Il secondo romanzo sul calcio che leggo

di Marco Drago

Sono un lettore ingenuo, cerco strenuamente di conservarmi tale, leggo per divertirmi, per passare il tempo, per ammirare la capacità degli autori di raccontare storie nei modi più diversi. Oltretutto ho così tante lacune (i russi, i sudamericani, gli antichi) che spesso mi entusiasmo per libri che poi scopro essere opere epigonali di qualche russo, sudamericano o antico. Faccio questa premessa per parlare del romanzo “Sporca faccenda, mezzala Morettini”  di Marco Ferrari e Marino Magliani (Blu Atlantide, 2024) proprio perché mi ha entusiasmato. Il mio è un entusiasmo genuino, privo di consapevolezza, l’entusiasmo di un lettore qualsiasi, non quella di un lettore forte. Credo sia il secondo romanzo sul calcio che leggo (il primo furono i racconti di 10 di Dario Voltolini) ed è quasi sicuramente il primo romanzo che leggo con un’ambientazione argentina (ma forse qualche remoto libro di Magliani con l’Argentina l’ho letto una quindicina d’anni fa, chi si ricorda più?). E dunque ho trovato sia l’aspetto calcistico sia quello argentino, per me assolute novità, entusiasmanti. Ho riso molto, mi sono commosso, ho strabuzzato gli occhi e trattenuto il respiro, cosa chiedere di più?
In certi momenti mi pareva di leggere un vecchio giallo di Sanantonio, quel tipo di comicità grottesca anni ‘60 che non accenna a invecchiare, resta sempre fresca come quando è stata creata, una specie di miracoloso procedimento di messa sottovuoto che mantiene intatti sapori ed effluvi originari.
In certi altri momenti ecco Magliani con il suo incedere conradiano, quel suo girare a vuoto della coscienza, quel suo continuo tentativo di afferrare l’inafferrabile. La combinazione di due autori così diversi tra loro risulta vincente: difficile capire dove finisce l’uno e comincia l’altro, ma l’istinto mi dice che la sceneggiatura sia di Ferrari e le matite siano invece di Magliani e, proprio come in un fumetto, anche in questo romanzo è impossibile separare l’una dalle altre. Che cosa leggiamo quando leggiamo un fumetto? Le parole nei balloon o le tavole disegnate? Tutto e niente, niente e tutto, e così succede anche con Sporca faccenda, mezzala Morettini, la vicenda ci tiene ancorati tanto quanto la lingua che la racconta, e la vicenda ha a che fare con i primi vagiti della dittatura fascista in Argentina, con il mestiere di procuratore di calciatori, con la mezza sparizione di una mezzala, con uno scandalo finanziario che colpisce una squadra di calcio di Genova, con le A di Amore e Anarchia.
C’è tanta sapienza, dietro questo romanzo. E tanta passione coltivata bene.

Print Friendly, PDF & Email

1 commento

  1. Sto seguendo gli europei, che per me hanno un valore simbolico-civile. Vi assicuro che questo non è solo calcio, comunque il più bel gioco di squadra del mondo.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

articoli correlati

RASOTERRA #1

di Elena Tognoli (disegni) e Giacomo Sartori (testi)
Gli umani sono esseri molto singolari, hanno la mania dell’ordine e della geometria. Adorano i campi perfettamente rettangolari, i solchi degli aratri paralleli come rotaie, l’erba rapata a zero, gli alberi tutti uguali, i frutti identici uno all’altro, le strade asfaltate senza l’ombra di una buchetta o d’un filo d’erba.

Non si può essere troppo seri

di Renzo Paris
Marati, con questo romanzo diventa il cantore della gioventù di Roma nord.

Tutto il resto è letteratura

di Pasquale Vitagliano
A questo punto, quello che l’autore ci propone è di azzerare col mezzo della parola. Resettare il peso semantico e il frastuono verbale con la poesia. Emulare il silenzio con l’armonia musicale della scrittura. Credo che ci sia riuscito proprio grazie alla sua vocazione musicale.

L’attualità di Alexander Langer

di Marco Boato
“La domanda decisiva è: come può risultare desiderabile una civiltà ecologicamente sostenibile? Lentius, profundius, suavius, al posto di citius, altius, fortius. La domanda decisiva quindi appare non tanto quella su cosa si deve fare o non fare, ma come suscitare motivazioni ed impulsi che rendano possibile la svolta verso una correzione di rotta”

Dialogo di un poeta e di un narratore sull’ineluttabile

di Fabio Donalisio
e Paolo Morelli
Fare mondo era l’ambizione a organizzare modelli di esperienza, quindi ambire a non avere nel proprio lavoro dell’arte nulla di arbitrario. Se poi si trattava di un racconto letterario significava assumere i crismi del rituale per sentirsi parte di una socialità, in quella specie di conversazione universale come si poteva sognare la letteratura.

L’ultima battaglia

di Marco Ansaldo
Un soldato senza tempo, che attraversa tutte le guerre, un fantasma che fugge dall’orrore. Siamo noi, anche, davanti a un conflitto allargato che pare alle porte. Con la mente confusa, i ricordi frammentati.
giacomo sartori
giacomo sartori
Sono agronomo, specializzato in scienza del suolo, e vivo a Parigi. Ho lavorato in vari paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e mi occupo da molti anni di suoli e paesaggi alpini, a cavallo tra ricerca e cartografie/inventari. Ho pubblicato alcune raccolte di racconti, tra le quali Autismi (Miraggi, 2018) e Altri animali (Exorma, 2019), la raccolta di poesie Mater amena (Arcipelago Itaca, 2019), e i romanzi Tritolo (il Saggiatore, 1999), Anatomia della battaglia (Sironi, 2005), Sacrificio (Pequod, 2008; Italic, 2013), Cielo nero (Gaffi, 2011), Rogo (CartaCanta, 2015), Sono Dio (NN, 2016), Baco (Exorma, 2019) e Fisica delle separazioni (Exorma, 2022). Alcuni miei romanzi e testi brevi sono tradotti in francese, inglese, tedesco e olandese. Di recente è uscito Coltivare la natura (Kellermann, 2023), una raccolta di scritti sui rapporti tra agricoltura e ambiente, con prefazione di Carlo Petrini.
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: