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Vaticini

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– Ragazzo, secondo gli exit poll non vivrai oltre i quaranta. Cosa pensi di fare?

– Grandi pere, scopate con le puttane senza preservativo, i 180 sulla provinciale.

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29 Commenti

  1. io per non sapere nè leggere nè scrivere, sono andata al concerto di Caposella….tanto per evitare il cardiopalma.

  2. Va bene.
    Astenersi da giaculatorie e piagnistei.
    Il popolo si è espresso.
    I giochi sono fatti.
    Tuttavia siedo al mio tavolo e fisso la parete di fronte senza riuscire a pensare a null’altro che a questo 50% di voti che il mio paese ha espresso per la coalizione guidata da Silvio Berlusconi.
    Com’è possibile che non vedano quello che vedo io?
    E poi: chi sono in realtà i non vedenti? Noi (io) o loro?
    Com’è possibile che più di venti milioni di miei concittadini, ivi compresi miei parenti stretti, non vedano il pericolo che vedo io?
    E poi mi domando, per l’ennesima volta: esiste davvero questo pericolo? In cosa consiste?
    Per l’ennesima volta mi rispondo: sì, esiste e risiede nella progressiva negazione del pluralismo dell’informazione, nella lenta presa del Paese da parte di un solo gruppo economico-mediatico, sulla natura del quale non mi dilungo.
    È una morsa molto potente che non ha nessuna intenzione di mollare e che si rafforza ogni minuto che passa.
    Stritola una cultura popolare molto fragile e al suo posto installa nuovi programmi, un altro immaginario, capace di alienare da sé le coscienze mandandole in loop, cioè facendole avvitare su se stesse, staccandole dalla percezione di ogni realtà.
    È la prima volta che assistiamo ad un movimento politico capace di fare una cosa del genere e la cosa dovrebbe ingenerare se non paura, almeno perplessità nelle classi cosiddette dirigenti del Paese, quelle che si dicono democratiche e liberali.
    Invece niente.
    È la débacle della borghesia storica italiana incapace di trasmettere i suoi valori (ne aveva? credo di sì) liberal-democratici.
    È la prima volta che in un paese occidentale viene subdolamente disinstallata la democrazia e viene lentamente sostituita con una sua copia virtuale, falsa, apparente.
    Questo sta avvenendo piano piano, senza scosse, perché i dormienti non si sveglino.
    Della democrazia alla fine di questo processo resterà solo il sembiante, ma i suoi organi interni, la parte buona, sarà stata divorata dalle larve di questa cosa nuova, e totalmente estranea alla triade liberté – égalité – fraternité che bene o male fino ad oggi sottendeva, seppur debolmente, il nostro stare assieme.
    Dico queste cose nella sensazione netta che l’Unione – anche se magari avrà qualche voto in più alla Camera e forse pure al Senato – abbia in realtà perso le elezioni.
    Le elezioni le ha vinte Berlusconi e la parte del Paese (i non vedenti?) che lo segue.

  3. “luna di mar-mell-a-ta per noi due.. m m m..
    che abbiamo ca-sa e figli tutti e due…m m m..
    e abbiamo ri-so senza alcun pudore
    all’idea, di un ultimo amore…”

  4. Io questi del Centro Destra che dopo aver devastato in lungo e in largo la costituzione e essersi viste rifiutate diverse proposte di legge per palese incostituzionalità adesso arrivano a bollare come “incostituzionale” il semplice festeggiamento del Centro Sinistra prima della vittoria ufficiale, è una cosa davvero triste e ridicola (e scusate l’anacoluto)…

  5. Tash, con profonda amarezza e delusione, non posso che condividere il senso complessivo della tua riflessione. Le viscere di questo paese sono ormai assolutamente incancrenite dal morbo arcoriano: credo che il processo sia irreversibile.

  6. “siedo al mio tavolo e fisso la parete di fronte senza riuscire a pensare a null’altro che a questo 50% di voti che il mio paese ha espresso per la coalizione guidata da Silvio Berlusconi.
    Com’è possibile che non vedano quello che vedo io?”

    Tashtego, è quello che ci chiedevamo (io e due miei amici) ieri sera. Com’è possibile che abbia avuto così tanti voti? Una delle spiegazioni è quella che B ha promesso l’eliminazione dell’ici e nuovi condoni, e siccome la maggior parte della gente non ha una lira (per colpa di chi?) ha scelto di votarlo ancora una volta, fregandosene di tutto il resto, come era già successo con le pensioni. Allla fine ognuno pensa solo a campare, a portare avanti la propria famiglia, la propria vita. Lui sfrutta questo sentimento, promette un pò di sollievo (relativamente) alle persone e si accaparra la possibilità di gestire le cose come meglio crede.
    E naturalmente (anche se non con le percentuali di 5 anni fa) la Sicilia si è distinta ancora una volta per la sua fiducia a B.

