Fine delle Trasmissioni

Print Friendly, PDF & Email

6 Commenti

  1. Il problema non è vedere o non vedere Santoro in tv. Come diceva un mio amico questa mattina al bar, Santoro potrebbe aprire una sua televisione e andare in onda indisturbato per altre venti serie di “AnnoZero”… L’eventuale passaggio a La7 favorirebbe una rete che a me personalmente piace perché relativamente libera da certi giochi politici e penalizzerebbe giustamente e meritatamente una televisione – la Rai, la NOSTRA televisione nazionale e non dei partiti – che sta diventando lentamente un’emittente omologata e piatta. Dopo AnnoZero chiederanno la testa di Floris, Augias, Dandini, Gabanelli… ?
    Il problema non è rivedere Santoro su un’altra rete: il problema è non avere più una voce alternativa allo strapotere di Berlusconi su una rete che è di tutti e che dovrebbe assicurare un’informazione eterogenea (e non ‘faziosa’ come dicevano quei due subumani invitati ieri nell’ultima puntata di AnnoZero).
    Stanno pilotando il pensiero dell’italiano medio tramite lo strumento televisivo come ho già sottolineato anche in un mio post
    http://michelenigro.wordpress.com/2011/05/03/palinsesto/

  2. Qualcuno mi saprebbe dire chi ha scritto (se mai è stato scritto qualcosa di tosto sull’argomento) sul rapporto tra Samarcanda e il movimento della Pantera?
    effeffe

  3. non li fanno più i finali di una volta(più che altro mi premeva rimarcare che se buttassimo la tv tutti insieme tenendo a portata di mano radio e intenet probabilmente saremmo una società di persone migliori.E poi mi sarebbe piaciuto che qualcuno non della destra stracciona turbocapitalista de noantri avesse fatto notare a santoro che questo continuo fare lo splendido in riferimento ai sucessi mietuti,non paragonabile a quello mediaticamente più interessante di vieni via con me,è piuttosto in contrasto anche se in maniera non diretta con la difesa delle opinioni altrui in particolare quando minoritarie valore che dovrebbe stare nell’oggetto sociale di chi fa riferimento a sinistra.Perciò risulta particolarmente tedioso quando fa lo smargiasso agitando come una clava i dati relativi allo share,ci sarebbe più simpatico se non si fosse dimenticato di nessuno.Volevo inoltre spendere qualche parola per Lutazzi che nonostante attraversi una fase non felice in quanto sospettato con indizi fortissimi di plagio,come peraltro capitò allo stesso Poe,fu il primo invitando Travaglio a farci sospettare che il premier non fosse soltanto quell’impiastro che dimostra tutti i giorni di essere governando.Si ho finito)

    http://www.youtube.com/watch?v=Yt_8a0UHWks

I commenti a questo post sono chiusi

articoli correlati

Evviva Sud. Nuovo numero 24: Itinera

di Francesco Forlani
Come ogni anno, con salti mortali e piccoli miracoli tra amici, fresco di stampa il nuovo Sud esiste, su supporto cartaceo in una tiratura limitata e disponibile gratuitamente in edizione digitale insieme all'intera serie a questo indirizzo.

Il mio manoscritto di Saragozza

di Francesco Forlani
Da meno di un mese il romanzo manoscritto del Furlèn dedicato a Errico Malatesta, in parte nato proprio qui con il diario di Saragozza, è in giro. Una spedizione ambiziosa ma con cognizione di causa e di possibilità di scacco.

Les nouveaux réalistes: Cristina Pasqua

di Cristina Pasqua
Sapendo di incorrere nelle ire di sua madre e del nonno, che quella casa l’aveva tirata su spezzandosi le reni, all’alba, prima di coricarsi, eliminava le tracce del suo passaggio con attenzione maniacale.

Note da Gerusalemme: Lucia D’Anna (suite)

di Lucia D'Anna
“Come da manuale” quando si suona in ensemble d’archi, prima di iniziare a produrre suoni, succedono una serie di piccole cose che di solito nessuno nota ma sono importanti. Si poggia l’arco sulle corde del proprio strumento, passa una frazione di secondo, poi si alza il proprio sguardo per incontrare quello di chi sta dirigendo.

Note da Gerusalemme: Lucia D’Anna

di Lucia D'Anna
Sono musicista, quando si studia un brano si considera che anche il silenzio, la pausa sia musica. Compositori come Beethoven ne hanno fatto uso per sorprendere, catturare, ritardare le emozioni del pubblico, il silenzio parte della bellezza. Il silenzio qui però non è la bellezza. Il silenzio che c’è qui, da più di dieci mesi, è anti musicale, è solo vuoto.

Overbooking: Carla Stroppa

di Lucio Saviani
Il mio dialogare con il pensiero di Carla Stroppa (attraverso libri, seminari, dialoghi) e la lettura dei suoi testi sono per me ogni volta esperienza di reticolo e lampeggìo, di rimando e individuazione, di sonda e avanzamento.
francesco forlani
francesco forlani
Vivo e lavoro a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman . Attualmente direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Spettacoli teatrali: Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet, Miss Take. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Métromorphoses, Autoreverse, Blu di Prussia, Manifesto del Comunista Dandy, Le Chat Noir, Manhattan Experiment, 1997 Fuga da New York, edizioni La Camera Verde, Chiunque cerca chiunque, Il peso del Ciao, Parigi, senza passare dal via, Il manifesto del comunista dandy, Peli, Penultimi, Par-delà la forêt. , L'estate corsa   Traduttore dal francese, L'insegnamento dell'ignoranza di Jean-Claude Michéa, Immediatamente di Dominique De Roux
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: