A
Di Francesca Gironi
Mi sono fatta il funerale
c’erano un sacco di cose accumulate
libri e ricordi feticci
il contratto d’affitto da disdire
l’auto da regalare
tu eri per forza di cose
l’ultimo amore
mia nipote avrebbe ricevuto
il premio dell’assicurazione
non avevo ancora
pubblicato il libro
magari post mortem
c’è speranza.
Arrivare da te non è difficile
si prende un regionale
si dorme o si legge per quattro ore
alla stazione di Roma Termini
si scende al primo sottopasso
dal binario venti parte un trenino per Albano.
Dal finestrino si vedono l’Appia
e alcune ville di gente famosa
di cui non ricordo il nome.
Dalla stazione di Marino si cammina
per nove minuti in direzione dei fienili.
Poi ci sono le scale.
Le case ai ricchi.
Tutte le strade
appartengono alla regina.
I proprietari dei privilegi
esigono l’affitto
dagli orfani dei privilegi.
Agnese vuole giocare ai pirati:
Capitano, ci hanno rubato il tesoro
e noi lavoriamo per loro.
Io transito nel mondo
leggera come un foglio.
L’ordinanza antibivacco
della città di A
vieta al povero cristo
di consumare un pasto
sulla panchina del porto.
Cristo fa ricorso al TAR.
Un’opportunità tremenda
al Collettivo di Fabbrica Gkn Firenze
Semiassi dismessi
pezzi di cielo
pezzi di persone
cuore
delocalizzato
reshoring (inspira) offshoring (espira)
tremendous opportunity, trend negativo, tradimento
le disgrazie arrivano sempre tre alla volta
lettere via etere
do you have
testa occhi mani
cassa toracica, corde vocali
perché non parli?
Cosa ti muove
chi decide come
è possibile parlare con un operatore?
Gli ammortizzatori servono
a non bucare le ruote.
Trucioli per mutui affitti
assedi di cieli ricollocati
una questione di costi
e benefici costi e benefici
un approccio agile
per un cielo senza vincoli.
Hanno dismesso il cielo
quanti esuberi
quanti eccessi di mani e cuori
quante eccedenze di diritti
impediscono di massimizzare i profitti
il nuovo cielo sarà glorioso
e così via perché un cielo vale l’altro
e voi residui di cielo
siate orizzontali e flessibili
siate trasparenti e impalpabili
non vi sentite già più leggeri?
Il cielo si sfalda, fa le scintille
gli operai lo saldano saldano
il cielo.
L’uomo del piano di sopra incontrerà la donna del piano di sotto all’ingresso lui farà il gesto di lasciarla entrare per prima lei farà il gesto di lasciarlo entrare per primo esiteranno fi no a che resteranno fuori per sempre. L’uomo del piano di sopra dorme proprio là sopra in linea d’aria se un terremoto scuotesse le fondamenta della casa fi no a squarciare il pavimento l’uomo del piano di sopra finirebbe al suo fianco nel letto ma non sarebbe un buon momento per fare l’amore. L’uomo del piano di sopra è irraggiungibile sarebbe illegale accorciare le distanze li arresterebbero lei non ha i documenti in regola lui li ha con un’altra persona lei non ha una casa di proprietà lui l’avrà con un’altra persona nessuno dei due ha una doppia vita lei neppure mezza. L’uomo del piano di sopra è abbastanza vicino da poterlo toccare basterebbe un’incauta estensione del braccio rigirarsi nel letto per espandere il letto farlo entrare nel mare. L’uomo del piano di sopra è un ramoscello leggero portato via dalla corrente. La donna del piano di sotto vorrebbe guardarlo attraverso uno specchio per non lasciarsi pietrificare. Lui le cammina in testa lei lo regge in piedi. La polizia della coscienza si è raccomandata chi si tocca è perduto. Allineati su piani diversi prima di addormentarsi l’eclissi.
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Testi tratti da “AAA”, la terza sezione di A (Edizioni Prufrock spa 2024), libro di poesie funamboliche, e non solo per il talento performativo dell’autrice Francesca Gironi, che dal vivo ama mescolare con grazia gesto coreografico, bisticci di parole e attrezzi da ritmica, ma pure per il peculiare equilibrio tra apparente ingenuità e mordace esposizione della leggerezza con con cui le vite dei ‘poveri cristi’ vengono spazzate via. Sono vittime del destino, o maschere teatrali, o fantasmi di carta, questi personaggi che appaiono e poi sfumano, compreso l’io lirico? E questi sfondi di cartone e residui di cielo: alludono a uno spazio vitale immaginativo che in qualche modo sopravvive e non può essere rubato, o alla materia reale di un mondo continuamente rubato? Del turbamento, mi sembra, è più forte il continuare a cercare combinazioni e consonanze – se non combaciare, almeno muoversi in sincrono per un poco, continuare l’artificio umano, l’umanissimo esercizio del disegnare linee, trovare incastri. C’è del sollievo nello sforzo di questa geometria: la sua astrazione acquista a volte la forza di trapassare il caos del reale, e mostrarlo in controluce.
(RM)
La foto in copertina è di Francesca Tilio.
Che bel modo di scrivere! La tua prosa è davvero evocativa. Mi chiedevo, hai tratto ispirazione da esperienze personali o è tutto frutto dell’immaginazione? Comunque, la parte sul cielo è potentemente simbolica, davvero intrigante. Grazie per aver condiviso questo pezzo con noi.