  7. cerco di capire come il ministero degli interni e quello degli esteri abbiano confezionato questo risultato e per quali finalità.
    cambiamenti troppo radicali sarebbero stati pericolosi per la sicurezza nazionale e internazionale.
    se avesse stravinto silvio, non lo teneva piu’ nessuno.
    se avesse stravinto prodi, la cdl avrebbe organizzato violente opposizioni.
    credo che questo risultato sia nell’ottica della salvaguardia dell’equilibrio nazionale e per le politiche internazionali.
    Vuoi vedere che l’italia è veramente da sempre governo di pacatezza e saggezza?

    Sophrosyne

  8. Certo personalmente sono amareggiata, ma cerco di comprendere il momento e il perchè di questo risultato.
    Nel nord est una tragedia….qualcuno del centrosud mi ospiterebbe?

  9. io in linea di massima vorrei essere ospitale, ma in puglia è andata peggio che nel nord-est !!! non credo sia il caso.

  10. No, io voglio restare qui, a cercare di ricostruire, giorno dopo giorno, la trama smagliata di una speranza, con i miei figli, coi ragazzi coi quali lavoro ogni giorno, e, per quanto mi è possibile, in ogni luogo dove la sofferenza e la precarietà spazzano via anche la voce, la rabbia e la volontà di cambiare, per la pace sempre, per i valori della solidarietà, contro ogni forma di fascismo e di razzismo. Iniziando dal basso, dalle piccole cose e dalle piccole realtà, senza illusioni, al fianco di tutti quelli che camminano o che vogliono incamminarsi su queste strade. Ci vorranno anni, sicuramente, per ridare a questo paese un senso anche minimo della democrazia sostanziale, della civiltà dell’incontro e dello scambio etico, fuori dagli egoismi e dalle rovine che il berlusconismo ha seminato a piene mani negli ultimi quindici anni. Ma lo dobbiamo fare, e lo dobbiamo a noi stessi, se ancora coltiviamo un sentire che ci fa diversi dalla maceria, dall’ammasso delle vite e delle coscienze; se ancora ci sentiamo capaci di abitare quel piccolo sogno che può dare un senso alla vita e alla convivenza.

  11. Purtroppo sto con Tash.
    Il berlusconismo è un pericolo ferocissimo, oggi un po’ più di ieri.

    Aggiungo solo un copincolla fintoconsolatorio, da me stesso quialtrove:

    Ragazzi, scusate, leggete bene il fenomeno exit poll sbagliati(ssimi): che non significa che la nexus sbaglia! significa “semplicemente” che chi ha votato sinistra lo ha dichiarato e chi ha votato destra si è vergognato di dichiararlo! E vi pare poco?

  12. A cosa serve farsi le pere, se le pere non si fanno mature?

    William Pear, Pere d’amor perdute, a. II, s. muta, v. 69, a cura di M. Pera, Shake ed., Perati 2006

  13. Una premessa: per me la notizia è che se il 50% degli italiani non vuole berlusconi e il 50% non vuole Prodi, allora hanno perso entrambi. Entrambi dovrebbero tirarsi indietro. La vera notizia è che la classe dirigente non è in grado di esprimere un vincente. Non l’uomo della salvezza (quello è berslusconi) ma un uomo credibile. Oggi un uomo credibile non c’è.

    TASH.. per qualche minuto ce l’ho avuta anche io quella sensazione di straniamento. Però poi ci ho pensato su è lo straniamento mi è passato. Anzi, il risultato mi sembra persino sensato, basta non perdere di vista lo scenario. In Francia (che – erroneamente – oggi fa pensare a un grande movimento di sinistra perché sono scesi in piazza contro la legge sul primo impiego), in Francia, dicevo, “le masse” come amerebbe dire Bertinotti, hanno votato contro la costituzione europea per paura dell’ “idraulico polacco” e si adottano misure protezionistiche. In Germania, nessuno vince e si fa una grande coalizione con guida a destra (mentre l’ex primo ministro di sinistra se ne va a lavorare per Gazprom). In Spagna, la sinistra vince d’improvviso, e inopinatamente, per il cambio collettivo di umore dovuto a una solenne (e sacrosanta) incazzatura per la vicenda attentati. Negli Usa rivince Bush figlio (diverso assai da Bush padre), che esattamente come Berlusconi incarna il partito del “è tutto un magna magna”, “i miei interessi prima di tutto” ecc.
    In quest’ottica, il voto italiano non è poi così strano. Un po’ è vero quello che scriveva MAURA, cioè che Berlusconi evoca certi interessi bassi, basilari, di pancia, ma veri. E intorno a noi non vedo dei gran Cuordileone, ma tanta gente reoccupata della sua pancia, quella sì. L’attaccamento al proprio particolare, la paura del cambiamento. Questo esprime Berlusconi.
    E non c’è bisogno di scomodare idee Orwelliane sull’insinuarsi di una falsa democrazia. QUESTA è la democrazia, perché QUESTO è il demos italiano. Non è berlusconi che rende gli italiani peggiori di quello che sono. Berlusconi (come direbbero gli strizzacervelli) “slatentizza”. Porta a galla cose che il buon gusto (per non dire altro) cerca di contenere.
    Prova a lanciare la parola d’ordine “rutto libero” e vedrai che in tanti ti seguono. Lui lo ha fatto e in tanti l’hanno seguito.

