Un minuto di silenzio

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di Gianni Biondillo

Siegfried Lenz, Un minuto di silenzio, Neri Pozza Editore, 2009, 125 pag., trad. Francesco Paolo Porzio

Siegfried Lenz è un pezzo della letteratura del Novecento tedesca che conosciamo davvero poco in Italia. Fortunatamente due anni fa Neri Pozza ha iniziato la pubblicazione delle sue opere con Lezioni di tedesco, uno dei suoi capolavori, che ha ormai quarant’anni. Oggi la meritevole casa editrice veneta pubblica questo breve romanzo, Un minuto di silenzio, uscito in Germania lo scorso 2008.

Il libro si apre durante la commemorazione pubblica della professoressa d’inglese di un istituto superiore, morta in giovane età a causa di un banale incidente. A raccontarci la storia di Stella è Christian, suo studente diciottenne e suo segreto amante. Non c’è prurigine nelle parole di Lenz, il romanzo ha una scrittura casta, lieve, rispettosa dell’amore nato quasi per caso fra lo studente e la giovane e vitale professoressa. Lenz ci porta in un tempo, il secondo dopoguerra, e in un luogo, la costa tedesca del Mare del Nord, sconosciuti a noi lettori. Un panorama intrinsecamente malinconico e romantico, fatto di pescatori, gabbiani, spiaggie deserte, cieli ventosi. Ma non una sola riga del romanzo cede in leziosità o colpi di scena da romanzo rosa.

Christian si rivolge a noi lettori e allo stesso tempo al suo amore morto – qui, mentre viene commemorata – attraverso un flusso di memoria incorente, fatto di sprazzi di grande intensità emotiva. Quello che Lenz, ottuagenario autore di questa storia di un giovane amore perduto, cerca di riprodurre è, in qualche modo, lo sguardo attonito che ha la voce narrante nei confronti della realtà crudele.

Un libro all’apparenza semplice, persino didascalico, ma rifinito col cesello, con una soluzione narrativa che chiude il romanzo poche ore prima di dove lo apre. Un cerchio, un anello del dolore privato, un monito che il giovane Christian porterà sempre con sé, incapace di dare un senso a una vita che ha saputo donargli l’amore perfetto e ha saputo sottrarglielo senza fornirgli nessuna spiegazione.

[pubblicato su Cooperazione, n.32 del 4 agosto 2009]

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GIANNI BIONDILLO (Milano, 1966), camminatore, scrittore e architetto pubblica per Guanda dal 2004. Come autore e saggista s’è occupato di narrativa di genere, psicogeografia, architettura, viaggi, eros, fiabe. Ha vinto il Premio Scerbanenco (2011), il Premio Bergamo (2018) e il Premio Bagutta (2024). Scrive per il cinema, il teatro e la televisione. È tradotto in varie lingue europee.
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