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mancano pochi giorni all’evento…

img027.jpgfreudarttoday.gifimmagine-087.jpg questi sono messaggi subliminali prego guardarli di sfuggita

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49 Commenti

  1. saviano è sotto scorta perché minacciato dalla mafia, questo in breve. mi ero connesso proprio per sapere di più….
    nazione indiana ci sei?

  2. Ho appreso dal TG1 di quest’oggi che Roberto Saviano è stato minacciato dalla camorra per aver avuto il coraggio di dire come stanno le cose a Napoli, (con rispettivi nomi) nel suo romanzo-inchiesta dal titolo “Gomorra”.
    Da parte mia, voglio lanciare il mio messaggio a Saviano, facendogli sapere che gli sono vicina.

  3. Abuso anch’io del post di Andrea Inglese per esprimere massima solidarietà PRIMA che le minacce diventino “un fatto”, stavolta.

    Sputtaniamoli tutti ‘sti sporchi bastardi che non si vergognano di minacciare un ragazzo. Dico a tutti i campani che passano per NI, facciamo come in Sicilia, un enorme corteo con un enorme striscione: “AMMAZZATECI TUTTI, SE NE AVETE LE PALLE. PER UNA BOCCA CUCITA, MILLE AL VENTO. NON PROVATECI NEANCHE, OMMENE ‘E MMERDA!”

  4. Sentite sono stanca di sentire questo non serve a un cazzo, quest’altro non serve a un cazzo, quell’altra tanto è morta e che parliamo a fare, sì statevi zitti voi, fate come il Cremlino, io me ne sbatto di quello che secondo voi non serve a un cazzo, io posso solo URLARE finché ho il fiato, finché ho la rabbia, SONO PAZZA, va bene? Sono pazza e voglio URLARE!

  5. ma certo che siamo solidali, costa niente, comunque, a mio parere,
    roberto per ora non rischia niente, quello che ha scritto era già noto
    e le minacce che va ricevendo vogliono dire solo questo: a robè, stai in campana, non esaltarti per il successo del tuo libro, non ti azzardare a fare il salto da storico a investigatore

  6. @Davide. Sì, esistono tante iniziative di valore, di valore nel senso che hanno un valore etico da rispettare, specialmente a Palermo, meno in provincia. Ma si tratta sempre di fenomeni circoscritti. Ogni volta che ci si mobilita contro la mafia vanno in piazza i cittadini che già hanno una posizione forte e contraria alla mafia. E magari certe iniziative ricevono l’attenzione dei media (è giusto che sia così), portando però chi non vive in Sicilia (e anche alcuni che ci vivono) a credere in buonafede (a favore di chi ci crede in malafede) che la società siciliana sia cambiata. Cambiata un cazzo. A parte la gente che uccide per pochi euro, i boss sempre più misurati, i politici eletti solo per servire la criminalità, c’è sempre il grande magma grigio dell’adesione alla cultura della mafia.
    Ho rivisto Porta a porta, dopo anni, ero curioso di vedere come parlavano della fiction su Falcone. C’era Pisanu che sparava qualunquismi: in Sicilia la società civile è forte, diceva. Ecco, queste boiate mi fanno incazzare.
    In Sicilia non è cambiato niente. L’ultima novità trendy è l’avviso di garanzia per associazione mafiosa recapitato ai politici. Siccome la magistratura (quella più coraggiosa) non riesce a costruire un impianto accusatorio convincente (non per una sua deficienza, ma perché il contesto in cui opera è un’infezione suppurata), se ne escono tutti puliti, anzi con la bolla del martirio giudiziario.

  7. bè, quando ho postato questo non sapevo nulla di Roberto e la tonalità (per una volta, per me) era del tutto spensierata, ma sono contento di leggere le vostre reazioni…

  8. @ andrea inglese
    nulla contro il tuo post, figurati.
    stamattina dopo che mi hanno comunicato la notizia ho cercato subito un computer per scrivere qualcosa su NI, ovviamente sul primo post utile.

    NI per me è un punto di riferimento e con esso tutta la comunità che vi partecipa quotidianamente. volevo esprimere la mia rabbia a chi ero certo avrebbe avuto l’attenzione e la sensibilità per ascoltarmi.

    teniamo duro e continuiamo così

  9. Lavoro in libreria, e mi sembra strano che un libro del genere sia pubblicato da una casa editrice di cui il maggior azionista è un uomo indagato per mafia…questa è l’Italia.

  10. Ho scritto ieri pomeriggio alla redazione segnalando il caso Saviano. Non che ci fosse bisogno che lo segnalassi io, era solo per chiedere qualcosa che mi sembrava scontato si dovesse fare.
    Eppure stamane non vedo nulla. Non esprimo giudizi affrettati, sono certo che la redazione sta preparando qualcosa di serio. Non può, non deve essere diversamente, penso che su questo siamo tutti d’accordo.

  11. il libro di Roberto Saviano andrebbe adottato nelle scuole superiori di tutta Italia
    o quello oppure i verbali della DIA.
    Adesso tocca però a tashtego, che avrà sicuramente una soluzione per Saviano, per il problema della camorra e se gli resta del tempo per la giornalista russa

  12. Mio cugino dice che state esagerando. Che un buon libretto come quello di Saviano non fa male né all’editoria italiana, né alla camorra, né al lettore, né al libraio. Dice (lui se ne intende di camorra) che non è possibile che accada qualcosa di grave. Dice che è più uno scoop che altro e e che comunque è disposto ad intervenire nella faccenda se fosse il caso.

  13. Tuo cugino è poco informato. Il lavoro di Saviano non è solo Gomorra. Saviano è impegnato civilmente in molte attività anticriminalità, non ultimo l’osservatorio della camorra del sociologo Amato Lamberti.
    Le minacce gli sono pervenute dopo il suo intervento in una manifestazione organizzata da Rifondazione a cui è intervenuto lo stesso Bertinotti.
    L’evento si è svolto a Casal di Principe, la terra del boss Schiavone, noto come Sandokan, capo del sanguinario e potente clan del casalesi.
    Roberto dal palco ha fatto nomi e cognomi : Schiavone, Bidognetti, Zagaria.
    Nella stessa piazza c’erano le sentinelle del clan che hanno fatto rapporto ai loro capi.
    Da qui il resto.
    Ragazzi, amici, persone, non scherzate su questo argomento. Qui ne sono morti tanti e per molto meno. L’ironia è sacrosanta, fa parte della libertà di espressione, ma una volta tanto possiamo metterla da parte e dare una mano a un ragazzo di 28 anni che si sta giocando la vita per amore della giustizia ?
    Poi fate voi, padroni di minimizzare.
    Però consentitemelo : se succede qualcosa a Roberto uno sputo in un occhio ve lo siete guadagnato gratis ( ironia, no ? ).

  14. @Esposito

    Hai ragione, c’è pochissimo da scherzare, ma qui ogni tanto si usa la tastiera per dare aria alla testa.

  15. Faccio un bel respiro e conto fino a TRE stavolta, prima di parlare.

    Ragazzi la cosa peggiore è che sono in molti a pensarla così: da un lato c’è l’ignoranza del popolino, il fruttivendolo che diffida il Saviano dal ritornare, quelli che il libro non l’hanno letto perchè non ne hanno mai letto uno in vita loro e che identificano Saviano=camorra=guai; dall’altro ci sarebbe quella becera borghesia pseudo-intellettuale che il Saviano l’ha letto, magari l’ha anche invitato, ufficialmente stimato, applaudito, onorato e che adesso è in prima fila a sparlare di “trovate pubblicitarie” -come se il libro in questione ne avesse bisogno –
    La cosa drammatica è che i primi a dirlo sono quelli che in questo pezzo di bel paese ci vivono da sempre, e che si comportano come se la camorra non fosse altro che una montatura, un grande bluff, una grossa balla.
    Stamattina sono uscita a comprare il giornale in quell’ora inopportuna che è il sabato a mezzogiorno, quando qui a Capua anche i coccodrilli vengono a galla per vedere la palla di pelle di pollo…ed ecco che, nonostante tutte le mie strategie mimetiche, una di quelle zucche eminenti che dovrebbero rappresentare la fronda intellettuale del mio paese, mi punta da lontano senza lasciarmi possibilità di fuga e tra una cosa e l’altra il discorso finisce su Saviano, di cui vanta la conoscenza, anzi una certa dose di familiarità…e il suo primo commento sull’accaduto è : “ma poi tanto si sa che si tratta di bolle da scoop, ottima tattica editoriale per continuare a far lievitare le vendite a cavallo di una nuova ondata”!!!

    uno…due…e tre…uno…due…e tre…uno…due…e tre…

  16. io credo che il cugino di eros (che è sempre lo stesso) non abbia letto il libro di saviano, se lo avesse letto starebbe, per lo meno, zitto … sempre che gli riesca poveretto.
    geo

  17. se io fossi saviano e mi giungesse un telegramma: roberto, ti siamo tutti vicino, mi toccherei le palle

  18. Sapevo del problema di Roberto un paio di giorni prima che fosse pubblicato dai giornali. Trovata editoriale ? Certo, magari se si suicida inscenando un delitto di camorra vende più copie.
    Chissà se fa più danni la camorra o la stupidità.

