Da “Scrivere sul margine”

di Matteo Pelliti

Tra i significati letterali
di scrivere sul margine
è piuttosto famoso quello
del teorema di Fermat,
                                                         che sul bordo
                                                         non ci sta.
Per questo sono più
interessanti quelli
metaforici.

*

Pablito, i tre gol al Brasile certo,
ero in spiaggia e fu l’unica volta
che comprai una bandiera tricolore,
avevo dieci anni compiuti.

Ora che sei andato via
e le ceneri sono state
deposte in una Coppa
del Mondo, aggiorno il conto
di questo strano mondo,
dopo Bialetti, un altro funerale
che mescola il sacro
con quanto è ritenuto sacro
e forse è profano.
.
*

2. Un Dio

E quando mi sporgo dalla finestra
della cucina
per guardare laggiù
la gente in fila
a chiedere il cestino,
un po’ di pasta, del pane, un poco d’acqua
immagino che ci sia
sopra di me un Dio

                 - e perché poi uno solo? E non sarebbe meglio
                 invece un Dio per ogni povero cristo in fila? -

alquanto deluso,
un Dio che si sporge dalla finestra
della sua cucina
per guardare quaggiù, e guarda me
che guardo la gente in fila,
e lo vedo,
lo vedo
scuotere la testa.

*

Desiderio di diventare un istruttore di karate

Un amico poeta mi ha suggerito
di non indulgere troppo
nel mettere i figli al centro dei versi
ma in questa estate in secca d’ispirazione
come di acqua piovana è una foto
di mia figlia a farmi riaprire la pagina
con quell’urgenza di scrivere qualcosa
per riuscire a conservarne traccia.

Lei su una canoa, con i compagni
di karate, insieme agli istruttori,
sorride, felice, negli occhi
la piena consapevolezza di sé quattordicenne
che fa di lei se stessa, è una serata
di fine corso, sul lago, al tramonto.

È allora che penso che vorrei essere
il suo istruttore di karate
perché conosce mia figlia
e perché passa con lei un tempo ininterrotto settimanale
                                                           - ho calcolato, tre ore -
per me invidiabile e poi perché lei dice
che in qualcosa ci somigliamo, lui e io,
spero sia forse il tentativo mio di praticare
una mitezza che non ho, una gentilezza indiscriminata,
la calma che non ho e che vorrei avere, mostrare,

e vorrei passare con lei il tempo che passa lui,
come quest’anno, che è diventata cintura blu,
come questo cielo senz’acqua,
questa estate in secca d’ispirazione,
questo tempo che continuo a inseguire con lei
meravigliosa e unica ragazza.

*

Ecdotica

                                               Lascia al lettore ciò di cui il lettore è capace...
                                               ma aiutalo anche a farti capire.

Qualche pagina fa avrai letto
quel testo che raggranellava
parole pescate da altri testi
per farne uno nuovo e tentare così
un elenco di idee significanti
intorno all’espressione
“Scrivere sul Margine”.

Con quel gioco volevo suggerirti
di non cercare il senso delle cose
concentrato tutto in un punto solo
in un concetto
ma piuttosto in costellazioni,
in disegni frastagliati
come quelle figure che si rivelano
soltanto unendo i punti da uno
a novantanove.

Lo vedi, a forza d’avere in uggia
i poeti che non spiegano più niente
finisce che qui ho spiegato troppo.

*


[Questi testi fanno parte della raccolta Scrivere sul margine, 
arricchita dei disegni di Guido Scarabottolo, in uscita 
per Interno Poesia.]
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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia e storia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ora insegna in scuole d’architettura a Parigi e Versailles. Poesia Prove d’inconsistenza, in VI Quaderno italiano, Marcos y Marcos, 1998. Inventari, Zona 2001; finalista Premio Delfini 2001. La distrazione, Luca Sossella, 2008; premio Montano 2009. Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, Italic Pequod, 2013. La grande anitra, Oèdipus, 2013. Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016, collana Autoriale, Dot.Com Press, 2017. Il rumore è il messaggio, Diaforia, 2023. Prose Prati, in Prosa in prosa, volume collettivo, Le Lettere, 2009; Tic edizioni, 2020. Quando Kubrick inventò la fantascienza. 4 capricci su 2001, Camera Verde, 2011. Commiato da Andromeda, Valigie Rosse, 2011 (Premio Ciampi, 2011). I miei pezzi, in Ex.it Materiali fuori contesto, volume collettivo, La Colornese – Tielleci, 2013. Ollivud, Prufrock spa, 2018. Stralunati, Italo Svevo, 2022. Romanzi Parigi è un desiderio, Ponte Alle Grazie, 2016; finalista Premio Napoli 2017, Premio Bridge 2017. La vita adulta, Ponte Alle Grazie, 2021. Saggistica L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo, Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate, Università di Cassino, 2003. La confusione è ancella della menzogna, edizione digitale, Quintadicopertina, 2012. La civiltà idiota. Saggi militanti, Valigie Rosse, 2018. Con Paolo Giovannetti ha curato il volume collettivo Teoria & poesia, Biblion, 2018. Traduzioni Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008, Metauro, 2009. È stato redattore delle riviste “Manocometa”, “Allegoria”, del sito GAMMM, della rivista e del sito “Alfabeta2”. È uno dei membri fondatori del blog Nazione Indiana e il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.
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