Preferisco l’arancio amaro
di Giorgiomaria Cornelio
Mio padrone,
vi scrivo per dirvi che sono di un’altra obbedienza.
Non mi riconosco in questo sistema stellare,
che inclina e straborda fin dentro la fabbrica.
Non voglio raggiri o motivazioni.
Se mai vi giungesse questa mia lettera,
sappiate che non mi avete meritato.
Che tutto quello che ho fatto, non era per voi.
Alle consolazioni, preferisco l’arancio amaro.
Oh mio tiranno, non c’è disfatta che basti
a darvi ragione. Non voglio servire
la cronaca di questo secolo,
ma cancellare il mio nome dal vostro.
Il movente del potere è un motore immobile.
Voi lo sapete, e lo avete dimenticato.
Me ne vado scricchiolando, come un intoppo.
Ma sui miei piedi, che ancora sanno battere
una bella ritirata.
P.S.
E per farvi un ultimo torto,
oh caro padrone,
mio oppressore,
io ti amo.
***
Un inedito di Giorgiomaria Cornelio.
Partitura visiva di Giuditta Chiaraluce.
“Il movente del potere è un motore immobile”
sto dentro questo testo, accoccolata, acchiocciolata
“E per farvi un ultimo torto,
oh caro padrone,
mio oppressore,
io ti amo.”
di questo invece sono morta più volte, morta ammazzata
grazie GMC