Madre di chi si gratta la crosta
versi per Giovanna Marini,
per chi ancora gratta sulla crosta delle cose,
e continua a cantarla
Nella veglia, le Badesse hanno canti per la Madre Creatora. Vaste litanie. E a noi, fatti come i giunchi, parti sciancate del ventre, tramandano una vecchia orazione:
«Madre degli appesi. Madre dal fora al dentro. Madre dal dentro al fora. Dicci, Madre, il menarca che scuce, che rompe la cuccia del glande. Insegnaci il framezzo. Gli impacchi di rovescio. Il finitamente incompiuto. Tu che porti. Che porti travaglio. Madre. Tu ci scroci l’occhio buono. Ci sterpi dal pozzo che stagna. E non rinserri e non rintoppi. Madre sentinella dell’ocra. Madre di chi si gratta la crosta. Madre.»
Danza dello scioglimento. Per Giovanna Marini. Valle Cascia.
Associazione Congerie, 2021
mi inchino
L’indimenticabile Giovanna Marini ha già cantato su Nazione Indiana qui:
https://www.nazioneindiana.com/2013/08/13/lo-stato-terrorista/
grande donna e grande dolore
Grande grande perdita