Articolo precedente
Articolo successivo

Carol Ann Duffy: «sono molto vicini a noi, i morti»

di Carol Ann Duffy

È uscito per Crocetti Elegie di Carol Ann Duffy. Ospito qui alcuni estratti dal libro.

***

E poi cosa

Poi con le loro mani spezzavano il pane

salutavano soffocavano telefonavano colpivano cucivano

 

Poi con le loro mani stanche si lasciavano cadere

su un tavolo tenendosi la testa

 

Poi con mani gioiose ne afferravano altre

o fugaci accarezzavano la carne in un letto accogliente

 

Poi con le loro mani sulla vanga

seppellivano i morti.

 

***

 

Racconto d’inverno

Racconta di come lei stia bene tra queste braccia;

il battito del suo cuore sul mio, sinonimo;

il mondo un piccolo spazio; lenito

ogni dolore; inspira, espira,

l’amore al posto della morte, speranza,

al dolore carne al posto della pietra; il mio verso – Oh

è calda! – incantesimo, benedizione, preghiera,

sortilegio; fuori dal sogno, fuori dal tempo;

presagio di incantesimi detti, giardino al posto della tomba

per farle una ghirlanda sopra questi vermi,

violette, primule, aquilegie;

si sveglia, si muove, sollecitata dal suo nome.

 

***

 

I morti

Sono molto vicini a noi, i morti;

noi nei tassì, loro nei carri funebri,

aspettando il cambio di luce.

Gli diamo la precedenza.

 

Così vicini a noi, sconosciuti in televisione;

morti di inedia, terremoto, guerra,

kamikaze, tsunami. Ne contiamo parecchi.

 

I morti famosi – doppio glamour –

compriamo la loro musica, i film, le memorie.

Oh! Elizabeth Taylor nel ruolo di Cleopatra

splendido technicolor.

 

A Venezia, vediamo i morti

trasportati verso l’isola del cimitero al di là della laguna.

Fluttuiamo con le gondole lungo i canali verdi ù

e non moriamo.

Print Friendly, PDF & Email

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

articoli correlati

Massimo Riva: «chi vuol vedere il mondo nuovo?»

di Massimo Riva
È uscito per Einaudi il saggio Giochi d’ombra. Preistoria curiosa della realtà virtuale di Massimo Riva, libro imporante per rendere conto delle complesse genealogie che si celano dietro quelle che liquidiamo banalmente come "tecnologie" dell'attualità...

L’oblio è sempre un male?

di Matteo Bianchi
Il passato che ossessiona il presente, o meglio, un passato irrisolto che continua a tornare, a bruciare la realtà dei posteri come una brace sepolta ingiustamente. È soltanto una delle chiavi con cui accedere a Virginia nel cassetto (Caffèorchidea, 2024), l’esordio narrativo di Stefano Biolchini.

Erbe madri, pietre magiche e amuleti

di Erika Maderna
Le mani della levatrice declinavano un alfabeto di gesti di antica memoria; il ritmo salmodiato di sapienti liturgie di parola orchestrava i tempi del parto. Ma un altro elemento importantissimo concorreva a completare il prezioso bagaglio delle competenze operative...

Poetiche e politiche dell’intelligenza artificiale

di Niccolò Monti
Se per il Surrealismo la mano che crea può corrispondere immediatamente al linguaggio, per la cibernetica il computer può rimpiazzare mediatamente le funzioni svolte dal cervello. L’ipotesi presuppone un’analogia, secondo cui le macchine e gli organismi sono funzionalmente simili.

Apologia di Maurizio Blondet

di Cesare Cherchi
Cos’è un complotto? Come si distingue tra complotto e Storia? Negli ultimi anni, con l’avanzare del fronte della crisi epistemica le domande han ricevute molte risposte, tutte egualmente deludenti. E se il problema fosse proprio la ricerca di un criterio di demarcazione?

Cosa rimane di questo vocabolario?

di Giorgiomaria Cornelio
«Cosa resta nella stanza suprema dell'uomo, nella corte di cemento dove a tonfi e bocconate moribanda l'oro di ogni proposito? Che cosa sopravvive quando il proverbio è pantano, quando i morti dormono troppo, e ogni lago di giustizia diventa acqua reflua?»
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Cornelio è nato a Macerata nel 1997. È poeta, scrittore, regista, performer e redattore di «Nazione indiana». Ha co-diretto la “Trilogia dei viandanti” (2016-2020), presentata in numerosi festival cinematografici e spazi espositivi. Suoi interventi sono apparsi su «L’indiscreto», «Doppiozero», «Antinomie», «Il Tascabile Treccani» e altri. Ha pubblicato La consegna delle braci (Luca Sossella editore, Premio Fondazione Primoli), La specie storta (Tlon edizioni, Premio Montano, Premio Gozzano) e il saggio Fossili di rivolta. Immaginazione e rinascita (Tlon Edizioni). Ha preso parte al progetto Civitonia (NERO Editions). Ha curato, per Argolibri, l'inchiesta letteraria La radice dell'inchiostro. La traduzione di Moira Egan di alcune sue poesie scelte ha vinto la RaizissDe Palchi Fellowship della Academy of American Poets. È il vincitore di FONDO 2024 (Santarcangelo Festival), uno dei direttori artistici della festa “I fumi della fornace” e dei curatori del progetto “Edizioni volatili”. È laureato al Trinity College di Dublino.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: