“Le mancuspie”, una nuova collana di poesia
“Le mancuspie” è una nuova collana di poesia diretta da Antonio Bux per le Edizioni Graphe.it di Perugia. Il progetto editoriale si annuncia particolarmente serio e attraente. Tra il 2022 e il 2023, sono usciti i primi quattro titoli: Parabola sub di Luciana Frezza (prefazione di Walter Pedullà), Un uomo pieno di morte di Giorgio Manganelli, Sonetti d’amore per King-Kong di Gino Scartaghiande e L’udito cronico di Cristina Annino. Ne ho parlato con Antonio Bux, che ci ha permesso di pubblicare anche alcuni testi e le notizie relative ai singoli volumi già pubblicati. Andrea Inglese
Come è nata l’idea di questa nuova collana di poesia?
Conoscevo l’editore Graphe.it per via di qualche sua pubblicazione di saggistica breve, settore a cui dedica la maggior parte del suo lavoro, ma anche per via di una pubblicazione della sua precedente collana di poesia (Calligraphia), che non mi era dispiaciuta, soprattutto per l’oggetto libro. Lo contattai, dunque, per proporgli una mia antologia e lui (Roberto Russo), devo dire, fu entusiasta della mia mail perché mi conosceva e stimava e dunque era felice di poter fare un lavoro con me. Una volta uscito il mio libro, e constatando la serietà e la professionalità di questo piccolo editore umbro che ragiona però da grande, gli ho proposto l’idea di una nuova collana di poesia da me diretta.
Che regime di produzione avete previsto (quanto titoli l’anno)?
L’idea alla base era semplice: due titoli l’anno (uno in febbraio e uno in settembre) che avrebbero rappresentato la collana di punta della poesia per questo editore. Russo accettò con entusiasmo la proposta, e, dato che in precedenza nelle altre tre collane di poesia che ho il piacere di dirigere ho sempre più o meno trattato con autori esordienti o nuovissime e poco conosciute voci, ho pensato di puntare a una collana che facesse confluire al suo interno voci già note al pubblico della poesia.
Quali sono i criteri che ti hanno guidato nella scelta dei titoli?
Il progetto è andato costruendosi dunque da sé, pubblicazione dopo pubblicazione, l’idea di base iniziale era proporre sia antologie che libri fuori catalogo di autori viventi e non. Per quanto riguarda il primo volume, Parabola sub di Luciana Frezza, posso dire che ero già da tempo in contatto con la figlia della poetessa scomparsa nel 1994 (avevo collaborato, infatti, all’uscita dell’opera omnia Comunione col fuoco, edita da Editori Riuniti ma già da tempo fuori commercio), perciò è stato semplice pensare di iniziare la collana con una pubblicazione del genere. Stesso discorso vale per il secondo volume, ovvero l’antologia Un uomo pieno di morte di Giorgio Manganelli, omaggio che abbiamo pensato di fare al grande autore grazie alla figlia Lietta, ben disponibile ed entusiasta della proposta, data l’occasione del centenario dalla nascita del babbo. Anche i successivi due volumi pubblicati, ovvero Sonetti d’amore per King-Kong di Gino Scartaghiande (uscito per la prima volta nel 1977) e L’udito cronico di Cristina Annino (comparso solo in precedenza nell’antologia einaudiana “Nuovi poeti italiani 3” a cura di Walter Siti nel 1984), sono stati scelti per via dell’importanza dei due autori e per l’amicizia e la stima che mi legavano da anni ad essi. Ma la collana non si occuperà solo di ripescaggi di libri fuori catalogo o di omaggi ad autori scomparsi, e lo testimoniano le prossime pubblicazioni (i prossimi tre volumi sono infatti inediti di autori viventi già abbastanza riconosciuti; senza anticipare troppo, posso annunciare che nel febbraio del 2024 uscirà il nuovo libro di Gianfranco Lauretano). Insomma, l’idea è innanzitutto quella di puntare sulla qualità, offrendo uno spaccato sobrio, date le sole due uscite annue, ma preciso su cosa offre la poesia di oggi ma anche quella che è stata la poesia in tutto il secondo novecento italiano. Nel magmatico panorama attuale dell’editoria poetica del nostro paese che, all’asfittica e politicizzata condizione delle medie e grandi case editrici alterna la iper-produttività, spesso deleteria, degli editori piccoli e indipendenti, ho pensato di creare un piccolo “porto sicuro” per il lettore. Pochissimi libri ma buoni, sobri ed eleganti, riconoscibili però ognuno scelto per una propria cifra speciale. Insomma, nessun solito “scambio di figurine” (come spesso avviene tra addetti ai lavori) né mero sciacallaggio culturale; solo l’insindacabile scelta estetica di un curatore che si assume le responsabilità del caso.
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Le mancuspie n. 1
Parabola sub, di Luciana Frezza
Prefazione di Walter Pedullà; 2022
Euridice
Se fossi caduto dal sonno
là fuori sull’erba
nel solco del serpente
mi avresti visto Orfeo
varcato senza peso
il divieto dei Luoghi
sorriso senza voltarti
raggiunto in un lampo
nel sogno unico
della vicinanza
vivo due volte
te lo dice una
due volte morta
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Le mancuspie n. 2
Un uomo pieno di morte, di Giorgio Manganelli
2022
Signore,
un volto definito e chiaro,
altro non vorrei;
non so se mio destino
sia parole o musica o silenzio;
o sempre stare accanto
all’aperta finestra ad aspettare
di saper chi sia;
non so quale la via, quale la casa
che in così vasto intrico di destini
tu hai dato.
Prima che l’ora venga tarda,
– quando ogni ombra lunga
davanti a noi si stende come strada –
fa’ che più non cerchi, o mio Signore;
perché io so
che alcuni si salvano vivendo;
ma destini diversi
si spiegano soltanto col morire.
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Le mancuspie n. 3
Sonetti d’amore per King-Kong, di Gino Scartaghiande
2023
Il conto delle sere
Son contento che stai bene.
In quanto a me, mi rapisce
a tratti alterni. Ieri mattina
mi piacquero molto gli occhi
di un ragazzo. Non ti va più
di parlare, lo so. È strano almeno,
non ti sento. Siamo diventati
più reticenti entrambi.
Non mi urli più nell’animo, né io
alzo la voce contro di te.
Che cosa ancora, quale altra
intromissione dovremo accettare?
L’accetteremo?
Erano belli i nostri discorsi
di una volta. Io ti amo.
O mio Kong, mio re dell’isola
sperduta, mio occhio io ti amo.
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Le mancuspie n. 4
L’udito cronico, di Cristina Annino
2023
Caos
Premettendo
ch’è sempre doloroso impalare
l’anima in un discorso, scrivere
un diario, lettere, versare
iride nella tinozza di un colloquio.
A quest’età e con i tempi che corrono,
io siedo al bordo dell’orecchio
universale; dico
«biondo, marziale cieco cielo
dove il tempo è rotondo: la verità
è orrendo cannocchiale».
Poi mi rivolto, ascolto chi parla,
annuso odore di vero nel parziale
gesto di chi mi appaia. Credo
a tutto; a quest’età si è un cimitero
abbastanza paziente.
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Per ulteriori approfondimenti, si possono consultare i seguenti link:
- Luciana Frezza: https://www.graphe.it/news-approfondimenti-perche-leggere-le-poesie-di-luciana-frezza-oggi-6993.html
- Giorgio Manganelli: https://www.graphe.it/news-approfondimenti-perche-leggere-le-poesie-di-giorgio-manganelli-oggi-6994.html
- Gino Scartaghiande: https://www.graphe.it/news-approfondimenti-perche-leggere-le-poesie-di-gino-scartaghiande-oggi-7014.html
- Cristina Annino: https://www.graphe.it/news-approfondimenti-perche-leggere-oggi-la-poesia-di-cristina-annino-7040.html
Ringrazio di cuore Andrea Inglese e Nazione indiana per lo spazio dato a questo nuovo progetto. Un caro saluto!