  19. montatura mediatica?…ma voi credete che le prefetture italiane si mobilitino per fare un piacere al marketing mondadori?

  20. mi toccherei le palle …. le sorelle vostre … bla bla bla …
    delira ormai senza controllo, ma … non si dimentica mai di essere maschilista :-))))))))))))))))))))))))))))

  21. Grazie, Roberto.

    André (Inglese), ma a quale evento mancavano pochi giorni? Mica allo Stand Up Day di oggi Against Poverty?

  22. Sono INDIGNATA per la povertà di alcuni messaggi che ho letto, di chi minimizza il pericolo che sta correndo Roberto, di chi millanta operazioni mediatiche, di chi ipotizza strategie di marketing, di chi seduto in poltrona investe il suo tempo per manifestare saccenza con l’obiettivo, forse, di ottenere quella notorietà che tanto discute.

    L’oggetto della conversazione in questi giorni non e’ la poetica di uno scrittore ma la precarietà della vita di una persona.

    Non so come si possa tutelare la sicurezza di Roberto tra il silenzio o il corteo in piazza, ma sono disposta a rispettare la strada giusta confermando qui la mia inutile presenza.

    Aggiungo un invito per tutti i miopi: abbandoniamo l’idea che la verità possa risiedere nel raggio del nostro sguardo. Assuefatti all’incapacità di credere in qualcosa, in qualcuno, questa volta sosteniamo una giusta causa, anche solo evitano di banalizzare l’argomento.

    Grazie per l’attenzione.
    Cristina

  23. @ Cristina

    è un momento delicato, non è detto che la coerenza sia la maniera più opportuna di affrontare la questione: io volevo urlare, poi ho letto un pezzo di Wu Ming 1 su Lipperatura e ci ho ripensato, può darsi che far troppo rumore danneggi più che aiutare, se è in gioco l’incolumità di una persona, anche le migliori intenzioni vanno rivedute.

    Trascrivo il passo di Wu Ming1:

    “Quando ho letto l’art del L’Espresso, mi è corso un brivido lungo la schiena. Quando ho visto il disgraziato servizio del Tg1, ho provato terrore.

    Perché?

    Perché ritengo che ogni ulteriore
    “spettacolarizzazione” di Saviano come personaggio sia pericolosissima.
    Ho già detto come la penso: la cosa sarebbe dovuta uscire in questo modo, perché il clamore fa più male che bene.
    Più si puntano i riflettori e si indica Saviano come candidato al martirio, più aumenta il rischio, perché ha ragione Nicolò, in questi casi la solidarietà dell’opinione pubblica democratica non è un deterrente, viene espressa su un livello non comunicante con la cultura di strada che “Gomorra” descrive. Questa cultura è impermeabile ad appelli, petizioni e cose del genere, mentre è molto suscettibile alle *sfide*. Saviano che viene intervistato per stradad al TG1 è una sfida. Le cose possono andare fuori controllo in qualunque momento, e spero di essermi fatto capire: rileggiamo le parti di “Gomorra” sulla normalità della morte e gli occhi vuoti dei ragazzi di Sistema.

    Per questo, vedo il rischio che le buone intenzioni lastrichino la via all’irreparabile, si traducano in un “Saviano muori per noi”, e qualcuno si muova – dal basso – per esaudire questo desiderio.

    Credo che, mai come in questo momento, sia imprescindibile porre l’opera dinnanzi all’autore.
    credo che sia – letteramente – vitale spostare l’attenzione dal personaggio al libro.”

    Non è detto che esista una sola maniera di fare le cose, e non è detto che quella delle buone intenzioni sia la migliore, a volte possono diventare colpevoli senza averlo premeditato, e bisognerebbe scavare bene in fondo a se stessi per vedere quante scorie contengano le “buone intenzioni”, come spesso siano solo un’altra maniera di fare il pagliaccio. Se è un altro ad andarci di mezzo al tuo posto, bisognerà pensarci mille volte prima di agire.

  24. A proposito, speriamo che l’evento non sia la testa di Torsello che rotola dai monti dell’Afghanistan. Magari una telefonata a Emergency potrebbe darci qualche informazione in più.

  25. tengo d’occhio anch’io, come tanti e non solo scriventi del blog, il caso saviano. sono d’accordo con bruno sulla delicatezza del momento e come non può venirci in mente, in questi giorni da festa del cinema, un altro caso di giovane che ha lottato e sacrificato la propria vita nella lotta alla criminalità: Peppino Impastato. Un finale quello di Peppino che nessuno credo voglia rivedere se non nella finzione del film…un suggerimento per tutti, rivediamo i cento passi di marco tullio giordana, tanto per dare una rispolverata alla nostra etica civile spesso imbalsamata. E poi una proposta che lancio a voi tutti: perchè non vedersi, organizzare qualcosa, magari un forum, proprio a napoli e dare una mano VERA a Roberto?!
    Teresa

  26. si professor Eco, ho ascoltato la sua intervista. Credo però che, al di là dei paragoni e delle inevitabili associazioni ad altre storie simili, sia importante mantenere alta l’attenzione sul suo caso. Non spegniamo l’entusiasmo che gira intorno a Roberto, la voglia di partecipazione, anzi facciamo in modo che sia terreno fertile di scambi e confronti su un tema che riguarda tutti. Il peggio che possa accadere, come in certi altri casi citati, è che l’interesse, il comune sentire venga meno. E penso ai ragazzi di Locri…

  27. Ho letto il libro di Saviano, sono di Napoli proprio di quelle zone che descrive. E’ tutto vero, nudo e crudo. Nelle strade si materializzano le pagine del libro, la realtà purtroppo supera la descrizione letteraria. Onore e Rispetto ad una persona di 27 anni che ha scelto di indagare, descrivere e denunciare. Ma una nazione civile non può fermarsi a prendere atto del disastro.

    Bisogna reagire, ridare coraggio alla maggioranza sopraffatta ed ammutolita dai violenti, brutalizzata da chi abusa della democrazia per diffondere malaffare e malgoverno. A Napoli, in Campania, nel Sud bisogna riacquistare MILITARMENTE il controllo del territorio, dar pieni poteri a pochi Generali Dalla Chiesa per colpire spietatamente quelle famiglie che pensano che tutto gli sia permesso.

    Ci vuole un secondo Risorgimento

  28. come ho già scritto altrove su questo blog, stamane è stata diffusa la notizia dell’arresto di un altro latitante del clan di lauro, tale fabricino. un altro tassello che si va ad aggiungere alla documentazione corposa che saviano ci ha fornito nel suo libro-reportage. uno stimolo anche a scacciare la nostra indifferenza quotidiana che ci lascia sempre freddi davanti a certi accadimenti. la coincidenza poi fra questo arresto – compiuto a formia, dove abito e scrivo come giornalista – e l’infervorare dell’attenzione sul caso saviano, mi ha particolarmente colpito. ed ho riflettuto che il messaggio, laddove lo si voglia cogliere, è quello di non abbassare la guardia

  29. Sentire che a Saviano era stato necessario assegnare una scorta mi ha messo il fretto addosso. Sentire certe interpretazioni della vicenda, ancora di più. Vi facciopartecipi di un episodio di qualche giorno fa. Dato che per ben due sere la vicenda di Saviano era stata relegata a veloci sottopancia dal tg di la7, ho mandato una mail dispiaciuta al direttore (magari era stata una scelta vicina alle ragioni che ha argomentato Maria…non lo saprò mai, mai ricevuta risposta.). Qualcuno che identificherò con lo pseudonimo Il Genio, ci ha tenuto a darmi la sua interpretazione dei fatti.
    Il Genio: ” che ti sbatti a fare, è tutta una trovata pubblicitaria della Mondadori! ”
    Io: ” Certo, un giudice assegna una scorta per fare un favore a Mondadori…”
    Il Genio: ” embè?! I giudici campani farebbero di tutto per un po’ di notorietà! Eppoi sono tutti eccelsi scrittori ‘sti giudici…”
    Io :” allora è tutto un machiavellico complotto dei giudici. Mi sento sollevata…”
    Il Genio: ” Ma poi, pure Saviano con quella sparata a Casal di Principe…ha voluto consapevolmente scimiottare l’iconografia di Impastato.”
    (giuro, ha detto proprio scimiottare l’iconografia! Si riferiva al taglio di capelli? Saviano,tutto genio e sregolatezza del look…)
    Io: “Mi pare che fare nomi e cognomi in piazza non significhi proprio scimmiottare, l’iconografia poi…Comunque, intanto la faccia ce l’ha messa lui.”
    Saviano non ha bisogno della mia apologia, non serviva aggiungere altro. Come dicevo, è questo genere di atteggiamento che mi mitte il freddo addosso. E’ proprio l’isolamento ambientale di cui parla Roberto.
    @ teresa : ogni volta che sento una notizia del genere esulto (non in senso figurato, proprio in maniera scomposta…), poi però mi vengono in mente i Gremlins…

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
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