    E poi, diciamocelo. Io 5 anni fa mi indignavo quando davano a prodi del Mortadellone. Adesso, francamente, sembra un mortadellone pure a me.

  14. @Ale: Exit poll errati. Ho avuto modo di dare un’occhiata ai sondaggi (derisi da tutti) che Berlusconi aveva commissionato alla società americana e i risultati sono IN TUTTO e PER TUTTO simili a quanto è successo. Addirittura era presente un’indicazione che dava vincente la CDL se il numero dei votanti avesse superato l’84%. Questo mi porta a dire che i dati elaborati da Nexus non fossero errati per reticenza degli elettori del centrodestra, ma per un errore nel loro modello di raccolta dei dati e, più in generale, nel modello di raccolta dei dati utilizzato da quasi tutte le società di sondaggi italiane (erano tutte allineate sul medesimo livello di errore e da almeno due mesi).
    La controprova è data dal fatto che, quando Nexus si è trovata a “proiettare” i dati partendo da un campione reale (i dati scrutinati) è arrivata esattamente al numero di voti, centesimi esclusi, delle due coalizioni: 49,8%.
    Insomma, se beccano il campione giusto i conti li sanno fare, ma devono beccare il campione prima.
    Per quel che vale era da un bel po’ di tempo che paragonavo questa tornata elettorale alle elezioni Kerry vs Bush (ovviamente deriso da tutti).

    Il resto, comprese le considerazioni sugli elettori del centrodestra che non svelano il loro voto, mi paiono opinioni… opinabili. :-)

    Buona giornata. Trespolo.

  15. A proposito di raccolta dei dati. Quello che scrive TRESPOLO qua sopra probabilmente è azzeccatissimo (tranne il riferimento a Bush-Kerry… lì questo distacco non s’è mai visto se non nelle interpretazioni che ne davano gli italiani. Inoltre non si capisce perché una società americana dovrebbe riuscire a profilare gli italiani meglio delle società italiane e però non essere riuscita a fare lo stesso in casa sua).
    La cosa, però, mi dà lo spunto per parlare di un’altra faccenda: la profilazione dell’elettorato. Qualche tempo fa sentivo parlare un consulente di Bush che ha fatto un discorso chiarissimo su come si stava spostando il consenso presso alcune specifiche fasce di elettori (le casalinghe non divorziate con più di 40 anni; gli uomini capofamiglia con meno di 50 anni eccetera) e su come, di conseguenza, ricalibrare la propria offerta politica.
    In Italia siamo qui a chiederci perché mai il centrodestra ha preso tanti voti al nord. Risposta Boh! Oppure in puglia: boh! E perché la Sicilia si è spaccata? E chi lo sa!
    Siam qui a dirci che gli italiani di destra mentono nei sondaggi. Forse. Oppure che al nord ci sono più evasori fiscali e quindi votano più Berlusconi. Sarà.
    Tutto questo è fuffa. Non abbiamo uno straccio di profilazione dell’elettorato e in generale direi che né a destra né a sinistra hanno più che delle vaghe impressioni sul “clima”. Il che equivale, nel migliore dei casi, ad annusare l’aria e dire “probabilmente domani pioverà”. Che può anche essere vero, ma nelle democrazie moderne la domanda non è se domani pioverà, ma se pioverà domani sera, tra le 18 e le 18,30 nel quartiere San Giovanni, a Roma.
    E il bello è che avendo lavorato a lungo con i politici, so per esperienza diretta che non solo queste cose non le sanno, ma nemmeno se le riescono a chiedere. Vanno a lume di naso. Forse c’è anche un aspetto perfino divertente in questo, ma se si gioca al lotto poi è inutile chiedersi come mai è uscito proprio quel numero.

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
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