Da “Materia madre”
[Per la collana “Manufatti poetici” di Zacinto edizioni, presentiamo degli estratti di materia madre (versione minima), uscito all’inizio del 2025.]
di Barbara Giuliani
Da rizoma:
non esiste una nota a margine.
questo è il margine:
una operazione geometrica
in cui calcoliamo l’aria di un cilindro
trenta per cinque.
c’è un uomo in un sito on line
che cerca di comprare uno spargifoglie e
non ha un giardino.
non sappiamo dove siamo, forse
in un paese a bassa densità demografica,
con un tasso di natalità allo zerovirgolatrepercento.
quando sei in un cilindro
il mondo diventa chiave e porta,
tessera sanitaria e cup,
biglietto per lo stadio e curva,
tutto nello stesso punto idrogeografico.
le stagioni si confondono,
si prestano le temperature,
si scambiano favori idraulici e
non hai paura che un raccolto possa andare a male.
il sole e la luna sono:
onnipresenti;
vengono vessati e idolatrati,
simboli di una religione extracorporea.
il giorno e la notte sono:
miscelati;
abbiamo creato un grigio perenne,
unica ambientazione per vivere o morire,
non ci si reincarna.
*
Da cartilagine:
– scrivi un verso erotico –
spalanca la mia fica, per vedere cosa sia rimasto di me,
oltre le piccole scorie degli uomini passati sul mio ventre.
lecca i margini del mio scrivere per rendere potabile
la carne che corre dentro il mio essere mostrato
al mondo nella forma più comune a cui siamo abituati:
un essere umano.
– il cameraman si è bendato gli occhi –
il rumore è diventato un suono continuo e sottile,
a settantanove metri dalla mia postazione di vita.
una trota sta morendo in un fiume a
ottocentocinquantacinque metri di altitudine.
la signora elena è arrivata al cimitero
sulla tomba di suo marito.
– il cameraman non riesce a inquadrare
nitidamente la lapide –
lo chiameremo mario, per comodità,
a noi non interessa, ma sembra doveroso saperlo.
a syracuse sono le undici di mattina del diciotto luglio,
non specificheremo l’anno, per avere queste informazioni
riproponibili ogni volta in cui ne avremo bisogno.
ci sono cose che non hanno data di scadenza, tu
qui vuoi degli esempi:
l’amore di un criceto per la sua compagna.
una zolla di terra dell’irpinia e
un cornicione di un tempio buddista.
l’insalata mista va condita con l’aceto,
non si discute.
*
Da pigmento:
appendice.
preghiera contro la madre.
non chiedere di venire al mondo
a un figlio sconosciuto,
a un corpo ipotizzato negli strati,
a un agglomerato non urbano
di vendicare la tua terra.
lascia cadere in rovina il tuo grembo,
gettalo in un campo di ortiche in cancro,
rovinalo con relazioni violente, livide e sbottonate.
non perdere tempo nella tua giovinezza e
nella tua vecchiaia a cercare un nome
memorabile da poter piangere.
termina madre la ricerca di un dolore,
eliminato dal mio non esserci.
non ti affaticare a trovare
una soluzione nascente,
qui tutto è morto,
già diagnosticato e nessuno ti chiede
perdono, per esserci o non
stata.
smettila di sistemare la tua vita,
per accoglierne un’altra
che non vuole condividere con te
nemmeno lo spazio di una tregua.
arrenditi madre,
al danno epocale
che siamo stati capaci di creare,
ma non di debellare,
siamo una malattia atavica.
accomodati, ti lascio del rancore.