD, ALDE, ECR, GUE e Verdi sui diritti umani, l’orientamento sessuale e l’identità di genere nel quadro delle Nazioni Unite con 442 voti favorevoli, 104 contrari e 40 astensioni.
La risoluzione esprime la “preoccupazione per le numerose violazioni dei diritti umani e le diffuse discriminazioni connesse all’orientamento sessuale e all’identità di genere perpetrate sia nell’Unione europea che nei paesi terzi”; riconosce il lavoro dell’ONU “per garantire la piena applicazione dei principi internazionali in materia di diritti umani indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere delle persone”; “accoglie con favore l’adozione, da parte del Consiglio dei diritti dell’uomo, della risoluzione A/HRC/17/19 sui diritti umani, l’orientamento sessuale e l’identità di genere”; chiede “un dibattito ad alto livello in occasione della 19a sessione del Consiglio dei diritti dell’uomo, che si svolgerà nella primavera 2012, ai fini di un dialogo costruttivo, informato e trasparente sulla questione delle leggi e pratiche discriminatorie e degli atti di violenza contro i singoli fondati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”; chiede agli Stati membri ed alle istituzioni UE di promuovere sistematicamente la tutela e il rispetto dei diritti umani relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere”; “si rammarica che nell’Unione europea i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender, ivi inclusi il diritto all’integrità fisica, alla vita privata e alla famiglia, il diritto alla libertà di opinione, di espressione e di associazione, il diritto alla non discriminazione, alla libera circolazione e il diritto di asilo, non siano ancora pienamente rispettati in ogni circostanza”; chiede alla Commissione di elaborare una tabella di marcia globale contro l’omofobia, la transfobia e le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”.
Alcuni emendamenti SD, ALDE, Verdi e GUE sono stati approvati, in particolare in merito alla libertà di circolazione, l’asilo politico e la depatologizzazione dell’identità di genere. Un emendamento GUE che felicitava quegli Stati membri che hanno riconosciuto il matrimonio per le persone dello stesso sesso e che chiede agli altri Stati membri di fare lo stesso é stato rigettato a causa del voto contrario del PPE e, contrariamente alle posizioni espresse in precedenza in occasione di altri rapporti, dei Socialisti (SD).
L’Associazione Radicae Certi Diritti si felicita per l’approvazione della risoluzione ma si augura pero’ che il Parlamento euroLpeo voglia essere ancora più ambizioso in occasione delle prossime risoluzioni sui diritti umani nella UE, chiedendo agli Stati membri di approvare anche l’istituto del matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Qui sotto il voto finale per appello nominale della risoluzione (sottolineati ed in neretto gli italiani che hanno votato contro o si sono astenuti):
ALDE: Takkula
ECR: Bielan, Gróbarczyk, Hannan, Helmer, Kamiński, Kowal, Legutko, Migalski, Piotrowski, Sturdy, Szymański, van Dalen
EFD: Belder, Bizzotto, Borghezio, Fontana, Morganti, Paška, Provera, Rossi, Salvini, Scottà, Speroni, de Villiers
NI: Brons, Claeys, Griffin, Le Pen Jean-Marie, Le Pen Marine, Mölzer, Obermayr, Stoyanov Dimitar
PPE: Allam, Antonescu, Baldassarre, Balz, Bartolozzi, Bodu, Březina, Cancian, Casini, Caspary, Comi, De Mita, Deß, Engel, Essayah, Fidanza, García-Margallo y Marfil, Gardini, Grzyb, Handzlik, Hibner, Hohlmeier, Jeggle, Jędrzejewska, Kaczmarek, Kalinowski, Kastler, Kozłowski, Lehne, Lisek, Lulling, Mann, Marcinkiewicz, Mastella, Matera, Mauro, Mayer, Mikolášik, Morkūnaitė-Mikulėnienė, Niebler, Nitras, Olbrycht, Pallone, Pirker, Posselt, Quisthoudt-Rowohl, Reul, Rivellini, Roithová, Ronzulli, Saryusz-Wolski, Saudargas, Schnellhardt, Scurria, Siekierski, Silvestris, Skrzydlewska, Sonik, Surján, Ulmer, Voss, Weisgerber, Wieland, Winkler Iuliu, Winkler Hermann, Zalewski, Zasada, Zeller, Zwiefka, Záborská, van Nistelrooij
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ALDE: Nicolai
ECR: Elles, Foster, Girling, Nicholson, Strejček
EFD: Agnew, Andreasen, Bufton, Imbrasas
NI: Hartong, Kovács, Morvai, Stassen, Zijlstra
PPE: Andrikienė, Angelilli, Antinoro, Iacolino, Jazłowiecka, Jordan Cizelj, Klaß, Koch, Kolarska-Bobińska, Landsbergis, Liese, Luhan, Mato Adrover, Muscardini, Mészáros, Pack, Riquet, Schwab, Tatarella, Tőkés, Ungureanu, Łukacijewska
S&D: Costa, Poc, Susta
Bene!
Nessun nome è sottolineato, però, e nessun nome è in neretto. Quindi non si capisce chi ha votato a favore, chi contro, e chi si è astenuto.
Nel primo blocco ci sono i contrari, nel secondo gli astenuti.
Grazie Buffoni.
Nessuno ha ancora gridato alla scandalo per questa lista ?